Spalletti: “Sarà una partita difficilissima. Vlahovic sarebbe felicissimo di rimanere qui”. Di Gregorio: “Lo spogliatoio sta meglio, ma non dobbiamo abbassare la guardia”
Luciano Spalletti e Michele Di Gregorio stanno parlando in conferenza stampa alla vigilia della gara di Champions League contro lo Sporting Lisbona. TuttoJuve.com sta riportando le sue parole in diretta:
Ci racconti il clima nello spogliatoio?
"Lo spogliatoio dopo due vittorie sta meglio. Però sappiamo che non possiamo abbassare la guardia, perchè se no rischiamo di tornare al punto di partenza. Noi dobbiamo continuare su questa strada e con queste prestazioni, perchè abbiamo fatto punti".
Cosa è cambiato nelle ultime due partite?
"Quando c'è un esonero i primi responsabili sono i giocatori, ci ha unito, abbiamo parlato per capire cosa ci fosse da migliorare. Contro Udinese e Cremonese abbiamo provato ad avere un atteggiamento più forte, a responsabilizzarci. Ci sentiamo responsabili delle situazioni.
Come hai visto Koopmeiners in difesa?
"Ormai lo conosco da un anno e quattro mesi. Lui è un giocatore forte e serio e quando sei così puoi giocare ovunque e l'ha dimostrato l'altra sera".
Come valuti la tua stagione?
"Si può migliorare sempre e mi ripeto sempre questo. Il miglioramento deve essere quotidiano. Io spero di riuscire a fare meglio e a dare una mano alla squadra".
Hai un obiettivo di squadra?
"Quando sei alla Juve gli obiettivi ci sono. È una società che ha sempre vinto. Noi vogliamo vincere qualcosa, però questo passa da una partita alla volta".
Credete nello Scudetto?
"Il mister è ambizioso come lo siamo tutti. Quando sei qua devi vincere e non puoi accontentarti. Noi dobbiamo fare di tutto per vincere. Questa è la direzione dove vogliamo andare tutti".
Cosa ti ha colpito di Spalletti?
"Il tempo di lavoro è stato poco, stiamo riuscendo a far poco. Il mister ha una carriera che parla per lui. Una cosa che ci ha colpito è la fermezza, la voglia e noi abbiamo voglia di metterci in gioco e la direzione è quella giusta e speriamo di far bene come abbiamo fatto con Udinese e Cremonese".
Le parole del mister e di Elkann vi hanno dato la scossa?
"Responsabilità è stata la parola chiava dopo la partita contro la Lazio. Ognuno di noi deve sentire la responsabilità anche per la società. Per restare alla Juve dobbiamo tenere il livello alto. Responsabilità è la parola giusta".
Sulla Champions?
"La Champions si carica da sola. La Juve deve vincere e deve andare avanti. Questa è la carica, poi arriviamo da un momento così e dobbiamo continuare su questa strada. Domani sera dobbiamo avere la carica, ambizione e responsabilità".
Come si prepara questa partita?
Al di fuori dei risultati precedenti, le partite qui vanno vinte. Ansia non è una parola che userei per preparare una partita, ci vuole più volontà per vincere la prima in Champions e la carica può essere data anche da questo".
Termina la conferenza stampa di Michele Di Gregorio
Inzia a parlare Spalletti
Cosa vorrebbe rivedere domani?
"Sono stato contento di aver fatto determinate scelte, perchè mi hanno dato delle giuste informazioni per andare avanti. Sullo Sporting? Partita difficilissima perchè sanno giocare a calcio e hanno un'idea molto precisa. Loro sono bravissimi a fare delle sostituzioni dei ruoli. Poi hanno grande qualità sulla trequarti".
Come sta Yildiz?
"Un buon punto di partenza è domandare all'altro dove si troverebbe meglio a giocare. Quando si domanda a lui dice che gli piace interpretare quella posizione di centro sinistra o spigolo nella fascia. Vanno bene tutte e due perchè è bravo se gioca da seconda punta, da esterno... quello che può disturbarlo un po' è il rientro di 100 metri, ma ormai nel calcio moderno ci si deve adattare a fare anche questo. La tecnica, la spallata per far uscire l'avversario fuori dal campo per far vedere all'altro dove voglio andare.
Che obiettivo ha in Champions?
"Io ho detto di lottare per vincere e non di vincere. C'è differenza giocare per lottare e giocare per vincere. Noi abbiamo questa storia con la quale confrontarci, ma davvero sono l'allenatore della Juventus? Questo ci fa bene farlo perchè poi uno viene stimolato, come diceva Di Gre, a fare sempre meglio. Fino a che la matematica non lo vieta noi dobbiamo ambire a lottare per vincere qualsiasi cosa. C'è anche uno slogan che dice: non solo fino alla fine, ma oltre la fine e quindi si va dritti a lottare su qualsiasi cosa".
A Cremona ha visto qualcosa di sorprendente?
La vittoria di Cremona è merito dei calciatore e io non ho messo mano. Vi ringrazio delle belle cose che avete detto, ma rifaccio i complimenti a loro. Sono stati attenti alle richieste, alle risposte dal campo sono state corrette quelle che mi aspettavo. Sono sempre stati blocco squadra, difficilmente lunghi. Oggi c'è stato un allenamento in più per potersi parlare, quello che mi fa piacere è vedere gli occhi con cui mi guardano. Dicci cosa fare e noi si parte. Questo per me è fondamentale e racconta della voglia dei calciatori e della disponibilità di voler far bene. Loro sono un buon gruppo dal punto di vista calcistico e umano.
C'è un metodo per preparare una partita così difficile?
"È una fortuna giocare la Champions, perchè è la suite del calcio. Poi per giocare questa competizione dobbiamo avere un'idea propria di cosa vuol dire essere squadra e dobbiamo proteggere questa idea con grande personalità. Bisogna avere il coraggio di scegliere quello che vogliamo fare. Di solito si ha sempre tre possibilità: la scelta corretta, sbagliata e l'incertezza di cosa si vuol fare. Quella peggiore è l'incertezza, anche di quella sbagliata. Non è un alibi giocare ogni tre giorni, la dobbiamo far finita, parlo dei miei calciatori. Il calcio è questo, si gioca ogni tre giorni, non abbiamo scappatoie". 
Ha stabilito delle regole?
"Loro sono ordinatissimi e non bisogna riportare ordine. Quando ho cominciato facevo queste regole e i giocatori scoprono subito l'inganno. La regola migliore è il buon senso. Poi alla Juventus le regole ci sono sempre state. Io sto cercando di conoscere meglio la squadra e dare indicazioni e magari aspettarsi e trovare il piacere se vengono condivise. I giocatori spesso mi hanno insegnato tante cose, aver voglia di lavorare in maniera corretta e usare bene il tempo che è fondamentale. Se ci rotoliamo dietro le giornate diventa difficile, se diciamo qualcosa di costruttivo poi raccogliamo".
Come sta Yildiz?
"È a disposizione. Io sono stato fortunato perchè ho avuto qualche grande calciatore. Kvara aveva quelle caratteristiche. Forse quello che ha avuto meno visibilità con un talento incredibile è stato Totò Di Natale. Yildiz è uno di quelli che in fondo la stagione riempie Instagram a tutti".
Questa squadra aveva grosse incertezze?
"A volte quando non sei supportato dall'entusiasmo, dallo star bene perchè ti ha accompagnato un risultato positivo o negativo, il dover ribaltare quella roba lì tutto diventa più pesante. Ti impegni ma poi non porti niente e la testa ti appesantisce, magari non c'è ancora la struttura da uomo forte, il livello che si vive è super top, extra top e solo top non basta qua. Per cui il fatto che ora abbiamo vinto due partite e l'hanno fatto da soli ci mette nelle condizioni di poter giocare alla pari contro una grande squadra come lo Sporting".
Quanto la stimola l'idea di lavorare con Cambiaso e Vlahovic?
"Ha parlato di due calciatori fondamentali per la nostra squadra, perchè Cambiaso è un calciatore modernissimo. Cambiaso è un calciatore fortissimo che ti può dare tantissime soluzioni, perchè ti aiuta a mettere nel proprio anche gli altri. Però deve diventare forte di testa però è tanta roba. Dusan è leggermente avvantaggiato perchè lei è abituato alle pressioni di vestire una maglia del genere. Io ho parlato con lui mentre eravamo in ritiro. Lui sarebbe felicissimo di rimare qui. Lui non è disturbato dal contrato e vuole giocare solo a calcio".
Domani cosa vorrebbe vedere di suo?
"Per la voce è colpa loro, perchè mi hanno fatto urlare nel finale di partita e mi è andata via la voce. Mi piacerebbe vedere che c'è un piccolo pensiero a quello che abbiamo fatto in allenamento oggi, che ci sia il riferimento a qualcosa che abbiamo detto oggi in allenamento e sarei già contento".
Termina la conferenza stampa di Luciano Spalletti
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