Il doppio ex Demiral: "Atalanta-Juve, non c'è una favorita. Giocare nella Juve è stato un onore"

15.05.2024 11:50 di  Giuseppe Giannone   vedi letture
Il doppio ex Demiral: "Atalanta-Juve, non c'è una favorita. Giocare nella Juve è stato un onore"
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Intervistato da "La Gazzetta dello Sport", Merih Demiral, difensore centrale classe 1998 della nazionale turca, attualmente in forza agli arabi dell'Al Ahli ed ex di Atalanta e Juve, parla della finale di Coppa Italia tra le 2 squadre: "Se c'è una favorita? “No. È una partita da 50 e 50. E non lo dico soltanto perché sono ex di entrambe le squadre. Rispetto al 2021, quando abbiamo trionfato noi, non ci sono più Cristiano Ronaldo, Chiellini… Adesso l’Atalanta è più forte di allora e più vicina come valori alla Juve, che ha tanti giovani". 

Demiral, poi, si sofferma sulle stelle delle 2 squadre: "Chiesa? “Fede è un top player e sta tornando in forma come nella sua prima stagione alla Juve, quando anche Cristiano Ronaldo stravedeva per lui. All’Olimpico punto su Chiesa. E se recupera, pure sul mio fratellino Yildiz, che è un giovane con colpi da big. Ma occhio alla Dea e al mio amico Koopmeiners: può essere lui l’asso delle due Coppe. Con Kenan, invece, ci sentiamo spesso. E' molto contento alla Juventus e spera di giocare sempre di più. Se in futuro diventasse il 10 bianconero, come in passato lo sono stati Del Piero e Baggio, sarebbe un motivo di orgoglio per me, per la nostra nazionale e per tutta la Turchia.

Yildiz? Kenan è abbastanza unico, ma ha qualcosa di Chiesa e come mentalità e cultura del lavoro si avvicina a Ronaldo, che però è ancora inarrivabile anche a 39 anni. Cristiano si allena ancora più di tutti e segna sempre. Spero abbia ragione Szczesny: sarebbe bello che un turco vincesse il Pallone d’oro in futuro. Ma adesso lasciamo Yildiz tranquillo, deve arrivare sereno all’Europeo.

Koopmeineers? Già quando giocavamo insieme a Bergamo, Teun era incuriosito dalla Juventus e dalla mia esperienza a Torino. E’ pronto per il salto: se chiedesse consiglio a me, io gli direi di andare al volo alla Juve.

L'addio alla Juve? Giocare nella Juve e vincere con quella maglia è stato un onore. Dopo Pirlo, mi sono allenato quasi due mesi con Allegri, ma alla fine ho pensato che fosse meglio per me giocare con continuità nell’Atalanta.

Ronaldo? Cristiano è stato speciale con me fin dai primi giorni che ci siamo conosciuti, mi ha dato tanti consigli dentro e fuori dal campo. Quando volevo lasciar la Juve vista la concorrenza di Chiellini, Bonucci e De Ligt, si è fermato a parlare con me per un’ora spiegandomi con grande semplicità che sarei dovuto restare perché allenarmi con dei campioni mi avrebbe fatto crescere. Ho fatto come diceva Cristiano e sono contento. Con Ronaldo ci sentiamo anche qua in Arabia: è un mio amico e punto di riferimento. 

Gasperini? o non l’ho salutato quando sono andato via da Bergamo e lui non mi ha più cercato. Gasperini come allenatore non si discute, parlano i risultati per lui. Però a me non piace il suo modo di trattare i giocatori. Umanamente preferisco De Zerbi, Sarri e Pirlo: con loro andrei anche a cena, con Gasperini no”.