Jacobelli: “Paradosso Juve, Vlahovic da esubero è diventato indispensabile. Villarreal e Milan ossi duri”

30.09.2025 23:15 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Jacobelli: “Paradosso Juve, Vlahovic da esubero è diventato indispensabile. Villarreal e Milan ossi duri”
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Xavier Jacobelli, ex direttore di Tuttosport e del Corriere dello Sport-Stadio, ha offerto la sua lettura sul momento della Juventus e in particolare diDusan Vlahovic. Ecco quanto dichiarato a scommesse.io:

"Uno spettro si aggira in casa Juve, si chiama Pareggite. È il mal di vittoria, pernicioso a tal punto nella passata stagione da registrare la percentuale del 36,36% rispetto alle gare ufficiali, che costrinse i bianconeri ad acciuffare la qualificazione in Champions solo grazie al rigore di Locatelli, a Venezia, nell’ultima giornata. Borussia Dortmund, Verona e Atalanta: tre partite, tre pari, tre passi indietro rispetto alla vittoria sull’Inter. Quel 4-3 che sembrava avere impresso la prima, vigorosa sterzata nella rincorsa al Napoli, caduto a San Siro dopo quattro vittorie consecutive, ma tuttora capolista, sebbene in condominio con il Milan e la Roma. Intendiamoci: dopo cinque giornate, Tudor conta già due punti in più rispetto a Motta e una sola è la lunghezza che separa i bianconeri dal trio di testa, mentre il pari con i tedeschi, conquistato con le unghie e con i denti, è stato un buon risultato, considerato il lungo cammino nel girone unico di Champions, con seconda tappa a Villarreal il primo ottobre.

Però, c’è un però ed è paradossale scaturisca dall’abbondanza di attaccanti, ripensando alla solitudine di Vlahovic, un anno fa di questi tempi. Già, Vlahovic: da separato in casa a esubero, cioè possibile, anzi probabile, ovvero sicuro partente in un’estate sincopata a indispensabile in questo inizio d’autunno. E vero: là davanti c’è decisamente traffico; David, Openda, Adzic, Yildiz, Conceiçao, Zhegrova, senza dimenticare Milik, sebbene non esistano più parole per raccontare l’odissea infortunistica del polacco. Ciononostante, consultando il tabellino dei marcatori, dopo 5 turni di campionato e 1 di Champions League, si legge: Vlahovic 4 gol, Yildiz e Kelly 2; David, Thuram, Adzic, Conceiçao e Cabal 1. Tutto questo ad onta dei soli 230 minuti assommati da Dusan, rispetto ai 540 complessivi (recuperi esclusi) collezionati dalla Juve.

Alle corte: i numeri schiacciano le parole. Certificano quanto sia prezioso il nazionale serbo, già cannoniere della squadra anche nella passata stagione (17 reti fra campionato e coppe; totale da quando indossa la maglia bianconera: 62 gol in 151 presenze) e manifesto esempio di professionalità sin dal primo giorno di ritiro in quella che potrebbe essere l’ultima stagione torinese. Per guarire dalla pareggite, Tudor è chiamato a fare chiarezza nella gerarchia offensiva: Yildiz è inamovibile, Vlahovic è il partner più affidabile. Non è più il tempo di esperimenti, come ha dimostrato il tridente Kenan-Adzic-Openda, squagliatosi contro l’Atalanta. Anche perché, Villarreal e Milan nell’arco di quattro giorni sono due ossi duri. Il Sottomarino Giallo è stato affondato dal Tottenham nella prima di Champions, ma è terzo nella Liga dove, con 16 punti è alle spalle di Real (18) e Barcellona (19). E, al contrario della Juve, sinora ha pareggiato una volta sola".