SCONTRO RIPARTENZA, DAL MINISTRO, AI PRESIDENTI

Non si sa se ripartirà, non si sa quando si ripartirà e non si sa nemmeno quando si finirà. Il calcio vive nell'incertezza, con Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport che ha parlato a Chi l'ha visto, su Rai 3: " A oggi non è pensabile dire che a maggio si possa riprendere regolarmente con tutte le competizioni, soprattutto con gli spettatori. Sinceramente a oggi ho anche qualche dubbio rispetto alle decisioni di qualche Federazione di poter riprendere il 3 maggio: sono gli stessi scienziati a non avere certezze sull'evoluzione dell'epidemia, non è che stiamo sbandando o non è che non sappiamo cosa fare.".
Insomma, buio più totale ed incertezza su cosa fare con il Presidente Gravina che appare però, abbastanza ottimista: "L’ipotesi è arrivare fino al 30 luglio con ripartenza del campionato nel mese di maggio. Noi vogliamo dare priorità assoluta al valore della competizione sportiva, ma certo dobbiamo rispettare le ordinanze, le indicazioni che arrivano dalle massime autorità politiche e scientifiche. Se non si potrà giocare, faremo una serie di riflessioni per salvare comunque il valore della competizione sportiva finora raggiunta sul campo. Ma permettetemi di essere ottimista. Se verrà assegnato lo scudetto se non si riprenderà a giocare? Nel caso ne parleremo in Consiglio federale”.
La Lega Serie A, chiaramente vuole scendere in campo, rispettando ovviamente tutte le ordinanze, anche per non perdere i contratti e rendere la situazione del calcio italiano ancora più in cirsi.
Le parti si confrontano e non trovano soluzioni, in quanto ognuno vuole fare il meglio per la propria sqiadra senza salvaguardare l'interesse generale. La cosa migliore, anche se in ritardo è finire il torneo, assegnare il torneo ed una graduatoria Uefa per partecipare poi alle coppe.
Al momento, però vige troppa confusione con qualsiasi esponente della contesa che cerca di fare solo il proprio interesse senza pensaee alle possibili conseguenze.