Jacobelli: "Chiesa il miglior talento del calcio italiano"

08.11.2019 23:45 di  Giovanni Spinazzola  Twitter:    vedi letture
Jacobelli: "Chiesa il miglior talento del calcio italiano"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Xavier Jacobelli, Diettore di Tuttosport, ha parlato anche di Chiesa ai microfoni di Firenze Viola.

Che partita si aspetta tra Cagliari e Fiorentina?
"Intanto bisogna ricordare per prima cosa che sarà una partita dedicata a Davide Astori, ogni volta che le due squadre si incontrano è giusto sempre tenerlo a mente come primo pensiero. Sarà una sfida molto intrigante perché da una parte c'è il Cagliari che, dai tempi dello scudetto del 1970, non marciava su questi ritmi: nove gare utili consecutive, quarto posto con Lazio ed Atalanta in piena bagarre Champions, ma soprattutto un gioco molto molto convincente e produttivo. Nella gara vinta contro la Dea mi è piaciuto molto perché Maran, che è un ottimo tecnico che Giulini ha fatto bene a confermare con largo anticipo prima che la stagione finisse, è riuscito a sopperire alle assenze molto pesanti di Cragno e di Pavoletti causa infortunio trovando soluzioni alternative molto efficaci come Olsen e Simeone che in Sardegna si stanno rilanciando ai massimi livelli. È una formazione in stato di grazia che ha completamente recuperato anche Nainggolan, ma la Fiorentina reggerà sicuramente il confronto perché è una squadrain crescita che ha ritrovato continuità di risultati dopo una partenza difficile. Commisso ha portato una ventata di grande entusiasmo che la piazza di Firenze meritava di vivere ed è un signore che alle parole fa seguire i fatti. Si era presentando dicendo che Chiesa non sarebbe stato ceduto ed è rimasto in viola, ha acquistato i terreni per il nuovo Centro Sportivo a Bagno a Ripoli che entro due anni sorgerà e, a giudicare dalle premesse, promette di essere uno dei migliori del nostro campionato e non solo. Inoltre si sta dando un gran daffare per il nuovo stadio quindi credo che sotto il punto di vista tecnico la partita sarà alquanto interessante anche se non determinante ovviamente ai fini del cammino delle due squadre perché siamo solo alla dodicesima giornata di campionato però sarà una sfida tutta da vedere".

I viola in estate si sono separati da Simeone che però in rossoblù sembra un altro.
"A me piace molto Simeone anche per il modo che vive il calcio, ho letto alcune sue dichiarazioni e delle sue interviste. È evidente che non ci fossero più le condizioni per continuare la sua avventura in viola e Cagliari è stata una scelta felice dove ha trovato un ambiente ideale per rilanciarsi ai massimi livelli. Nel calcio c'è sempre una legge non scritta che molto spesso risulta però implacabile che è il gol dell'ex anche se la Fiorentina si augura che non funzioni in questa circostanza (ride, ndr). Anche a Bergamo il Cholito si è espresso su ottimi livelli e non è una questione di gol questo suo rendimento, ma di motivazioni".

Le due facce di questa Fiorentina sono Castrovilli e Chiesa. Come mai un rendimento così diametralmente opposto per le aspettative iniziali?
"Per Castrovilli va dato grande merito alla Fiorentina ed a Montella di aver creduto nelle sue qualità. Ha fatto un progresso strepitoso dal punto di vista tecnico, dal punto di vista tattico e nella visione del gioco. L'ultimo gol che ha segnato di testa contro il Parma è stato splendido. Il fatto stesso che la Fiorentina gli abbia prolungato il contratto la dice lunga su quanto la società creda in questo giocatore. Chiesa secondo me è soltanto una questione momentanea e contingente. Il valore assoluto di questo 22enne non può essere messo in discussione da alcune prestazioni che sono state inferiori alle aspettative. Da Chiesa ci si aspetta sempre che giochi da 8, da 9 o da 10, ma non è un robot. Lui è un valore assoluto della Fiorentina e non ho dubbi che sarà protagonista di una grande stagione: i cavalli si vedono al traguardo, è una certezza. Per me è il miglior talento del calcio italiano dell'ultima generazione e bene ha fatto la società a resistere alle lusinghe di mercato".

Montella ha insistito tanto con l'attacco atipico, ma ora sembra arrivato il momento di un centravanti di ruolo.
"Penso che non sia mai una questione di moduli, credo che sia sempre un discorso di interpreti e quindi delle caratteristiche dei giocatori a disposizione. Montella ha sopperito molto bene all'assenza di Ribery per squalifica perché ha dovuto trovare forzatamente, in attesa del fuoriclasse francese, soluzioni alternative. Vedremo se a gennaio la società riterrà opportuno andare alla ricerca di un centravanti di ruolo sebbene sia molto difficile intervenire senza svenarsi".

Le assenze hanno evidenziato i limiti di questa squadra. Crede che a gennaio sia opportuno tornare sul mercato?
"Le valutazioni andranno fatte, ovviamente, alla fine dell'anno prima della breve sosta di campionato. L'idea che mi sono fatto di Commisso e di Barone è che se si presenteranno delle occasioni per rafforzare la Fiorentina certamente le coglieranno perché mi piace la programmazione e lo slancio societario: non si possono ottenere i migliori risultati tutti e subito, ma la crescita di un gruppo è sempre e comunque graduale. L'Atalanta stessa, nove anni fa, quando Percassi la acquistò era in Serie B ed oggi è arrivata a giocare in Champions League, quindi è una questione sempre di programmazione, di serenità dell'ambiente, di entusiasmo dei tifosi e di sostegno alla linea societaria. Mi pare che a Firenze ci siano tutte queste condizioni per fare bene".