SOTTOBOSCO - 2022, cinque cose indispensabili alla Juventus che verrà. Il ds del futuro e la domanda mancante. Dal campionato al destino di Dybala, le previsioni della veggente

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
03.01.2022 01:45 di  Andrea Bosco   vedi letture
SOTTOBOSCO - 2022, cinque cose indispensabili alla Juventus che verrà. Il ds del futuro e la domanda mancante. Dal campionato al destino di Dybala, le previsioni della veggente
© foto di Andrea Bosco

Teodora Stefanova conosciuta veggente televisiva ha fatto le “carte“ al 2022 spiegando, tra le altre cose che l'Italia si qualificherà (con “fattaccio“)  per Mondiali ai danni del Portogallo. Che Dybala a giugno lascerà la Juventus. Che  l'Inter vincerà nuovamente lo scudetto. Che la Juve (forse) raggiungerà il quarto posto, giocandosi la qualificazione Champions con l' Atalanta. Anche senza i superpoteri di Teodora cose, tutto sommato, pronosticabili da un comune mortale.

“Tuttosport” invece ha posto le dieci domande che i tifosi vorrebbero porre ad Andrea Agnelli, evidenziando anche le risposte. Condivisibili, domande e risposte. Anche se a mio modesto parere manca alla lista un undicesimo quesito. Questo:  Metterà la Juventus sotto contratto un ds in grado di sviluppare a “giugno“ un mercato “aggressivo“? Presumibile l'eventuale risposta. Ma io la domanda l'avrei inserita.

Per il nuovo anno non faccio domande, non faccio previsioni, non sono in grado di dare risposte. Ma dal “basso“ della mia posizione segnalo cinque cose, indispensabili, a mio avviso, alla Juventus che verrà. Parlo di giugno. A gennaio magari qualche scenario si aprirà ma immagino che per la ristrettezza delle risorse non ci sarà come spiegano a Roma: “trippa per gatti “ .

Per giugno al primo posto metto un centravanti: ovviamente meglio Vlahovic che altri.  Impensabile Lukaku (“mai alla Juventus“) e ce ne faremo una ragione. Possibile Scamacca.

Al secondo un centrocampista. Per me tutto su Gravenberch, visto che Pogba è un trentenne che costa, di stipendio, la luna.

Al terzo il cambio di modulo: un 4-3-3 anche con l'eventuale sacrificio di Dybala. Ma con la conferma di Benardeschi, Chiesa, Cuadrado. E soprattutto di De Ligt. La Juve della rinascita non può che ripartire dalla conferma dell'olandese.

Al quarto metto l'acquisizione di un ds  con carisma ed esperienza. Che  faccia uno scouting migliore di quello realizzato  in questi ultimi anni.

Al quinto metto la cessione di giocatori che con la Juventus non hanno nulla a che fare. E contemporaneamente una attenzione (e una conseguente fiducia) nei giovani di belle speranze in giro per l' Italia. I nomi sono noti:  Fagioli, Ranocchia, Rovella. Forse Dragusin. La mia idea è quella di sempre: se sono bravi vanno sperimentati. Se non lo sono significa che così bravi non risultano. E allora, magari, hai sbagliato a prenderli. La faccenda dell'esperienza lascia il tempo che trova: Rivera debuttò in serie A a 16 anni.  Pelè già a 15 era un fenomeno, al pari di Maradona. A 16 anni  Ronaldo (Cristiano)  incantò i milanesi. Del Piero e Totti a 18 faceva già magie. E Buffon, già parava  tutto .  Parliamo certamente  di predestinati. Ma la sostanza è sempre quella: se sono bravi riescono a mettersi in evidenza.