L'IMBOSCATA - Due anni dopo, un Allegri diverso e con compiti differenti. Ecco come potrebbe essere la Juve di Max "Ferguson"....

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
04.06.2021 00:35 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA  - Due anni dopo, un Allegri diverso e con compiti differenti. Ecco come potrebbe essere la Juve di Max "Ferguson"....
© foto di Andrea Bosco

Juventus: pianeta sul quale Max Allegri è già stato e che conosce alla perfezione. Consapevole di essere nel mirino di tanti.

Innanzi tutto quelli che ti spiegano che “fra sette giorni la Juventus verrà esclusa dalla Champions“. Poi ci sono quelli  che “per i fatti di Perugia arriveranno fulmini, sanzioni e saette“ .Poi quelli del “mistero“ dell'audio  (“sparito“?) in Inter – Juventus di tre anni fa.  A Napoli sognano che lo scudetto “perso sul divano“ alla Juventus venga (almeno)  revocato.

Cosa significa il ritorno a Torino di Allegri? Per alcuni “minestra riscaldata“ , per altri “usato sicuro“. Né l'uno, né l'altro. Allegri avrà compiti differenti da quelli che aveva. E sarà, dopo due anni, un Allegri diverso da quello che lasciò la Juventus. Avrà compiti manageriali. E si interfaccerà con Arrivabene (prossimo ad ) e Cherubini. Oltre che con il presidente Agnelli e con Nedved . E' chiamato Allegri a contribuire alla costruzione della Juventus dei prossimi cinque anni. Non solo risolvendo le questioni di campo. Non solo ottenendo risultati sportivi: Allegri è stato chiamato a dare una dimensione alla Juve post covid .

Si faccia o non si faccia la Superlega è evidente che le più importanti società del Continente dovranno attrezzarsi per un calcio diverso da quello di prima. Con contenuti e  strategie diverse rispetto a prima. Dovrà essere pianificato il futuro, perché alla pandemia nessuno era preparato. E una emergenza del genere potrebbe riproporsi .

Leggo sempre con attenzione Mario Sconcerti:  da lui c'è da imparare. Ha scritto Sconcerti che “oggi  servono al calcio – visto che nessuno arrischia più il dribbling -  i giocatori intelligenti, più che quelli  tecnici“ . Sconcerti ha ragione. Ma il fascino del calcio continua  a stare nel prodigio di   uomini che sanno usare i piedi come fossero mani. Il dribbling è l'essenza di questo “prodigio“. Ogni bambino lo sa: il carnale piacere di “saltare“, palla al piede, l'avversario. Questo, anche in un calcio di “intelligenti“, dovrà essere preservato. I Dybala, i Messi, i Neymar, i Sancho  sarebbero da clonare. Loro sono differenza del calcio. Che è amato perché ci sono quelli come loro: non per quelli che conducono vite da “mediano“. Quelli magari fanno vincere le partite e fanno alzare i trofei. Ma è per gli “altri“ che la gente paga il biglietto .

Allegri dovrà mediare transitando tra Scilla e Cariddi:  tra risultati (indispensabili ) e spettacolo (auspicabile). E dovrà sfornare il suo progetto di futuro. Magari con squadre giovanili impostate con il medesimo sistema di gioco della prima squadra. Magari andando a setacciare mercati (africano, asiatico, oceanico, nordamericano) poco gettonati rispetto ai tradizionali europei e sudamericani.   

Mentre vi  consiglio di non farvi il sangue amaro se i soliti noti continuano a rifilare Icardi  alla Juventus, egualmente consiglio di essere realisti per quanto attiene al mercato. Non ci sono molti soldi . Quindi sarà un mercato sostanzialmente di prestiti e di scambi . E chi sogna (come l'Inter che valuta Hakimi 80 milioni) è destinato a continuare a consegnarsi a Morfeo.

Portiere: la trattativa per Donnarumma c'è. Da tempo. Ma non è detto si concluda. E non tanto perché prima servirebbe trovare una destinazione per il polacco. Ma perché quella del portiere non è una priorità. Ma servirà un vice visto che Buffon ha chiuso. E non sarà Perin.

Neppure i terzini sono una priorità: Allegri proverà a recuperare Alex Sandro. Poi se l'Atalanta dovesse essere ragionevole per Gosens, allora si valuterà.  Centrali: questi sono e questi resteranno. Rugani (in rientro)  andrà ancora in  prestito. Demiral uscirà solo per una offerta allettante.

Esterni alti: tutti confermati. Anche Bernardeschi “bullizzato“ da media (Provate voi, colleghi, a staccarvi dalla tastiera e a trovare stimoli da correttori di bozze, stampatori, tipografi: pur sempre di editoria si tratta, no?).

Si interverrà a centrocampo. A naso Locatelli esclude Pogba e viceversa. Ma nel caso Ronaldo dovesse finire allo United, allora :  hai visto mai . Escluderei la pista Pjanic ; mi sembra  improbabile che la Juventus dopo aver consentito allo scambio con Arthur si possa  riprendere il bosniaco e ( obtorto collo ) confermare , per motivi contabili, il brasiliano. Ragionevolmente in uscita dovrebbero essere Ramsey e Rabiot : il primo a causa delle  incerte condizioni fisiche. Il secondo (pur in risalita a fine stagione) per caratteristiche poco funzionali al gioco di Allegri . Immagino possa restare Bentancur,  “pretoriano“ del tecnico livornese. Il rebus è in attacco.

Si cercherà un accordo per rinnovare Dybala e si confermerà con un nuovo prestito Morata. Manca una punta. Ma se va Ronaldo ne mancherebbero due. E se ne andasse il lusitano, se ne andrebbero anche 36 gol in stagione. Non ci sono molti attaccanti in grado di produrre altrettanti . Non  credo alle piste Icardi, Kean, Milik, Scamacca. Certamente il compito di Max (Fergusson) Allegri non sarà facile. 

I buoni attaccanti scarseggiano. Quelli buoni (Keane,  Levandovski, Mbappè,  Zapata) o costano un Perù o ( Benzema, Haaland,  Lukaku ) non sono in vendita. Ma potrebbero esserlo i Belotti e i Muriel: in due farebbero un Cr7?  A mio, modesto parere, non lo farebbero .