25 Maggio 1983: Momenti Leggendari

Sin dalle origini gli esseri umani hanno creduto che oltre alle azioni commesse a farla da padrone sia la sorte, la fortuna pur non essendo una cosa percepibile materialmente sa cambiare infatti l’esistenza di ognuno nel bene e nel male, come fu 16 anni fa, quando la Juventus del Trap affrontò nella finale di Coppa dei Campioni l’Amburgo di Magath.
Alla vigilia tutti i favori della vigilia erano nostri, con probabilmente la più forte squadra a livello individuale di ogni tempo, sei campioni del Mondo (Zoff, Gentile, Carbini, Scirea, Tardelli e Rossi), su due tra i più forti stranieri degli anni Ottanta (Platini e Boniek), su un vecchietto come Bettega, che non era stato convocato per i mondiali solo per infortunio, e su due arcigni difensori come Bonini e Brio, eppure bastò un tiraccio a rientrare di Magath dopo nove minuti dall'inizio a mandare in frantumi la squadra di Trapattoni che contava su sei campioni del Mondo (Zoff, Gentile, Carbini, Scirea, Tardelli e Rossi), su due tra i più forti stranieri degli anni Ottanta (Platini e Boniek), su un vecchietto come Bettega, che non era stato convocato per i mondiali solo per infortunio, e su due arcigni difensori come Bonini e Brio. La squadra bianconera, frutto della pesante doccia fredda non riuscì più a trovare i corridoi giusti per arrivare a scagliare le proprie frecce in modo adeguato per battere Stein e più passavano i minuti più le speranze si assottigliavano, fino al triplice fischio finale. Ancora una volta dovemmo rinunciare all'unico trofeo che ci mancava nella nostra ricca collezione. Così dopo sei anni consecutivi di dominio inglese la Coppa tornò nuovamente in Germania.