SOTTOBOSCO - Ronaldo, saluti da Villa Arzilla. Campionato "a rischio". La Juve nella calda Valencia, ma potrebbe grandinare. Douglas Costa, vena chiusa. Ora Di Francesco parli

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
17.09.2018 11:00 di  Andrea Bosco   vedi letture
SOTTOBOSCO - Ronaldo, saluti da Villa Arzilla. Campionato "a rischio". La Juve nella calda Valencia, ma potrebbe grandinare. Douglas Costa, vena chiusa. Ora Di Francesco parli

SALUTI DA VILLA ARZILLA

Ne ha fatti due e avrebbe potuto farne quattro. Finalmente Cristiano Ronaldo. L'ossessione (pelosa) per il gol che non arrivava era, peraltro, tutta per gli altri. Ora, chissà: magari finiranno di stressare, con analisi da strizzacervelli della domenica. Ah: il “vecchietto“ sulla seconda marcatura si è fatto 80 metri di campo per poi concludere alla sua maniera: non male per uno pronto, secondo alcuni, per Villa Arzilla.

Juve – Sassuolo, “riaperta“ nei minuti finali da deconcentrazione, da un gesto folle di Costa e dal gol (di testa, secondo in quattro gare) del centravanti avversario . Con evidenza un difetto da correggere nella terra di Bonucci.

Ha giocato Dybala . Non ha segnato ma a mio parere ha fatto una buona gara. Certo senza un'ala per allargare il gioco devi andare dai terzini (bene Cancelo, benino Alex Sandro). Sono grattacapi di Allegri: piacevoli .

E' un campionato “a rischio“ quello di quest'anno. La Juve, senza grandi acuti, è a punteggio pieno. Ha “tenuto“ ( staccato e senza impressionare ) solo il Napoli. Ha steccato nuovamente la Roma. L'Inter addirittura è stata “scalpata“ nella sua fattoria dalla banda di scorridori del Parma . Quattro giornate e Spalletti si ritrova distante 8 punti in classifica dalla capolista bianconera. Che pure non è perfetta, anzi.

ELOGIO DELLA LENTEZZA

Il centrocampo fisico messo in campo con il Sassuolo da Allegri ( Khedira, Can, Matuidi ) se accentua la capacità di proteggere la difesa, accentua  contemporaneamente un giro palla lento. In ogni caso, Can mi è piaciuto anche in un ruolo (metronomo) che probabilmente non è il suo. Siamo all'inizio della stagione, la sosta causata dalle Nazionali ha complicato non poco il lavoro degli allenatori.

In settimana si giocherà in Europa. E nessuna delle nostre, mi limito alla Champions ( Juve. Napoli, Roma e Inter) sembra arrivarci in condizione sfavillante. Per carità: serve correre a febbraio come da sempre recita Max Allegri. Ma considerato il valore degli avversari (qualcuno peraltro sembra imballato al pari delle nostre ) servirà cautela e logica per non steccare al debutto.

Madama va a Valencia, campo bollente. Che CR7 si sia sbloccato è buona cosa: solitamente quando accade, poi grandina .

Devo dirlo: sono in rodaggio anche gli arbitri. Episodi da matita rossa e blu sia al Meazza ai danni dell'Inter, che ad Udine ai danni del Torino .

ROSSO SACROSANTO

 All'Allianz c'è stato un sacrosanto cartellino rosso decretato dal Var causa un incivile gesto (sputo) di Costa sul volto di Di Francesco. Il brasiliano beccherà (minimo) tre giornate di squalifica e la Juventus lo multerà.

 Resta da capire cosa abbia scatenato la reazione di Speedy Gonzales: solitamente è un giocatore corretto, un solo “rosso” ( per doppia ammonizione ) in carriera. Qualche cosa deve avergli fatto chiudere la  "vena“. Reagire alle provocazioni è sbagliato. Costa si è scusato pubblicamente, ma ha fatto capire che la provocazione è stata pesante. Non l'ha esplicitata. Se c'è stata sarebbe il caso lo facesse Di Francesco. Costa non ha giustificazioni. Di Francesco ne ha? 

Fa impressione il brutto avvio dell'Inter. Che forse ha una spiegazione:  invece di sognare per tutta l'estate Modric, avrebbe dovuto provvedersi di una alternativa con piedi e testa geometrici. Il Parma ha preso dal Venezia (serie B), Stulac dallo spiccato senso euclideo e dal costo non impossibile. Certo, la maglia dell'Inter pesa enormemente di più di quella del Parma. Ma il talento o ce l'hai o non ce l'hai. E se ce l'hai la “categoria“ conta relativamente. Come ha spiegato Max Allegri in conferenza stampa, elogiando il bambino ( classe 2001) Nicolò Fagioli, possibile regista del futuro. C'era un rigore a favore dell 'Inter (e non concesso) contro il Parma .Ma con l'altra maglia c'era anche un ex (Di Marco) certamente non inferiore ai mancini in rosa attualmente  all'Inter. E soprattutto c'era (con l'altra maglia) uno Stulac che fa cose che non sanno fare né Brozovic, né Gagliardini .

Ha vinto (in trasferta) la Lazio. L'uomo della provvidenza non è stato Milinkovic Savic ma (e non è la prima volta) Parolo. Ha pareggiato la Roma, ma hanno segnato gli italiani (il Faraone e Cristante) : forse sono buone notizie per il ct Mancini. Forse.

 AUTOREFERENZIALE

Ha pareggiato anche il Milan a Cagliari. Ha segnato Higuain. Il Milan pratica un buon gioco: credo che nel corso della stagione farà la sua figura. Con un problema che potrebbe pesare su Gattuso: la società sta vivendo - a mio parere - un momento di eccessiva  autoreferenzialità.

Scaroni, neo presidente, parla come parlava Berlusconi. Interessa la Champions, l'Europa, la “vetrina“. Lo scudetto può attendere. La storia del Milan può mettere sulla bilancia sette “tinozze“. L'ambizione è certamente corretta. Ma il presente non può che partire dal traguardo italiano. Perché da troppi anni il Milan è fuori dai giochi. Un passo alla volta. In attesa che il Tas si degni di “motivare “in modo che l'Uefa possa erogare qualche cosa che assomigli a una sanzione per le violazioni al fair play finanziario. Non del Milan di Elliott e neppure di quello dell' “evaporato cinese“. Ma dirla con la cronista di un quotidiano, “della precedente proprietà “.

CHIRICO ? HA SALUTATO 

Marcello Chirico, da mesi, è scomparso dai teleschermi di Telelombardia e di Top Planet . E la cosa, considerata la popolarità del giornalista, ha incuriosito molti lettori (anche tra i miei).

Non ha problemi di salute e non ha prolungato le vacanze.  So che dopo anni a Mediapason ha deciso di intraprendere una nuova avventura professionale.