live

TJ - SARRI: "Non ci sono favoriti. Quanto conta per lo scudetto? Se abbiamo impatti psicologici a ottobre vuol dire che non siamo pronti a fare grandi cose"

Maurizio Sarri presenta Inter-Juventus in conferenza stampa. Premi F5 per aggiornare la diretta
05.10.2019 14:14 di  Edoardo Siddi  Twitter:    vedi letture
Fonte: inviato all'Allianz Stadium
LIVE TJ - SARRI: "Non ci sono favoriti. Quanto conta per lo scudetto? Se abbiamo impatti psicologici a ottobre vuol dire che non siamo pronti a fare grandi cose"

Maurizio Sarri presenta Inter-Juventus, sfida più attesa di questo primo scorcio di stagione. Tuttojuve.com vi riporta le sue parole, in conferenza stampa, in diretta.

Considerando che c'è ancora un allenamento da svolgere e considerando il loro stato di forma, quanto è difficile tenere fuori uno tra Dybala e Higuain?

Non c'è da convincerli, c'è da decidere. Poi una volta deciso è giusto che se uno sta facendo bene e sta fuori sia anche arrabbiato. Lo ritengo un aspetto positivo, non negativo. Vediamo l'ultimo allenamento e poi decidiamo, questo fa parte del mio lavoro. Non devo preoccuparmi delle reazioni dei giocatori. Ci sono quelle che a livello mediatico possono fare audience, ma a mio modo di vedere sono positive.

Anche se l'Inter è partita forte e ha due punti in più, possiamo dire che la Juventus è favorita?

Questo nella singola partita penso non si possa dire. Troviamo una squadra forte, in un buon momento di salute che ha dimostrato anche nell'ultima partita, perché ha fatto una grande partita. Nella partita singola non si può parlare di favoriti, sono due grandi squadre e io vedo solo l'aspetto positivo di giocare una partita così. Sono felice di andare in un grande stadio a giocare una partita che sarà seguita da tutto il mondo.

Cosa la impressiona dell'Inter?

E' una squadra forte, solida, che quando prende in mano la partita è pericolosa e quando non ce l'ha in mano difende bene e sa essere pericolosa in ripartenza. È una squadra forte contro cui sarà difficilissimo giocare. È una squadra pericolosissima. Ho visto un'Inter forte, sinceramente.

Domani è anche Sarri contro Conte. Ci dice come vede Conte come allenatore rivale rispetto agli altri?

Io non riesco a pensare che gioco contro Conte, io vedo Juve contro Inter. Lui è un grande allenatore, l'hanno dimostrato i risultati ottenuti anche con club diversi e ambienti diversi. E' un allenatore tra i più importanti del mondo e lo sta dimostrando anche ora. Se poi voi vedete Sarri contro Conte io non riesco a capirvi. Domani è una partita bellissima, che è Inter-Juventus.

Quanto conta la sfida per lo scudetto?

Penso un numero vicino allo zero. Ci sono ancora 31 partita da giocare, quindi parlare di lotta scudetto... Tre o quattro anni fa quando la Juve era a 10-11 punti dalla prima che mi pare fosse l'Inter, mi chiesero la favorita e io dissi Juventus. I giornalisti ridevano e poi vinse la Juve. In questo momento conta poco, ora penso sia importante anche per loro confermare la crescita che sta avendo la squadra e mostrare la capacità di giocare grandi partite e di saper uscire da San Siro con una buona prestazione. Poi se con 93 punti in palio si pensa di sistemare una classifica a inizio ottobre penso sia un errore grossolano.

Per la Juve è più un test della verità o di maturità?

Questa è una squadra che ha vinto e che è matura l'ha già dimostrato negli ultimi anni. Quest'anno abbiamo cambiato qualche giocatore, modo di giocare, dobbiamo fronteggiare avversari più forti, probabilmente, rispetto agli anni scorsi. Noi dobbiamo confermare i passi in avanti che stiamo facendo verso un certo tipo di calcio, se alziamo il livello delle prestazioni molto probabilmente i risultati arriveranno più facilmente. In questo momento dobbiamo essere molto concentrati sulle prestazioni.

Cosa prova a vivere questa sfida non dalla parte dello sfidante?

Io vedo solo l'emozione di giocare in un grande stadio. Anzi, non parlerei nemmeno di emozioni, ma di voglia di vivere questa esperienza. Poi come ho detto a livello di singola partita non credo ci siano favoriti. E' una partita aperta a tutte le soluzioni.

Dopo la partita col Verona si era lamentato della tendenza ad abbassarsi. Ha visto un miglioramento?

Nelle partite ci sono sensazioni e poi numeri. Sono più alte sia la linea di recupero palla che quella di tocco medio del pallone, quindi i numeri mi dicono che stiamo facendo qualcosa di meglio o comunque diverso.

Aveva parlato della specializzazione del ruolo di Bernardeschi, che con il Bayer ha fatto bene. Potrebbe giocare domani titolare?

Io ne ho parlato anche con Federico. Ho fatto fatica a provarlo nel ruolo che ritengo per lui più adatto. Penso che quello che ha fatto contro il Bayer sia un ruolo a lui adatto. Poi ha fatto bene e l'ho visto in crescita, ma l'avevo visto anche in allenamento. Se poi domani giocherà o no preferirei lo sapesse da me, dalle mie parole, e non da un giornale. Questa è una forma di rispetto che mi sembra obbligatoria nei confronti di tutti i giocatori.

Servirà alla Juve essere coraggiosa, mettere in mostra i muscoli, o la qualità?

Noi dobbiamo concentrarci sulla prestazione e ognuno di noi la prestazione la valuta in base al calcio che sa giocare. Noi cercheremo di andare lì a giocare. Si parla sempre di determinazione, fame, voglia, ma io queste le ritengo qualità insite nei professionisti. Quindi alla fine conta la qualità, quindi noi dobbiamo andare lì a imporre il nostro calcio. Poi la partita ci dirà se è possibile o no, e poi se sapremo adattarci ad altre situazioni che a volte si verificano in campo.

Allegri diceva che un bravo allenatore è quello che fa meno danni. E' d'accordo e su quali elementi valuta un buon allenatore?

A me piacciono molto le squadre caratterizzate fortemente e che hanno un modo di giocare preciso. Poi va bene tutto e sappiamo tutti che noi decidiamo cento cose diverse al giorno e quindi molto probabilmente diverse le sbagliamo tutti i giorni. Quindi avere la capacità di fare pochi errori è una grossa capacità.

Contro una difesa come l'Inter è meglio una punta che riempie l'area di rigore o un riferimento esterno? Non vuol dire solo Higuain o Dybala, ma le convenienze di uno e dell'altro.

E' conveniente avere un attaccante che sta bene mentalmente e fisicamente, poi ognuno gioca in base alle nostre caratteristiche. In ogni caso avremo a che fare con una difesa solida, i numeri dicono che è la più forte del campionato. Per qualità dei difensori e anche perché la squadra difende in maniera giusta. Non dipende solo dai suoi tre difensori, che stanno facendo bene, ma perché l'Inter sa difendere da squadra. Vediamo chi sta meglio e come attaccarli, ma non sarà semplice.

Non ci saranno grossi effetti per la classifica, ma può esserci un impatto psicologico?

Se una classifica a ottobre ci crea un impatto psicologico vuol dire che psicologicamente non siamo pronti a grandi cose.