Beccantini: "La Juve non è da scudetto, il suo centravanti più reattivo è Gatti"

Beccantini: "La Juve non è da scudetto, il suo centravanti più reattivo è Gatti"TuttoJuve.com
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di Giuseppe Giannone

Sulle pagine di "Eurosport", Roberto Beccantini commenta così il pareggio tra Juventus e Milan a reti bianche nel posticipo della sesta giornata di Serie A: "Scegliere la squadra più in palla tra Juventus e Milan dopo il "calciopiattismo" dello Stadium non è facile. Il ritorno di Massimiliano Allegri si era mangiato la notte, in un’altalena di accordi e disaccordi. Stringi stringi, che eredità ci lascia? Che, ai punti, avrebbe vinto il Diavolo: per il rigore che Christian Pulisic ha sparato in curva, per le due occasioni sciupate da Rafael Leao. Ma il calcio non è la boxe. Lo sa bene Igor Tudor, al quinto pareggio di fila, un indizio che porta dritto alla sindrome di Thiago Motta. Fuor di metafora: Madama non è da scudetto; il Milan, per diventarlo, deve osare di più.

I fischi del popolo sono stati la colonna sonora più degna. Le partitacce si accompagnano, e si tumulano, così. Per un tempo, sembrava di essere all’interno di una sala operatoria, con damigiane di anestesia ad addormentare i pazienti; e i chirurghi - gli allenatori - pavidi nel calare il bisturi. Nella ripresa, qualcuno si è svegliato e qualcosa è successo. Un po’ di trambusto, finalmente. Prendetela per una forzatura, ma oggi il centravanti più ferrato di Madama è uno stopper: Federico Gatti. Prova ne siano la rovesciata contro il Villarreal e il miracolo di Mike Maignan. Ecco: da quel momento, zero tiri. Tiri seri, dico. Inoltre: Jonathan David, tra gol divorati a porta vuota e scivolate sul più bello, sta offrendo la metà del rendimento di Randal Kolo Muani. Di Lois Openda (33 reti su 69 gare a Lipsia: mica male) si indaga il «domicilio»: prima punta, punta larga? Dusan Vlahovic ha il contratto e, temo, la pazienza in scadenza. Il livello medio dei candidati confonde le scelte del tecnico, la cui formazione tipo sfugge a una sintesi che si vorrebbe più organica. E Kenan Yildiz deportato a sinistra, con Andrea Cambiaso a fargli da tappo-tutore, si incupisce. Diranno: 3-4-2-1 contro 3-5-2, evviva la fantasia. La fantasia? I moduli, se non li scuoti, sono bottiglie vuote. Tanto che, per salvare il salvabile, Tudor si è rivolto a un 3-5-2 sordo e grigio. Non avrei tolto Francisco Conceiçao, il solo che stava fornendo munizioni (e brividi) alla comunità. La «speranza», in questi casi, è che sia tutta colpa del manico: ho molti dubbi".