Gattuso: "Allegri uno dei più grandi allenatori italiani"

Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara contro l'Arsenal. Ecco le sue parole. "Astori? Perdiamo un grande uomo, un ragazzo di un'umiltà incredibile. L'ho conosciuto al Milan e si allenava con noi, l'ultima volta che l'ho incontrato era il 30 dicembre a Firenze, ed era felice per me per aver preso la panchina del Milan. Lui è sempre stato rispettoso e di una grande mentalità. Ci mancherà un grandissimo uomo. L'Arsenal? In questi giorni i ragazzi hanno rispettato il lutto per Davide ma abbiamo fatto un buon allenamento. L'Arsenal ha grande qualità, abbiamo grande rispetto, dobbiamo fare - ha ammesso - una grande prestazione. Ci godiamo questo momento davanti a 70 mila spettatori. Tranne Bonucci e Biglia gli altri non hanno mai avuto grandi esperienze in Europa. Io ho avuto esperienze da giocatore, oggi in confronto a Wenger sono nelle categoria pulcini, perchè lui allena da 30 anni. Dobbiamo essere bravi a non subirli a non fargli trovare l'imbucata. Non dobbiamo spaventarci dei settanta mila, chiudere gli occhi e giocarci la partita. La gara bisogna viverla con grande gioia, la tensione c'è sempre ma ognuno la gestisce in modo diversa. Bisogna essere contenti di giocare una gara così, per tanti è un qualcosa di nuovo. Bisogna dare il massimo e non pensare a sbagliare. La carica data ai giocatori? Le chiacchiere se le porta via il vento, poi dopo il campo scendono loro e devono farlo con preparazione tecnica e tattica. Il passato in Champions? Quello che è stato è passato, oggi penso a Wenger e all'Arsenal attuale. Cutrone? Non parliamo dei singoli, siamo - ha dichiarato - una squadra e ragioniamo fa gruppo.
Tutti si mettono a disposizione da squadra. Il ritmo? In Europa è un calcio diverso, prima si fischiava meno, oggi in Italia le gare son più chiuse, dobbiamo fare attenzione alle loro qualità. Dobbiamo abbinare qualità e quantità. Non è una sfida tra Gattuso e Wenger, non c'è partita da questo punto di vista. Son 22 anni che allena l'Arsenal, la mia strada è ancora molto lunga. Lui è un allenatore che gioca un calcio moderno, lo saluto e mi metto nel mio angolino perchè i paragoni non si possono fare. Giocheremo sempre allo stesso modo, nei primi tempi delle due partite eravamo sempre corti, con Lazio e Roma sono state - ha sostenuto - partite molto simili. Il calcio inglese? Non c'è paragone, hanno grandi nomi e tanti soldi, da noi non si può. Però noi possiamo far crescere i nostri giovani, perchè non abbiamo più i soldi di una volta. Bisogna farli crescere e non è un caso che oggi si parla di Cutrone e Calabria. Mi piacerebbe un percorso alla Wenger. Vorrei restare tanti anni, mi piace farlo come ce l'ho in testa. Mi piace viverla così e non so per quanti anni posso andare avanti così. Conti? Non dobbiamo avere fretta, analizzeremo i dati e capiremo quando potrà tornare in campo. Ma non voglio forzare. Allegri? Cosa devo dirgli? Col Bayern ci davano per spacciati poi invece quell'anno abbiamo vinto la Champions. Max di stress non morirà mai. E' uno dei più grandi allenatori italiani, fare due finali di Champions è un grande successo".