Cobolli Gigli: "La Juve non ha la forza economica per prendere Osimhen. Con Vlahovic rapporti ormai logori"

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Presidente, partirei dalla vicenda Osimhen. Nei giorni scorsi è stato accostato con insistenza anche alla Juventus. Secondo Lei, la Juventus aveva la forza economica per acquistarlo, convincere De Laurentiis a cederlo e poi sostenere un ingaggio così oneroso?
“Rispondo con tre no alla tua domanda. A partire dal secondo punto: secondo me, De Laurentiis alla Juventus non lo darebbe mai. Inoltre, la Juventus in questo momento non ha la forza economica per sostenere un acquisto così oneroso, né una retribuzione altrettanto importante. Oggi la Juventus deve fare acquisti oculati, non come quelli dell’anno scorso. Servono rinforzi per la squadra, ma senza puntare al supercampione. Non è sostenibile, almeno che l’ingegner Elkann non abbia deciso di cambiare completamente strategia e di lasciare i cordoni della borsa più liberi per operazioni importanti. Credo che Elkann si sia reso conto che il modo in cui la Juventus si è comportata finora non rispecchia quello che era il sogno di suo nonno, un grande tifoso, ma anche un uomo di straordinario spessore, la cui assenza si sente oggi a livello direttivo, non solo nella Juventus.”
La Juventus ha ancora un’identità precisa oppure negli ultimi anni ha perso quella che potremmo definire “juventinità”?
“Penso che la seconda opzione sia quella più corretta. In questo momento la juventinità – e anche la passione dei tifosi bianconeri – si è attenuata, vedendo quello che è successo negli ultimi anni. Manca ancora una struttura societaria completa. È arrivato un direttore generale capace, che lavora anche con l’uso degli algoritmi, ma per il resto… Chiellini, che è una persona di grandissimo livello, risulta essere azionista anche di una squadra americana importante, quindi non potrà dedicare tutto il suo tempo alla Juventus. E comunque, il suo inserimento nel club è stato un po’ ibrido, senza una posizione chiara. Affianca il direttore generale, ma questi affiancamenti a me non sono mai piaciuti. Chiellini lo stimo moltissimo, ma penso non sia stato inserito correttamente nell’organigramma. Manca ancora un direttore sportivo, manca un direttore tecnico. La Juventus deve ricostruirsi, senza esagerare nel numero di dirigenti – altrimenti si litiga – e ripartire con calma e umiltà nel ruolo che compete a una grande squadra.”
Proprio a proposito dei dirigenti, Presidente, le chiedo di Giovanni Manna, attuale direttore sportivo del Napoli. A posteriori, può essere considerato un rimpianto per la Juventus?
“A mio avviso sì. Manna lavorava bene alla Juventus, poi è arrivata l’idea di prendere il ‘mago’ Giuntoli. Anche io, all’epoca, non ero contrario alla sua nomina, voglio essere chiaro. Ma Manna, andato a Napoli, zitto zitto, sta facendo ciò che avrebbe potuto fare anche alla Juventus, se fosse rimasto. Credo che il Presidente De Laurentiis abbia anche cambiato strategia e atteggiamento nei confronti della società e che stia lavorando molto bene con Manna. A posteriori, si può dire: ce l’avevamo in casa, potevamo tenerlo. Potevamo risparmiare un investimento – quello su Giuntoli – che finora non ha dato i risultati sperati. Manna era una persona che aveva anche una buona juventinità.”
A Vlahovic la Juventus potrebbe proporre la risoluzione del contratto. Secondo Lei, il serbo accetterebbe?
“La situazione mi sembra molto tesa, soprattutto da parte di Vlahovic e dei suoi collaboratori. Quando fu acquistato, io fui tra coloro che lo ritennero un investimento corretto, nonostante il costo elevato del cartellino e dell’ingaggio. Pensavo potesse garantire un miglior piazzamento in classifica. Ora però la situazione mi sembra deteriorata. I rapporti tra lui e la Juventus sono ormai logori. Un recupero mi sembrerebbe un errore. La Juventus deve anche capire cosa fare in attacco, perché al momento non ha certezze nemmeno su altri profili, che sono legati a decisioni economiche o di mercato ancora in sospeso.”
Siamo ancora ai blocchi di partenza, mancano due mesi di mercato, ma il Napoli sembra aver anticipato tutte le concorrenti sul mercato. Alla luce di ciò, chi vede come favorita per la prossima stagione?
“Il Napoli sta lavorando bene. È partito prima degli altri. Ha una squadra già rodata, un ottimo allenatore, un presidente che fa solo il presidente – e lo fa bene – e una struttura più snella rispetto a quella di altre squadre. Questa è la mia opinione. Marcia bene, lavora con efficacia, quindi lo considero sicuramente tra i favoriti. Per quanto riguarda le altre, è difficile dirlo ora. Nessuna mi sembra nettamente superiore. L’Inter deve ancora digerire la delusione per la Champions. Il Milan, pur avendo preso un ottimo allenatore, deve essere ricostruito. La Roma, secondo me, può essere un’outsider: ha alle spalle l’esperienza importante di Ranieri e con Gasperini, che dovrebbe avere un’idea di calcio simile, potrebbe fare molto bene. La Roma può diventare un outsider importante nella corsa al titolo. Ma se il Napoli dovesse prendere anche Kean… meglio non parlarne!”.