live

TJ - PARATICI A SKY: "Nostre valutazioni frutto di una stagione, non di una partita. Pirlo scelta naturale, pensiamo a predestinato. Voce sul mio addio? Divertente"

08.08.2020 20:40 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
LIVE TJ - PARATICI A SKY: "Nostre valutazioni frutto di una stagione, non di una partita. Pirlo scelta naturale, pensiamo a predestinato. Voce sul mio addio? Divertente"

Fabio Paratici interviene in diretta su Sky Sport. Tuttojuve.com riprende le sue parole:

Stiamo raccontando di una nuova sfida. Possiamo fare un piccolo reportage?
"Il reportage è abbastanza pubblico. Le nostre valutazioni le avevamo già  fatte tra di noi, non è una partita che decide il destino di una persona, di un allenatore, quindi le nostre valutazioni sono frutto di una stagione, non di una partita".

Quando è stata presa la decisione di puntare su Pirlo?
"Intanto la decisione di Pirlo è una decisione molto naturale, è una decisione oserei dire juventina, nel senso che è un ragazzo - come abbiamo detto poco più di una settimana fa - che è stato da noi, ha giocato con noi, è sempre stato in contatto con noi, con l'ambiente nostro è stata una decisione molto naturale, pensiamo anche al fatto che possa essere un predestinato. lo è stato da calciatore e pensiamo lo possa essere con grande convinzione anche da allenatore".

Quando avete capito che si era rotto il giochino e non c'era feeling fra giocatori e allenatore nello spogliatoio?
"No, non nello spogliatoio e nemmeno in un momento dato, nel senso che non c'è un episodio e un momento. Ripeto, lei mister (riferito a Capello, ndr) le stagioni sono lunghe, ci sono tanti episodi, tanti momenti, tante cose che scatenano pensieri, riflessioni e considerazioni. Questo è stato il frutto di una stagione tra l'altro lunghissima, difficilissimi, complicatissima, in tutti i sensi e siamo arrivati a questa considerazione nel finale di stagione. E questo anche vincendo lo Scudetto, detto questo...". 

Questa è la seconda volta in due anni che la Juventus esonera l'allenatore che ha vinto lo scudetto. Una cosa che non ha precedenti nel nostro calcio. Questo segnala quanto l'Europa conti per voi e sia il parametro sul quale voi valutate la situazione interna della squadra.
"Non è l'Europa il termometro, non è la qualificazione ai quarti, una finale, sono le considerazioni che nascono durante tutta una stagione. Poi la situazione di Max Allegri era molto differente da quella di Sarri, Max aveva un percorso di cinque anni con noi pieno di vittorie e di successi, e Sarri ha avuto comunque un anno con una vittoria. Quindi non è l'Europa un termometro, ma è tutto un insieme di cosa che vanno al di là di un mero risultato sportivo".
 

Alcune volte non scattano le alchimie.
"Hai centrato il punto, poi detto questo, siamo comunque in un territorio inesplorato perchè nessuno ha mai vinto 9 Scudetti di fila, nessuno ha mai avuto un ciclo così lungo, largo di vittorie, di risultati, di cambiamenti. Non dimentichiamo che - credo che mister Capello possa darci dei grandi insegnamenti in questo senso - i cicli durano tre-quattro anni, noi siamo al terzo ciclo con cambiamenti. Non ho l'esperienza di mister Capello, ma osservo, i cicli durano tre-quattro anni. noi siamo al terzo ciclo, una cosa inspiegabile. Per questo siamo in un territorio inesplorato. Noi abbiamo giocato tre finali di Champions League a distanza di due anni con 7-8 undicesimi differenti, e anche questo, potete chiederlo a chi ha fatto allenatore e dirigente a grandi livelli, è veramente difficile e complicato. Il Real ha vinto tre Champions consecutive giocando con lo stesso undici in finale con un solo cambio: Bale per Isco o Isco per Bale. Questo testimonia il lavoro, la continuità del lavoro".

Guardiola fa un calcio meraviglioso, ma non avendo vinto la Champione nè al Bayern, nè al City, c'è un sacco di gente che storce il naso. Zidane ha vinto la Liga quest'anno, ma si aspetta di capire le intenzioni di Florentino Perez perchè è stato eliminato agli ottavi di Champions.
"Mal comune mezzo gaudio, nel senso che il Bayern l'anno scorso ha vinto il campionato, è uscito nei quarti e si leggeva di stagione fallimentare. Noi idem l'anno scorso. Quest'anno più o meno. Il City ha vinto 3-4 Premier League, campionato veramente impegnativo, quest'anno è arrivato a 25 punti di distacco dal Liverpool ad un certo punto e adesso in Champions, ma aspettiamo di vedere cosa farà in Champions. Ormai queste grandi squadre sono legate a giudizi veramente troppo veloci, troppo rapidi, troppo legate a un certo tipo di risultato..."

Forse anche insensato...
"No, non dico questo perchè rispettiamo tutti, ma siamo gente di calcio che ha esperienza, che ha livello, scusate la presunzione... ma tutti questi con cui sto parlando hanno esperienza e livello e sappiamo benissimo che certe competizioni, come anche un mondiale o un Europeo per Nazionali, come la Champions League per il club, sono legate tante volte a episodi. L'anno scorso noi abbiamo giocato con l'Ajax un ritorno - sicuramente un Ajax che non era blasonata come noi -, ma avevamo assenze pesantissime. Ripeto, il Real ha giocato tre finali con tre squadre identiche. Non è facile. Devi avere anche il momento...".

Oggi sono circolate voci anche su un suo addio alla Juventus. La sua presenza qui invece è un'ulteriore conferma che Paratici, Nedved e Cherubini sono al centro di questo nuovo ciclo che si apre con Pirlo.
"Detto che difendere me stesso mi sembra un po' difficile, ma visto che l'ha fatto pubblicamente il presidente credo a mezzanotte, mezzanotte e mezza, mi sembrava difficile ribaltare il suo pensiero  alle 2 del pomeriggio, mi sembra alquanto divertente".

Però le voci che parlano di quanto Paratici piaccia alla Roma sono diventate insistenti.
"Al di là che bisogna rispettare tutti i club e la Roma è un club molto importante, detto questo sono qui da 10 anni, sto molto bene, ho un rapporto che va al di là del rapporto professionale con le persone che lavorano insieme a me e per cui lavoro io, che parte da Andrea Agnelli, fino all'ultima persona che è qui, perchè dieci anni sono tantissimi nel calcio, sono un'enormità".

Per gli allenatori sono 5 anni, per voi direttori sportivi sono 10?
"Mister (riferito a Capello, ndr), ormai anche i direttori stanno avvicinando gli allenatori, nel senso che il giudizio è molto più rapido di prima".

Cosa vi ha convinto di Andrea? Sul progetto tecnico, sul progetto sportivo...
"Andrea nella sua testa ha di svolgere il lavoro di allenatore come svolgeva quello da calciatore, cioè, un giocatore di qualità e di grande applicazione, perchè comunque è stato un centrocampista di grande applicazione. Quindi questo del proporre un gioco di un certo tipo, quel filone che cercano di seguire le squadre europee, noi abbiamo seguito quello che lui ci ha detto ed è stato molto convicnente nell'esposizione. Al di là del fatto che spesso le persone sono molto più importanti del professionista. Il professionista si può formare, le persone no".