Giornata internazionale per la disabilità, partita tra la Juventus For Special e i ragazzi della Next Gen, U19 maschile e femminile. Le dichiarazioni dei protagonisti

03.12.2023 09:00 di  Camillo Demichelis  Twitter:    vedi letture
Giornata internazionale per la disabilità, partita tra la Juventus For Special e i ragazzi della Next Gen, U19 maschile e femminile. Le dichiarazioni dei protagonisti

Nella giornata internazionale per la disabilità, la Juventus ha organizzato presso il campo “Ale & Ricky” di Vinovo una partitella a ranghi misti tra Juventus for Special, Next Gen, U19 femminile e U19 maschile. Questa rappresenta l’occasione per raccontare il progetto “Juventus for Special”. A questa partita hanno preso parte i giocatori: Leonardo Cerri e Tarik Muharemovic della Next Gen, Michele Scienza della Primavera e Giorgio Berveglieri (Juventus Black). Alessandro Bassino ed Alessio Vacca, il Next Gen Tommaso Mancini e le Women U19 Giulia Robino e Valentina Piccardi (Juventus White).

Dopo la partita TuttoJuve.com ha raccolto le voci dei protagonisti: 

Allenatori Juventus for special

Cosa significa inclusione nella famiglia Juve?

Gianluca Gallina (Responsabile tecnico del progetto sportivo Juventus for Special): “Principalmente essere in Juventus, ed essere riconosciuti in una delle tante squadre della Juve, è già una risposta. Gli atleti con disabilità hanno gli stessi diritti delle persone cosiddette normodotate. Quindi fin dall’inizio con Juventus è nata una sinergia importante perché siamo sempre stati considerati una delle tante squadre della Juventus. L’inclusione è poter dare gli stessi diritti e la stessa dignità che tutte le persone hanno. Essere disabili non significa vivere in una condizione di svantaggio, perchè in questi anni molti ragazzi hanno dimostrato di saper giocare a calcio meglio di tante persone normodotate. Ci siamo, anche, confrontati con squadre amatoriali del territorio e molte volte abbiamo ottenuto risultati importanti. Lo scorso anno con la squadra di Silvia siamo diventati campioni d’Italia, quindi è un progetto sportivo e per noi è importante rivendicare questo aspetto. Ha un aspetto sociale molto importante e noi non lo nascondiamo, ma per noi è importante fare calcio. Quindi i nostri atleti sono trattati come tutti quelli che fanno sport senza sconti. Noi allenatori, io in primis, non mi sento un allenatore di serie B perché alleno giocatori con disabilità anzi dico sempre che se dovessi allenare una squadra di un settore giovanile l’allenerei nello stesso modo. Il calcio è uno strumento. Noi utilizziamo lo strumento calcio per portare avanti l’inclusione. Il calcio è un amplificatore sociale e ci ha permesso di portare avanti un messaggio molto importante che portiamo avanti nelle scuole”.

Silvia Dema (Allenatrice secondo gruppo): “Quello che noi portiamo avanti sul campo è la stessa modalità che viene portata qua sui campi delle giovanili della Juventus. La cosa importante è il modo in cui tu hai lo sguardo verso la persona. Noi guardiamo le persone che in quel momento sono sul campo da calcio, noi siamo allenatori di calcio e vogliamo insegnare ai ragazzi a giocare a calcio. Ovviamente poi il calcio veicola tanti aspetti che non sono legati solo al campo e per i nostri ragazzi non è solo importante la pratica del calcio, ma tutto quello che può insegnargli e che potranno utilizzare nella loro vita. Il calcio li aiuta anche nella loro vita quotidiana. Questo dovrebbe essere importante per tutti quelli che giocano a pallone. L’inclusione passa dalla proposta autentica che fai ai ragazzi e tutto il bagaglio che lo sport può insegnare a loro e i valori che possono utilizzare nella loro vita quotidiana”.

Il significato di questa giornata così speciale?

Marco Tealdo (coordinatore generale Juventus For Special): “Sicuramente un’importanza epocale. Quando c’è stata proposta l’abbiamo subito vista come una grandissima opportunità per uscire un po’ a vita pubblica anche all’interno della società. Noi abbiamo la consapevolezza che il messaggio che viene dato al mondo attraverso la nostra organizzazione è enorme e importante. Crediamo che meriti di essere amplificato, non soltanto nel mondo del sociale dove noi proveniamo, ma proprio che questa esperienza possa parlare al mondo del calcio. Proprio per candidarsi come modello alternativo di far calcio, di fare sport e di vivere l’agonismo all’interno di un contesto molto professionistico come può essere quello dove siamo immersi oggi. Informare che l’inclusione attraverso lo sport non è solo possibile, ma che esiste già attraverso un cammino, secondo noi è un punto luminoso a cui non possiamo rinunciare”.

Le emozioni che hanno vissuto oggi questi ragazzi…

Massimo Miegge (Presidente del progetto Juventus for special): “Sicuramente per i ragazzi rappresenta uno spazio di protagonismo. È la rappresentazione di un ponte che si crea tra loro e quello che è il mondo che vedono attraverso i mass media. Da una parte c’è una grandissima emozione e senso di riconoscimento, dall’altra parte anche un senso di normalizzazione, perchè poi vediamo che in campo i rapporti tra i ragazzi della Next Gen, U19 maschile e U19 femminile, è un rapporto che diventa subito tra coetanei che sono sul campo per giocare una partita. È vissuto sia con emozione e sia con spontaneità e naturalezza”.

Che emozioni hai provato ad indossare questa maglia oggi?

Gianluca Berruti (Giocatore Juventus for Special): “Moltissime emozioni. Mi sono sentito al top. Ho sempre desiderato indossare questa maglia, perchè ho sempre tifato per la Juve. Spero che non sia la prima e nemmeno l’ultima per queste emozioni, Perchè ci fa crescere come squadra e come conoscenze. È stata una giornata bellissima. Eravamo stati qua una volta, ma spero si rifacciano ancora giornate cosi, perchè è stato bellissimo”.

Hai tirato un rigore bellissimo…

Gianluca Berruti (Giocatore Juventus for Special): “Ho calciato bene, perchè ho fatto un bel gol. Ero tranquillo prima di battere, non ho pensato al portiere, ma solo a calciare. Il tiro non mi manca e sono stato bravo metterla all’incrocio”.

C’è un giocatore a cui ti ispiri?

Gianluca Berruti (Giocatore Juventus for Special): “Dybala, perchè è giovane, mancino e bravo tecnicamente. Penso di assomigliare un po’ a lui e condividiamo anche la fragilità dei muscoli (ride ndr)”.

Come è stato giocare con i ragazzi della NextGen, U19 maschile e femminile?

Gianluca Berruti (Giocatore Juventus for Special): “Non cambia. Sappiamo di giocare ad un certo livello e metterci in mostra con i giocatore della Juventus ci fa vivere una bellissima esperienza. Questo è il bello del calcio non esser diversi, ma tutti uguali”.