Como, Fabregas a mille dopo il successo sulla Juventus: "Siamo dentro una bolla, c'è fiducia"

Como, Fabregas a mille dopo il successo sulla Juventus: "Siamo dentro una bolla, c'è fiducia"TuttoJuve.com
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di Alessandra Stefanelli

Intervenuto in conferenza stampa in vista della sfida contro il Parma, il tecnico del Como Cesc Fabregas torna anche sul successo storico ottenuto contro la Juventus: "Prima ogni volta che ti calciavano in porta era gol. Io però lavoro tanto sulla fase difensiva, per concetti, atteggiamento, concetto e attitudine. Mi piace molto lavorare, dal minuto uno con la Primavera fino ad oggi. Poi abbiamo migliorato, adesso abbiamo uno stile di difesa diverso, siamo più alti, dopo lo spazio è dall'altra parte. Lavoriamo molto tatticamente, individualmente, siamo cresciuti. Sono arrivati giocatori come Diego Carlos e Ramon che ti danno livello difensivo superiore, Kempf sta in un momento di forma molto molto buono. Alex Valle porta fisicità, Smolcic e Posch stanno crescendo".

Squadra costruita molto sugli esterni, il modulo non è cambiato. A un certo punto hai pensato di cambiarlo con la Juve o se pensi che la squadra anche senza può essere efficace?
"L'obiettivo è la seconda opzione. Però quando giochi con Addai e Jesus Rodriguez c'è tanto uno contro uno, altrimenti c'è più combinazione, cross, movimento, giocare con i piedi e con la profondità. Poi dall'altra parte costruisci le giocate per fare male all'altra squadra. Con la Juve giocando in quel modo potevamo farle male, arrivavamo con Vojvoda e Moreno con dei cross per far loro male. Ci sono momenti dove non c'è scelta. Però poi di là c'è anche l'avversario e bisogna saper vedere dov'è il punto debole".

Smolcic e Moreno hanno impressionato con la Juve.
"La squadra è competitiva, sta crescendo. Smolcic per me è importante, non esistono tanti giocatori così. Sono piccoli soldati, se va contro il muro e non lo rompe, ci riprova la seconda volta. È un piacere lavorare con questi ragazzi. Ha preso il giallo al minuto 22 contro il giocatore più forte della Juve, ma abbiamo finito molto bene il primo tempo e lo abbiamo lasciato 15 minuti nel secondo tempo, lo ha gestito con esperienza. Alcune volte quando giochi con le grandi, che fanno tanto uno contro uno... tutti sono cresciuti comunque. E stiamo crescendo ancora. Aggiungendo 3-4 piccole cose sono convinto che questa squadra sarà molto molto forte. Deve essere la nostra visione".

TMW - Si sente il leader carismatico della squadra? Perché quando si trova in panchina si vede chiaramente come i giocatori lo seguono.
"Il mio obiettivo sarebbe quello. Io sono il massimo responsabile, provo sempre ad essere sempre molto vicino alla squadra. Quando devo preparare la squadra, faccio vedere solo due azioni del Parma per preparare la sfida. Quando siamo arrivati qua in Serie B il Como non vinceva con Koné, così come senza Diao. I giocatori sono di mente aperta, ascoltano, giocano con testa libera. Se sbagliano no problem. C'è fiducia. Siamo dentro questa bolla. Sappiamo tutti quello che dobbiamo fare, loro devono sentirsi liberi. Però mi incazzo se non facciamo per primi gol e non facciamo le cose bene. Se fanno le cose giuste per vincere si crea quell'impatto. Chi gioca se lo deve guadagnare, me lo devono dimostrare in campo quando giocano nei minuti che hanno. Cos'è essere vincente? Non mi piace il vincente fake. Se va male, voglio vedere il tuo atteggiamento, cosa mi dimostri e che tu provi ad essere meglio del tuo compagno. Tutto questo è studio del calcio, io voglio che siano giocatori-allenatori. Voglio che tutti si sentano di poter entrare".

Nel discorso fatto a fine partita con la Juve in campo... quando dici di correre 10-20-30 minuti.
"La gente che è entrata dalla panchina. Se uno entra incazzato può farti perdere la partita, oppure fartela vincere".