Brambati: "Non si può paragonare Motta a Tudor, il primo era una scelta pensata. Su Rabiot-De Siervo..."

Massimo Brambati, ex calciatore e oggi procuratore, ha espresso alcune considerazioni sui temi più caldi del momento calcistico. Partendo da Rafael Leao, Brambati non ha avuto dubbi: “Gli farei un appunto - ha detto a TMW Radio -. Ha finalmente trovato l’allenatore giusto per esprimere tutto quello che ha dentro, deve tirarlo fuori. C’è tutto per tornare ai livelli dello Scudetto, quindi si deve svegliare. Questa sua apatia nel modo di affrontare gli impegni, al netto dell’infortunio, non è più giustificabile: ha tutte le qualità fisiche e tecniche per fare davvero la differenza”.
Sul capitolo Juventus, Brambati ha fatto chiarezza: “Non si può paragonare Motta a Tudor. Motta è stato una scelta pensata per un progetto, con un mercato costruito su misura, sia in entrata che in uscita. Tudor invece è stato chiamato solo per traghettare la squadra, per portare la barca in porto. Non era la prima scelta: è diventato tale quando Conte non era più un’opzione. È arrivato perché serviva qualcuno con dna Juve disposto a firmare per pochi mesi”.
A proposito del botta e risposta tra Rabiot e De Siervo sul tema Milan-Como e le trasferte lontane, l’ex difensore ha preso le parti dei giocatori: “Quando hanno fatto i contratti a Leao e Rabiot nessuno sapeva che sarebbero andati a giocare in Australia. Non esageriamo: i calciatori non sono figurine, sono atleti. Se li spremi troppo, accorci le carriere, aumenti gli infortuni e riduci lo spettacolo. Alla mia epoca si scioperava anche per solidarietà con le categorie inferiori, oggi i giocatori pensano troppo al proprio orticello. Ma dovrebbero essere proprio i big a esporsi di più”.
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