SOTTOBOSCO - Aria di rinnovamento: verso una Juve bianconeroverde con l'incognita inesperienza. Né caso, né sfortuna: c'è una congiura arbitrale contro la squadra di Allegri (tanti, troppi indizi). Silenzio Agnelli spiegato da Cicerone?

11.04.2022 00:23 di  Andrea Bosco   vedi letture
SOTTOBOSCO - Aria di rinnovamento: verso una Juve bianconeroverde con l'incognita inesperienza. Né caso, né sfortuna: c'è una congiura arbitrale contro la squadra di Allegri (tanti, troppi indizi). Silenzio Agnelli spiegato da Cicerone?
© foto di Andrea Bosco

Non sono stato tenero con la Juventus in queste ultime stagioni. E continuerò a non esserlo. Gli errori sono stato tanti:  visibili. La Juventus ne porta i segni. E a mio parere continuerà a portarli a lungo. Si annuncia per la prossima stagione un radicale rinnovamento. Gli uomini sui quali si sta puntando sono giovani e sono tutti e tre del Sassuolo: due italiani e un ivoriano. Si chiamano Frattesi, Raspadori e Traorè. Ottimi profili. Ma attenzione. Servirà ( se arriveranno ) pazienza e tempo per inserirli. Sono bravi ma a livello europeo non hanno esperienza. E fa pensare che pur con questi ottimi giocatori (oltre ai tre citati anche Berardi e Scamacca) il Sassuolo veleggi ogni stagione nella pancia della classifica. Incapace, per dire, di arrivare ai livelli di una Atalanta. Saranno (se saranno) ottime operazioni. Anche perché  “altre“ la Juventus non potrà permettersele. I tre del Sassuolo non  costano il proverbiale “tozzo di pane“. Ma non costano come i Milinkovic  Savic, i Pogba e Gravenberch. Che andrà  al Bayern. Per una  questione di soldi, ma anche di immagine. Gli ultimi disastri europei stanno convincendo molti calciatori che la Juventus non sia più una destinazione irrinunciabile. Altre società, all'estero soprattutto, oggi risultano più appetibili.

La Juventus dovrà rimediare. Con pazienza. Da tre anni non si capisce quale accidenti di progetto abbia. Quelli cavalcati in Italia sono nebulosi. In Europa ha fallito, come le capita da decenni, ormai. Ha fallito anche in tema di Superlega: embrione di idea contestato, osteggiato da Ceferin, deriso, fallito. Guardate la classifica. Se Allegri non si fosse lasciato convincere da quelli che “meglio una Juve bella e perdente“, oggi forse avrebbe tre punti in più. E l'Inter tre punti in meno. Oggi la Juve sarebbe alle terga del Napoli. E l'Inter non avrebbe ritrovato certezze. Marotta ha fatto splendidamente il suo lavoro. Far recuperare all'Inter la gara con il Bologna a fine aprile grida vendetta al cielo. Ma Marotta è bravo. Lo pagano anche per ottenere di giocare  con il Bologna quando i felsinei saranno mentalmente in spiaggia. L'Inter già è più forte del Bologna. A fine aprile non ci sarà gara. Non ci sarà un altro 5 maggio. E poi il Bologna non ha un Poborsky. Fossi Pioli sarei incazzato come una scimmia per questa vicenda.   

Detto questo:  senza troppi peli sulla lingua. Contro la Juventus in Italia è in atto una congiura. Da parte degli arbitri: in campo e al Var.

Ha scritto “Tuttosport“ in relazione a Cagliari – Juventus che “è un periodo sfortunato dal punto di vista arbitrale per la Juventus“. La  sfortuna non c'entra. C'entrano la coda di paglia di alcuni direttori di gara,  massacrati  in passato dalla critica per direzioni giudicate pro-Juve. La Var- in quanto macchina- è ovviamente  innocente.. Non lo sono i varisti: quasi sempre più colpevoli degli arbitri di campo. La Var “lava“ la coscienza degli arbitri. L'interpretazione di un regolamento bizantino consente errori ed orrori . Ma anche così, certe cose risultano inspiegabili.

Cagliari – Juve. Ti spiegano che il contrasto su Dybala che porta al vantaggio del  Cagliari era corretto. Non è vero. Il difensore isolano mette la gamba su quella di Dybala che perde il pallone. Ho visto annullare gol per molto meno. Indimenticabile la sbracciata di Mandzukic su Papu Gomes che per statura non arrivava all'ombelico del croato: gol della Juve annullato a Bergamo. Tre minuti dopo. Valeri (varista)  a Cagliari non è intervenuto: sbagliando. E' intervenuto però per annullare il gol di Pellegrini. Per un fallo di gomito (gomito o spalla?) di Rabiot, girato di  schiena e con le braccia attaccate al corpo sul tiro dell'esterno juventino . Dice: il regolamento è paradossale (collega Capuano) ma è il  regolamento. Sicuri sia questo il regolamento? A me risulta che la regola  reciti che il gol di “mano” (ergo:  persino dito, gomito, unghia) debba essere annullato  se la distanza rispetto alla quale il tiro è stato sferrato  risulti  nella misura di un  metro. Non è stato questo il caso, per la  conclusione di Pellegrini: almeno tre i metri tra il  suo piede e il gomito (gomito?) di Rabiot.

Ma le colpe di Chiffi ( arbitro modestissimo) sono anche altre. Le colpe sono nei dettagli. Palla nei pressi della linea di fondo del Cagliari. Cuadrado è stretto tra due difensori del Cagliari che gli sono davanti. Uno tocca la palla. E' corner per la Juve. Ma Chiffi fa rimettere dal fondo. Non è colpa di Chiffi? E' stato sbadato l'assistente di linea? Ma sul fallo invertito Rog – Vlahovic, l'allucinazione è tutta di Chiffi. Simile a quella di Massa, giudice di porta (arbitro Rizzoli) nel gol annullato al Meazza (a Bonucci) nel corso di un Milan- Juventus. E qui veniamo al punto. Massa è un arbitro protetto dai designatori. Capaci di massacrare il povero direttore di gara che improvvidamente fischia annullando un gol valido (Messias) al Milan, salvo rendersi subito conto della topica, scusandosi, addirittura (giustamente) consolato dai giocatori di Pioli. Ma  incapaci di mettere (lungamente)  a riposo Massa. Quello che al  Var (arbitro Rocchi) non vede la mano malandrina (e neppure de dios) di Lautaro che da terra strattona la caviglia ( in area di rigore interista ) di un giocatore dell'Atalanta. Massa è l'arbitro che a Firenze concede un inaudito calcio di rigore a Mertens per un carpiato che neppure il Cagnotto dei tempi migliori.

Massa è quello del pestone non visto di Ranocchia a Belotti in area interista. Che Rocchi ha giustificato  arrampicandosi sugli specchi. Graffiando i vetri del buonsenso. Veicolando una fiaba dell'orso superata solo dalle affermazioni   (di Marelli?)  sulle immagini che “non c'erano e comunque non erano chiare“  relativamente al fallo di Bastoni (sulla linea: che fa area di rigore per  regolamento)  su Zakaria. Quelle immagini (che non c'erano?) che tutte le televisioni (al pari del pestone di Ranocchia su Belotti) hanno fatto vedere un minuto dopo l'accaduto. Evidentemente la meravigliosa Sala Var della quale mena vanto Gravina è stata costruita con materiale farlocco. Di quelli che smerciano in Via Paolo Sarpi a Milano, probabilmente.

In Juventus – Inter ha fatto scalpore la direzione di Irrati (che andrà in Qatar e che Rocchi ha definito impeccabile). Non discuto sul rigore assegnato e poi ripetuto per “invasione“. Discuto sul fatto che dopo aver ignorato per tutta la stagione le “invasioni“ in occasione dei penalty di ogni squadra e di qualsiasi giocatore, improvvisamente Irrati (e Massa) si siano dotati di super-vista alla Nembo Kid.

Il perché  è semplice: a Rocchi nelle settimane che hanno preceduto il cosiddetto derby d'Italia, qualcuno ha fatto un “mazzo tanto“  (indovina indovinello : chi sarà mai stato?)  dopo una “invasione” non vista e risoltasi con  un errore dagli undici metri.  Ora, spiega Agatha che un “indizio è solo un indizio“. Due sono un “grosso indizio”. Ma tre sono una “prova“. Vogliamo evitare di chiamarlo complotto? Evitiamo. Ma non chiamiamolo “caso” . E neppure “sfortuna“ . I casi sono troppi .

La  Juventus, in tutto questo? Silente. Magari Agnelli la pensa come Cicerone: “Cum tacent clamant“. Tradotto: il loro silenzio è accusa.  Andrea Agnelli  conoscerà le “Catilinarie“ di Cicerone? Non sono celebri come quelle di Sallustio. Ma anche queste si studiano al ginnasio. Se non le conosce  risparmio ad Agnelli la fatica di cercare il passaggio che ho citato: 8, 21.