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TJ - SALVAI su Twitch: ”Siamo felici di poter dire che abbiamo alzato un trofeo ogni anno. Dopo il secondo infortunio ho pensato di smettere"

09.01.2024 16:57 di  Camillo Demichelis  Twitter:    vedi letture
LIVE TJ - SALVAI su Twitch: ”Siamo felici di poter dire che abbiamo alzato un trofeo ogni anno. Dopo il secondo infortunio ho pensato di smettere"
TuttoJuve.com
© foto di www.imagephotoagency.it

Cecilia Salvai ha parlato in diretta sul canale Twitch della Juventus. Tuttojuve.com ha riportato le sue parole in diretta: 

Avete iniziato bene l'anno...

"Avevo avuto ottime sensazioni sin dal riscaldamento, ho visto le mie compagne pronte e poi no ho avuto la conferma del campo. Siamo state tutte brave a preparare la partita e si è visto. Siamo state brave a iniziare l’anno con la vittoria di un trofeo".

Quanto è importante aver vinto la Supercoppa?

"Intanto è la prima di quest'anno. Ti fa iniziare l'anno con un altro entusiasmo, ci serviva e volevamo tanto vincerlo. Per noi vincere è doveroso. Siamo molto felici di poter dire che abbiamo alzato un trofeo ogni anno. È il mio dodicesimo trofeo con la Juve e sono davvero tanti".

Che emozioni hai vissuto nel vincere il dodicesimo trofeo? Sempre insieme a Rosucci e Bonansea?

"Sono emozioni forti. Abbiamo vinto dodici trofei alla Juve e uno con il Brescia prima di venire qua. Facciamo sempre una foto insieme e abbiamo una foto per ogni trofeo. Conosco da tanti anni Martina e Barbara abbiamo un legame forte insieme. Vincere insieme è ancora più bello".

Vai al JMuseum per vedere i vostri trofei?

"Si mi è capitato di andarci. È una tappa doverosa da fare ogni anno, soprattutto per chi arriva. Entrare al JMuseum ti fa capire cosa rappresenti. Siamo andati anche quest'anno ed è sempre un'emozione forte. È bello vedere tutta la storia bianconera fino ad arrivare a noi".

Oggi è uscito un documentario che parla di te...

"È stato bello poter raccontare la mia storia. Dire tutto in dieci minuti non è mai facile ma ho scelto di raccontare questa parte di me che magari qualcuno conosce. Mi fa piacere aver ricevuto molti commenti positivi. Spero sia di esempio come mi è stato scritto e di ispirazione per chi si trova nella mia stessa situazione. È stata una bella esperienza, era la prima volta che avevo le telecamere in casa, è stata un'esperienza per me e per mio marito ma anche per mia mamma che era in ansia. In realtà è stata bravissima. Lenzini è già più abituata ma è stata una bella esperienza".

Ci racconti il tuo inizio con il calcio?

"Io dico sempre che ho iniziato grazie a mio cugino, che ha due anni più di me e da piccolini eravamo spesso insieme, abbiamo entrambi una sorella più grande. Noi piccoli giocavamo spesso insieme, io da piccola ero un maschiaccio, tutto ciò che riguardava le femmine io non ce l'avevo e non volevo averlo. Giocavo spesso con lui e giocavamo a pallone, lui faceva la scuola calcio nel paese dove abitano i miei genitori, andavo a vederlo perchè era vicino a casa mia quindi un giorno mi ricordo che c'era un allenatore molto giovane e ha detto a mia mamma di farmi provare, diciamo che mi ha un po' spinta ma da lì è partito tutto e non mi sono più fermata. Non ho mai smesso di ringraziarlo".

Quanto ti ha aiutato ad esser così tenace? 

"Penso che mi sia cresciuta dentro la tenacia, ognuno di noi ha delle caratteristiche che escono quando hai bisogno, io ne ho avuto bisogno presto quindi l'ho sviluppata prima del normale, me la sono portata dietro da sempre, nella sfortuna questo mi ha aiutato. Devo dire che è una caratteristica molto bella. Quotidianamente ti fa allenare tutti i giorni e giocare per vincere. È una routine monotona, non è sempre facile. Avere degli obiettivi ben fissi ti aiuta a fare il percorso fluidamente senza mai mollare. Aiuta sia in campo sia fuori a raggiungere i propri obiettivi quotidiani e anche a lungo termine".

Come hai superato i due gravi infortuni?

"È un boom di emozioni, primo e secondo sono stati molto diversi per me. Il primo è successo in una giornata storica, eravamo allo Stadium e un po’ quello ha coperto la mia rabbia e il mio dolore. Alla fine trovi il modo di andare, ci vuole pazienza e tanta forza di volontà. È un percorso lungo, perdere la routine ti stronca. È tosta, non posso proprio dire il contrario. Chi ci è passato mi capisce, ma tanto prima o poi torni. I miglioramenti li vedi solo a lungo termine. Da quando ricominci a camminare e poi a correre. Mentalmente il secondo è stato peggio, perchè sai già tutto. A me è successo a tre anni di distanza che non sono niente. Dopo il primo parlando con una mia compagna avevo detto: ‘Dovesse risuccedere basta smetto’. Alla fine è successo di nuovo, sul momento un po’ ci ho pensato… Ma puoi farlo solo per un giorno".

La partita più bella?

"Lo 0-0 contro il Chelsea. Ricordo bello e tremendo, quella partita non è durata 90 minuti ma 180. Ricordo che è stata davvero una partita interminabile, non vedevamo l’ora che finisse. Per noi difensori è stato come piazzare il muro. Avevamo lavorato molto con Lenzini insieme, è un bel ricordo condiviso".

Collezioni maglie: a quali sei più legata?

"Quella del primo scudetto con la Juve che mi piace anche proprio la maglia. Poi quella dell’Italia dell’esordio con l’Argentina. Quella di Barzagli e quella di Renard, capitano del Lione. Come mai il 23? Nasce una decina di anni fa, al mio primo Europeo in Svezia. Ero la più piccolina del gruppo ed era rimasto solo quello. Era anche uno dei numeri preferiti di mio cugino che ce l’ha tatuato da qualche parte. È stato il destino ed è diventato il mio numero".

Spesso visiti i bambani del Regina Margherita...

"Mi piace andare lì, cerco di andare quando sono in sala giochi così posso giocare con loro. A volte mi lasciano delle sensazioni positive per quanto siano in una situazione negativa. Ti fanno vedere la realtà con occhi diversi. A volte ci lamentiamo per niente e quando stai a contatto con loro e le loro famiglie ti accorgi che nella vita c’è molto di peggio. Ti fanno aprire occhi e la mente e ti permettono di affrontare le situazioni con la stessa spensieratezza che hanno loro. Sono così piccoli che a  volte non capiscono la serietà della malattia come è successo a me nella mia esperienza. Io ho pochissimo ricordi, molto vaghi della malattia e di quel periodo. Quando vado da loro ridiamo, coloriamo e disegniamo: cerco di assecondarli, sono spensierati e dimostrano una forza di volontà incredibile".

Tuo nonno si è abituato nel vederti giocare alla Juventus?

"Non credo si abituerà ma a vedermi alla Juventus. Lui è un tifoso del Torino vecchio stile e non posso chiedergli di rinunciare alla sua fede. È un tifoso granata di quelli forti, finché ha potuto andava in Curva Primavera. Quando ha saputo che andavo alla Juventus era dispiaciuto ma felice perchè tornavo vicino a casa e per questo è contento per me. Poi così riesce a venire a vedermi quando fa caldo".

Cosa vi dite nel cerchio prima e dopo le partite?

"Non c’è una regola fissa, è un modo per compattarsi e un momento che ha voluto il mister. È un bel momento sia in caso di vittoria sia di sconfitta. Quando perdi ognuno ha i suoi momenti per sbollire e fa bene compattarsi subito. Invece quando vinci gioisci insieme ed è ancora più bello. Devono esserci parole o di conforto o di motivazione per compattarsi insieme".

Cosa dirai prima del Milan?

"Adesso ricomincia anche il campionato, abbiamo punti da recuperare e non possiamo più perderli visto che ne abbiamo già persi per strada. Sabato col Milan non sarà sicuramente facile, perchè è la prima al rientro dopo la sosta e dopo questa vittoria in Supercoppa. Non è facile fare lo switch dalla botta di entusiasmo. Ma ho piena fiducia nella mia squadra e faremo il possibile per portare a casa i 3 punti sabato".

Hai un messaggio per i tifosi?

"Spendo sempre bellissime parole per loro, ce ne sono sempre di più. Purtroppo negli anni abbiamo visto che non è scontato che ci siano tifosi veri, anche sulle nostre tribune. Sono fiera dei nostri perché hanno sempre dimostrato di tifare per noi e mai contro le altre squadre. Ringrazio anche chi ci segue da casa, perchè so che siete tantissimi. Cercheremo di rendervi sempre più orgogliosi di noi".

Termina la live Twitch di Cecilia Salvai