SOTTOBOSCO - Il piano partita (sbagliato) di Allegri. L'unica strada per salvare lo Scudetto. Il possibile ruolo di Agnelli e società. Dybala, il mister e il futuro...

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
23.04.2018 18:50 di Andrea Bosco   vedi letture
SOTTOBOSCO - Il piano partita (sbagliato) di Allegri. L'unica strada per salvare lo Scudetto. Il possibile ruolo di Agnelli e società. Dybala, il mister e il futuro...
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Era nell'aria. E poco importa sia accaduto ancora una volta in articulo mortis, una manciata di secondi prima del fischio di chiusura. Non è una sconfitta, per quanto pesantissima, che toglie ad Allegri meriti ed onori.

 E' la sua gestione della gara, criticabile: voleva pareggiare. Questo era il piano partita. Con la speranza di invogliare Sarri alla baionetta. Invece Sarri ha osato, ma con criterio. Senza mai perdere il giusto equilibrio. Il secondo tempo di Juventus – Napoli ha visto in campo una squadra non pervenuta. Merito del Napoli. Demerito della Juventus.

Madama viene da sei anni di trionfi ed è ancora prima a quattro giornate dal termine. L'unica strada per salvare lo scudetto, ora che l'inerzia della stagione è tutta dalla parte del Napoli, è quella di vincere subito al Meazza, là dove anche l'Inter, con la qualificazione alla Champions in ballo ha la necessità di una vittoria.

 Con il fuoco al fondoschiena la Juventus ha incantato a Madrid. Per vincere serve arrischiare. Se poi trionferà il Napoli, ci toglieremo il cappello.

Perché i casi sono due: o la Juventus ha finito la benzina e allora il finale appare scritto. Oppure ha nella testa ancora la sabbia di quegli ultimi trenta secondi a Madrid. Hai voglia di dire che sono professionisti: roba del genere, pesa. Reagisci con la Sampdoria ma poi quei trenta secondi fatali li rivivi, li rigiochi, ti avvelenano, diventano una montagna di rimpianti. Se il motivo è questo, serve la società, serve Agnelli: Allegri probabilmente, da solo, non basta.

 Ci sarà tempo per tirare i bilanci. Per individuare cosa serva alla Juventus a livello di restauri:   certamente non una semplice tinteggiatura.

Servirà capire se sia più importante per la Juventus puntare ancora su Dybala o su Allegri. Temo che  la vicenda sia ai titoli di coda.

Se il “collettivismo“ di Allegri abbia ancora un futuro a Vinovo, o se servano altri interpreti. Io continuo a reputare Allegri di prima qualità. Ma non dimentico che per sua stessa ammissione dopo Cardiff aveva pensato di chiudere il rapporto. 

Una cosa non mi è piaciuta: la sua stizza su chi gioca 57 gare a stagione e chi esce a gennaio da tutto. Il mio amico Paolo, fisico nucleare all'Enea mi ha scritto: “Errori e un vero uragano che da mesi sta sostenendo la rincorsa del Napoli“. E' vero: errori. Ma per il resto dove sta la novità? Da sempre è Juventus contro il resto del mondo. Una situazione che ha semmai stimolato, mai depresso, chi veste la maglia bianconera. 

Codicillo: quella si chiama Juventus. Prima di darla per morta, attenderei. Non sarebbe la prima volta che Madama fa ingoiare a tutti previsioni e vaticini . Stupendo soprattutto la massa critica dei suoi bulimici tifosi.