03 Maggio 2003: Brividi Incontrollabili

03.05.2009 00:00 di  Manuel Magarini   vedi letture
03 Maggio 2003: Brividi Incontrollabili
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© foto di Giacomo Morini

C' era mancato poco. Per la Juve la data del 03 Maggio 2003 è difficilmente dimenticabile, perché secondo la prassi, ormai consolidata negli anni, era riuscita a superare ogni avversità di una gara improba, ipotecando di fatto un nuovo Scudetto.


La partita in questione è Lazio-Juventus, duello di alta classifica, da non sbagliare, visto che un risultato favorevole (pareggio o vittoria) avrebbe tagliato le gambe all’Inter in vista di una loro rimonta nei nostri confronti. Dopo il fischio d’inizio dell’arbitro il ritmo si mette immediatamente da una sola parte, quella biancoceleste, compagine decisamente ostica per tutte le big che la avevano affrontata in quella intricata stagione. E pensare che eravamo partiti con la formazione migliore, se si esclude l' assenza di Ferrara. La Lazio, come già sottolineato ,era però una squadra che, lanciata davanti ai propri tifosi, metteva paura a tutti, specie se tornava ad essere tranquilla e protetta in difesa dalla coppia straordinariamente assortita Stam-Mihajlovic. Se poi sulle corsie laterali Castroman e Cesar andavano via come treni, se Corradi non lasciava rifiatare nessun avversario, se Liverani non veniva asfissiato con marcature ravvicinate, è logico che i rischi erano tutti di Buffon e compagni. Non era la migliore Lazio a dire comunque il vero, perché Lopez dava l’impressione di aver perso il tipico colpo di concretezza al tiro e, visto che anche Stankovic cominciava ad andare a corrente alternata e Corradi non era un uomo dal gol facile, si comprenderà perché a volte sono anche le carenze degli avversari che ti sanno portare in alto. Ci si è messo pure Collina ad aiutarci (?) in una giornata di rara superficialità a sorvolare su un fallo di mano di Montero in area, su un' altra spinta di Montero (già ammonito) su Corradi che meritava il rigore immediato senza la gherminella di una norma del vantaggio (la palla era finita a Castroman) che non poteva vedere maggior vantaggio di un calcio di rigore rispetto ad un ipotetico tiro e di un' espulsione di Montero. E poi ancora la palla sbattuta sulla coscia di Iuliano e tenuta da lui in possesso con un braccio malandrino. Sennonché quando il rigore è stato concesso all’84’, ecco che Fiore regalava praticamente palla a Buffon. In pratica, nel bene e nel male ha fatto tutto la squadra di casa, finendo esausta la partita, mentre dal canto nostro eravamo stati abili a raccogliere il punto grazie alla buona sorte, ma anche ad un Buffon costretto agli straordinari e a qualche miracolo.