Ibra "spaventa" i difensori italiani: diventa cintura nera di Taekwondo!

Zlatan Ibrahimovic è senza dubbio uno dei giocatori più difficilI da marcare. Non tanto per la sua agilità, ma per la sua robustezza e la sua possanza fisica, che rendono il compito degli avversari molto complicato. Per non parlare della sua altezza e di quel "piccolo" particolare riguardo il suo numero di scarpe (il 46).
Se prima marcare Ibra era piuttosto difficile, ora sarà quasi impossibile. Non perchè lo svedese abbia imparato qualche mossa speciale che gli consenta di scavalcare l'uomo senza difficoltà, ma per via della sua cintura nera di Taekwondo. L'attaccante del Milan a ricevuto una cintura nera honoris causa da una delegazione della nazionale azzurra, guidata da Mauro Sarmiento, argento alle Olimpiadi di Pechino nella categoria fino a 80 kg.
Una cintura del tutto meritata per Ibrahimovic, che pratica questo sport da anni e che considera "la sua vera passione". Il Taekwondo, inoltre, lo ha anche aiutato in alcune partite: per esempio il "modollyo chacky", un calcio circolare all'indietro, la mossa con cui agli Europei del 2004 segnò all'Italia; il "dolloey chiacky", un calcio girato al viso, trafisse Abbiati nella porta del Torino nel 2007; e la prodezza di tacco in torsione contro il Bologna l'anno succesivo è paragonabile a un "tit-chaghI". In questa arte marziale la cintura nera rappresenta la cosciente impenetrabilità alla paura, alle tentazioni e al male. Oltre a ricevere la cintura nera, l'attaccante milanista ha girato un video promozionale che sarà proiettato al Mandela Forum di Firenze in occasione dei campionati del Mondo di taekwondo che inizieranno la prossima settimana