L'IMBOSCATA - Sogni finiti, stagione deludente. Silenzio è d'oro, ma non in questo caso: fare chiarezza su ultimi tre anni. La "fuga" di Andrea Agnelli...
E' difficile scrivere di questi tempi sulla Juventus. Calma piatta su tutti i fronti. A meno di non prendere per buone le millanta trattative, che tali non sono, in fiore su ogni sito. La Juve ha già fatto campagna acquisti a gennaio con Vlahovic e Zakaria. A giugno farà poco, pochissimo. Meglio saperlo prima. Onde evitare delusioni.
Di cosa scrivere? Non ci sono sogni da inseguire. A meno che il quarto posto in campionato non sia un sogno. E magari lo sia la conquista di una nuova Coppa Italia. La stagione è deludente. Inutile mentire e mentirsi. Vlahovic non è stato preso a gennaio per blindare il quarto posto. Era stato preso ipotizzando di poter fare strada in Champion's. Leggo ora i monsieurs del Lapalisse vergare fogli su fogli con il seguente concetto: il Villareal ha messo in grande difficoltà il Bayern. Quindi il Villareal non era la “Salernitana d'Europa“ . Mai sostenuto roba del genere. Vedremo al ritorno a Monaco di Baviera se il Villareal continuerà a “miracol mostrare“. Sommessamente rammento che anche contro il Salisburgo il Bayern aveva deluso. Salvo poi al ritorno in Baviera, rifilarne sei agli austriaci. Il Villareal ha vinto a Torino per 3-0. E ancora siamo in attesa di una analisi decente da parte di Allegri sui motivi di una tale cocente sconfitta.
Io sono consapevole che non sempre si può vincere. Che – l'ho scritto varie volte - ci vorrà tempo per vedere ancora una Juventus al vertice. Ma vorrei chiarezza. Chiarezza sui motivi per i quali in tre anni nulla si è costruito. Si sono presi alcuni giocatori. Si è preso un allenatore “parafulmine“ che faccia da schermo protettivo. Mai la Juventus aveva avuto bisogno di un allenatore per evitare di rendere conto del proprio operato alla stampa e ai tifosi. Recita un proverbio che il silenzio sia “d'oro“. Non mi pare questo il caso.
Il silenzio del presidente sa molto di “fuga“. Un presidente “operativo“ lo rammento. Non un presidente “onorario“. Il percorso della Juventus negli ultimi anni al netto di uno scudetto e di un paio di Coppe Nazionali è stato deludente. Un percorso senza senso. Con tre diversi allenatori. Tre diversi progetti di gioco. Un percorso schizzato. Non si fa così. Nelle grandi aziende (e la Juve lo è) ci si siede e si spiega. Cosa è stato sbagliato. Perché si sono commessi errori. Perché sono state fatte scelte rivelatisi fallimentari. La Juventus continua a congedare dirigenti e tecnici. Ma forse la strada per cambiare dovrebbe essere un'altra. Lo disse, alcuni anni fa a Sky, in una intervista restata celebre (una delle poche da lui rilasciate) il presidente Andrea Agnelli: “Passano gli allenatori, i giocatori, i dirigenti: l'unica cosa che da cento anni resta – e resterà- è la società. E' la Juventus“. Appunto.