Cassano e il suo addio al Verona: "Non avevo più voglia di fare sacrifici"
Nel corso del podcast Viva el Futbol, Antonio Cassano ha parlato del suo addio al Verona. "Io ripetevo a Pecchia (tecnico dell’Hellas in quella stagione, ndr) che la squadra fosse scarsa - le parole dell'ex fantasista -. Lui mi incoraggiava almeno nel provarci insieme, ma dopo tre giorni di ritiro mi accorsi che la situazione non fosse buona. Pazzini e Cerci avevano dei grossi problemi al ginocchio e io ero dieci chili sovrappeso. Ma sapete cosa mi ha fatto perdere la testa? Nei due tre giorni di allenamento avevo una panza imbarazzante. Correvo, correvo e poi facevamo una partitella. Giocavamo in un campo ristretto, senza le due aree.
Romulo, ex centrocampista viola, giocava con me. Ad un certo punto prese la palla e cominciò a dribblare tutti in orizzontale. Alla terza volta gli dissi che in questo gioco la palla si passa in avanti... e che se avesse continuato sarebbe finito in autostrada. In quel momento è finita la mia avventura con il Verona. La sera stessa andai da Pecchia e dal ds Fusco e dissi loro che me ne sarei andato. Mi trattennero tre giorni, ma niente da fare. Non riuscivo più ad andare avanti e non avevo più voglia di fare sacrifici".