Bocca (La Repubblica): "Mai vista un'Inter così, sfiorato il miracolo, trascinata una Juve irriconoscibile e imbambolata ai rigori. Dalla Champions al campionato, tutto è possibile"

03.03.2016 02:10 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Bocca (La Repubblica): "Mai vista un'Inter così, sfiorato il miracolo, trascinata una Juve irriconoscibile e imbambolata ai rigori. Dalla Champions al campionato, tutto è possibile"
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Il giornalista di Repubblica, Fabrizio Bocca, ha detto la sua sul derby d'Italia attraverso le pagine del suo blog: "La più bella partita dell’anno, emozionante, unica. Per merito dell’Inter che ha trascinato fino ai rigori, partendo dallo 0-3 dell’andata, una Juventus imbambolata e irriconoscibile: “la più brutta partita da quando gioco nella Juve” ha detto subito dopo Bonucci. E alla fine in finale ci va la Juventus per un solo rigore di differenza, un dettaglio, la traversa colpita da Palacio, praticamente niente. Come giocarsela a un giro di dadi e vincere o perdere per un punto.

Una partita straordinaria, dunque.  Brozovic, Perisic, e ancora Brozovic su rigore: il 3-0 dell’Inter sulla Juve ai tempi regolamentari è stato da guardare tutto a bocca aperta. Possibile? Sì possibile. Il calcio è bello per questo, e sia detto ovviamente senza alcuna intenzione maliziosa e anzi col massimo rispetto verso la Juve e gli juventini. Nel calcio una partita qualunque, scontata, quasi noiosa per la sua prevedibilità, può diventare uno shock. Uno spettacolo senza eguali al mondo. Non c’era da scommettere un centesimo sull’Inter: giocatori e allenatore in crisi, Juventus lanciatissima e strafavorita, i segni del ko di Torino ancora vivi sulla pelle. Per portare ai supplementari una partita così ci voleva immaginazione da fantascienza. E’ successo semplicemente perché il calcio ha un lato oscuro e misterioso.

Un momento chiave, nella metamorfosi dell’Inter,  potrebbe essere stata quella frustata di Massimo Moratti che è intervenuto proprio tra i due match: “C’è un problema di orgoglio, mai vista una simile involuzione”. E’ stato un forte stimolo antidepressivo, un impulso a non lasciarsi andare e anche una nuova indicazione, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che Moratti mantiene sempre la guida morale e spirituale della squadra.

L’Inter 2 di Mancini, anche se la definizione è inesatta visto i continui cambi di formazione, ha giocato come quasi mai aveva giocato quest’anno. Mettendoci dentro tutta se stessa: Medel trascinatore e meno approssimativo del solito, Eder al livello della Samp, Perisic martellante ed efficace come mai, Ljajic brillante,  D’Ambrosio pericoloso quasi a volersi far perdonare la papera del brutto ko in campionato, Brozovic scatenato. La più brutta Inter dell’anno si è trasformata nella miglior Inter della stagione. Da brutto anatroccolo a cigno.

La Juventus è stata colpita con un gancio al mento, a guardia bassa. Si aspettava un’Inter alle trattative per la resa, si è ritrovata all’improvviso dentro una partita vera, tirata, complicata. Allegri ha dovuto aggiustare la Juve 2 che aveva scelto, recuperare la posizione e rispondere colpo su colpo, buttando dentro Barzagli e Pogba, e liberando Zaza alla disperata ricerca del gol qualificazione. Ma la sorpresa dell’Inter è stata straordinaria, ogni gol la eccitava e la caricava sempre di più. Il clima è diventato da corrida, per il pugno sulla gola a Cuadrado, Perisic avrebbe meritato il rosso diretto, ma l’arbitro lo ha risparmiato. I supplementari sono stati uno spettacolo, con ventidue giocatori che si sono ritrovati all’improvviso, per impegno, cuore, disperazione, dentro la finale di un mondiale. Morata avrebbe potuto evitare lo stillicidio dei rigori, ma Carrizo ha fatto altri miracoli nella notte dei miracoli. Alla fine i rigori hanno scelto a caso o quasi: non si capiva nemmeno se il tiro di Palacio era entrato o meno.

La straordinaria semifinale di Coppa Italia, oltre che a lanciare in finale la Juventus  nelle braccia del Milan, schiude un altro scorcio di stagione. Dalla Champions League con Roma e Juve, alla lotta scudetto e a quella del terzo posto, tutto è veramente possibile. In fin dei conti basta crederci. Il calcio è bello e straordinario per questo".