Chiesa a Gazzetta: “Juve, mai dire mai, Allegri mi ha fatto crescere, Motta non mi voleva”

Federico Chiesa a Gazzetta: "Tutti parlano dell’intensità della Premier ma io ho visto anche notevole qualità. Io ho giocato con fenomeni e in quasi tutte le squadre qui ci sono giocatori forti e importanti, anche in quelle di seconda fascia. Del Liverpool mi ha colpito la passione dei tifosi, l’atmosfera ad Anfield è qualcosa di unico. Salah è impressionante, da Pallone d’oro. Con Allegri ho giocato tutta la stagione da seconda punta e i miei gol li ho fatti, anche Slot ha deciso di provarmi lì e io sono contento. Se due tecnici vincenti hanno visto in me le potenzialità per giocare punta vuol dire che posso farlo».
Sulla Juve: «Non mi è mai stato offerto il rinnovo, c’erano stati dei contatti per parlarne dopo l’Europeo ma nessuno si è più fatto sentire. Quando sono rientrato dopo le vacanze e il matrimonio ho parlato subito con Thiago Motta, che mi ha detto chiaro e tondo: “Non fai parte del progetto, cercati una squadra”. Però provo grande affetto per la Juve e i tifosi». Mi sono allenato con altri giocatori che erano nella mia stessa situazione. Sono stati chiari fin dal primo giorno, mi hanno fatto lavorare per due settimane con la squadra, poi Motta non mi ha voluto più. Io sono un professionista, ho accettato e ho continuato ad allenarmi per cercarmi un’altra squadra. È stato un grande dispiacere perché io tengo molto alla Juventus e pensavo di poter dare ancora tanto».Sono stato alla Juventus quattro anni e mi sono sempre comportato bene, però è stata una loro scelta. Da fuori rosa mi sono potuto allenare nelle migliori condizioni, però mi sono mancate le amichevoli. Al Liverpool ho dovuto ricominciare daccapo e questo mi ha penalizzato».Sousa mi ha fatto esordire in A e con Mancini ho toccato il punto più alto all’Europeo, però Allegri mi ha dato tanto come crescita personale e modo di giocare».La Juventus è un capitolo chiuso o ci tornerebbe, anche in prestito? «Mai dire mai»Credo di aver dato il massimo a Torino anche se l’infortunio ha interrotto un percorso di crescita. Potevo migliorare ma non mi è stata data la possibilità perché l’allenatore ha fatto un’altra scelta. Ho ancora tanti amici, brutto vederli in difficoltà. Non mi aspettavo che finisse così, la società aveva un progetto che non è andato bene. La Champions è stata raggiunta, ma non può essere abbastanza: alla Juventus il quarto posto è il minimo sindacale. Sono contento di vedere Chiellini nella nuova dirigenza: Giorgio è stato un grande capitano, una garanzia per la Juventus».Vlahovic deve fare una scelta che lo renda felice e che gli permetta di dimostrare ciò che vale. Dusan è un grande giocatore, però tutto è ancora aperto».Il dieci alla Juventus è un numero pesante, Kenan è un ragazzo intelligente e forte. Douglas Luiz è forte, la Juventus aveva fatto bene a comprarlo».