Barzagli: "Un vantaggio non fare le coppe? Dipende. Mi rivedo in Bremer, Scudetto 2015 molto difficile"

12.10.2023 18:30 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
Barzagli: "Un vantaggio non fare le coppe? Dipende. Mi rivedo in Bremer, Scudetto 2015 molto difficile"
TuttoJuve.com

Andrea Barzagli, ex difensore della Juventus, ha parlato così ai microfoni di Radio Bianconera. Ecco le parole sintetizzate da Tuttojuve.com:

"La serata del PalaAlpitour? Mi sono venuti in mente un po' di ricordi, è stata una serata molto bella così come è stato bello giocare con alcune leggende. Il giorno dopo purtroppo avevo mal di schiena ed ero mezzo zoppo… Se serate così possono aiutare a capire cosa significhi la Juventus? Secondo me a volte a parole hai difficoltà a spiegare cosa voglia dire esser ella Juve, quando ci sei però lo capisci. Quando arrivi alla Juve sai che devi puntare a vincere.  Il 'peso' di una squadra del genere lo dimostra proprio l'organizzazione di una serata come quella di martedì, quando un club riesce a riunire tanti campioni davvero leggendari".

Sullo scudetto e il presunto vantaggio dato dal non giocare le Coppe: "Dipende dai punti di vista, è normale che giocare ogni tre giorni, ma una squadra forte è abituata a gestire questo e ha una rosa ampia che può far fronte agli impegni. Di positivo, in ottica Juventus, c'è che in una settimana Allegri e i ragazzi possono preparare al meglio la partita di campionato, con l'obiettivo ovviamente di tornare a giocare al più presto in Europa, perché quella è la dimensione del club".

Gli viene poi chiesto in chi rivede la BBC dei difensori attuali della Juve: "Prenderei Bremer anche se gioca centrale. Danilo ha caratteristiche tecniche che lo accostano maggiormente a Bonucci, ma ognuno ha le sue caratteristiche. Se penso a noi, ciò che ha fatto grande la BBC, è che le nostre caratteristiche si sposavano bene tra di loro e nel contesto".

Su Conte e Allegri: "Fu peggio con Allegri perché la decisione di mettermi terzino riguardava solo me. In un primo momento ci sono state delle difficoltà ma dopo, pensando ai trascorsi e all'età e alla maturità che avevo raggiunto, ho capito che era il caso di mettermi al servizio della squadra. Alla fine sono stato felice di poter dare comunque il mio contributo, anche se in maniera diversa. Più difficile lo Scudetto con Conte o quello con Allegri? Difficile le da dire, per il primo siamo stati trascinati da tutto l'ambiente, avevamo fame e l'entusiasmo giusto. Quello del 2014/15 con Allegri fu complicato, prendemmo in mano una situazione complessa. Quell'anno c'era stato un ricambio di giocatori".