Zalayeta e Davids, altri tempi (di calciomercato)

16.11.2011 21:00 di  Giacomo Aricò   vedi letture
Zalayeta e Davids, altri tempi (di calciomercato)
TuttoJuve.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Come recita la trasmissione di Sky, "è sempre tempo di calciomercato", al di là delle stagioni e delle classiche sessioni, quella estiva e quella invernale. Addirittura una quindicina di anni fa esisteva pure la sessione autunnale, subito dopo il bollente calciomercato d'estate, quello con le notizie lette in spiaggia. Chi non si ricorda Raffaele Ametrano festeggiare la Coppa Intercontinentale a Tokyo con la Juve per poi affrontare i bianconeri solo qualche ora dopo indossando la maglia del Verona? Era la Juve mondiale di Del Piero, quel campione che risolse sia con il River che con lo stesso Verona che con arroganza si portò in vantaggio di due reti al "Delle Alpi" e poi subì una rimonta con un goal pennellato del Pinturicchio che decretava la mesta sconfitta dei gialloblu. Proprio in quei giorni si aggiunse alla squadra il portoghese Dimas, un terzino sinistro che si prese il numero 6 del suo connazionale Paulo Sousa emigrato al Borussia Dortmund, ma che non lasciò alcun ricordo memorabile.

Quella Juve vinse tutto ad eccezione della Champions che proprio Sousa andò ad alzare sotto il cielo di Munich. E dopo una campagna acquisti che vedeva come fiore all'occhiello Superpippo Inzaghi e tanti altri innesti di valore, ecco che con le foglie gialle maturarono i tempi per piazzare nuovi colpi. Era il 15 novembre del 1997 quando la Juventus mise sotto contratto due uruguaiani: Pellegrin e Marcelo Zalayeta. Il primo rimase un oggetto misterioso, il secondo lo conosciamo benissimo. Ai tempi il diciottenne attaccante, più rapido e 'snello' rispetto agli ultimi tempi, impressionò subito e riuscì anche a segnare un goal al Napoli nel girone di ritorno del campionato 1997/98. Quelli più importanti li tenne per partite decisive, dopo anni di andata e ritorno tra Torino e altre squadre (tra cui Penarol, Empoli, Perugia): la storica marcatura al Camp Nou di Barcellona nel 2003 e la stoccata ai supplementari contro il Real Madrid nel 2005 hanno reso "el panteron" il killer delle spagnole. Inutile dire che in tutti e tre i gol (Napoli, Barça e Real) la Juve vinse lo scudetto nelle rispettive annate.

Ma fu qualche giorno dopo l'arrivo di Zalayeta che si concretizzò un altro colpo di mercato da leccarsi i baffi. Era il 4 dicembre 1997 quando a Torino arriva lui, Edgar Davids. Non servono molte parole di elogio per un giocatore che rimase nell'anonimato con il Milan e che poi diventò un eroe con la maglietta bianconera. Si piazzò titolare nelcentrocampo per rimanerci fino al 2003, trascinando la squadra verso vittorie e titoli. La macchia della sua esperienza in nerazzurro (stagione 2004/05) non cancella il suo squardo che va a cercare la palla come un 'pittbull' feroce. La passione e il sudore sono stati sempre premiati perchè l'attaccamento alla maglia è la prima caratteristica di appartenenza. Al di là di scudetti e coppe la gloria di quel campione olandese ce lo ricorda il nuovo stadio, e quella stella che i tifosi gli hanno attribuito, nata in un autunno di quattordici anni fa.