live

TJ - GUARINO A JTV: "Che gioia vincere uno scudetto con la mia squadra del cuore". SALVAI: "Ai rigori ho pianto, ma sentivo che avremmo vinto"

21.05.2018 19:46 di Edoardo Siddi Twitter:    vedi letture
LIVE TJ - GUARINO A JTV: "Che gioia vincere uno scudetto con la mia squadra del cuore". SALVAI: "Ai rigori ho pianto, ma sentivo che avremmo vinto"
TuttoJuve.com

Dopo lo scudetto conquistato ieri, Rita Guarino e Cecilia Salvai sono ospiti degli studi di Juventus TV nel corso del J Talk. Tuttojuve.com raccoglie le loro parole in tempo reale.

Quanto avete dormito? Cosa si prova?

GUARINO: "Ho dormito pochissimo. L'emozione è forte, fortissima perché è stato un campionato vinto con sofferenza dove non c'è mai stato nulla di scontato e in cui abbiamo trovato un avversario fortissimo che ci ha concesso poco e nelle sfide precedenti ci ha messo in grande difficoltà. L'emozione quindi è ancora più forte perché quando vinci contro una grande squadre vale ancora di più. Ieri, sono sincera, mi sono emozionata. Più di altre volte in cui ho vinto lo scudetto da giocatrice. è il mio primo da allenatrice ed è un'emozione ancora più forte, soprattutto perché questo scudetto arriva nella mia città e con la maglia e i colori del mio cuore. È il primo e storico scudetto in regione e nella città e sono felicissima".

SALVAI: "Emozioni fortissime anche per me. È stato molto sudato e forse anche per questo ci ha dato emozioni così forti. Ieri abbiamo festeggiato fino a tardi, il giusto festeggiamento diciamo. È stato bellissimo perché è stata un'annata lunga, ma piena di vittorie e penso che poteva finire solo così".

Vogliamo ripercorrere questa stagione?

GUARINO: "Innanzitutto bisogna menzionare il direttore Stefano Braghin, che ringraziamo. Questa squadra senza la sua regia non avrebbe mai avuto questa identità. Senza la sua regia non si sarebbe costruita questa squadra. È una persona che ha grandissime competenze e ti mette nelle condizioni di scegliere al meglio. Chiaro che quando siamo arrivati al primo giorno di allenamento è stato un po' per tutti una novità. Essere catapultate in una società professionista ti dà più responsabilità e più pressione che bisogna imparare subito a gestirla. Era un gruppo assolutamente nuovo, composto da tante ragazze giovani all'inizio, con le Primavera che hanno allungato la rosa. Era una squadra da costruire e il tempo a disposizione non era tantissimo, ma quando hai un gruppo che vuole mettersi in gioco e si mette a disposizione per crescere e migliorarsi il compito di un allenatore è sempre più facile, perché sai di poter contare su di loro e che non molleranno finché non faranno le cose come le hai chieste. Da parte mia e dello staff è stato un orgoglio lavorare con loro".

SALVAI: "Il coach ci ha sempre trasmesso grande grinta e determinazione. Lei è sicuramente una che trascina". 

GUARINO: "Le ragazze hanno mantenuto le promesse. Ho detto all'inizio che per sviluppare la fase offensiva devi partire da un'organizzazione di gioco e quando hai giocatrici come Cecilia e le altre che hanno un'attenzione al dettaglio e hanno preso consapevolezza dei propri mezzi col passare del tempo, diventa più facile organizzarsi. Quindi il merito va a loro. Tutto a loro. Dovevano essere due le quadre favorite rispetto a noi, perché non bisogna dimenticare la Fiorentina. E attraverso la piacevolezza del gioco si arriva al successo, ma soprattutto si avvicinano gli appassionati. Il calcio femminile ha bisogno di essere visto, ha bisogno di questa vetrina, quindi quando le ragazze emozionano e giocano bene al calcio hai ottenuto la vittoria più importante".

Cecilia, cosa avete pensato la prima volta che avete visto le maglie con i vostri nomi all'esordio?

SALVAI: "Vedere le maglie della Juve coi nostri nomi era stata una sorpresa bellissima che nessuno di noi si aspettava. Ce lo eravamo già immaginato, ma finché non le vedi certe cose non le realizzi. È stata un'emozione talmente forte, il nostro punto di partenza". 

Poi è arrivato l'esordio in campionato contro l'Atalanta Mozzanica...

GUARINO: "L'esordio con l'Atalanta Mozzanica era per noi un banco di prova, perché fino a quel momento avevamo incontrato squadre di Serie B, quindi non c'era stato il confronto con squadre di Serie A. C'era in noi la curiosità di capire a che punto eravamo e c'era la curiosità di vedere le ragazze in azione, come avrebbero reagito alla prima partita. E devo dire che la forza trainante della Juve si è percepita subito e questo secondo me ha galvanizzato le ragazze e le ha dato una spinta importante. In quella gara penso che oltre agli spettatori si siano divertite anche le ragazze stesse". 

SALVAI: "È stata un'annata bellissima anche per questo gruppo. Eravamo tanto diverse, poche si conoscevano, c'era un gruppo di più esperte, uno di più piccoline, uno delle straniere con culture e mentalità diversa dalla nostra. Però ognuna di noi si è messa a disposizione dell'altra e penso questo sia stato un punto di forza per la nostra squadra. Qualche uscita serale insieme è stata fatta perché serve per fare gruppo, ma è sempre stato spontaneo e piacevole al di là del fatto di creare questo gruppo. Lo si faceva perché faceva piacere stare insieme".

7 ottobre, la prima gara a Vinovo contro la Res Roma...

GUARINO: "La prima gara a Vinovo l'emozione è stata forte, perché anche lì era comunque cercare oltre al risultato sportivo di dare un impatto alla nostra presenza nella nostra casa che avesse anche una risonanza importante anche dal punto di vista empatico nella gente. Dopo un primo tempo abbastanza teso siamo riuscite poi a venire fuori bene e a rendere piacevole la partita".

Big match contro il Brescia: secco 4-0. Avete pensato di aver chiuso tutto? Poi anche la gara col Tavagnacco fu significativa.

SALVAI: "La vittoria a Brescia era stato sicuramente un risultato importante. Me la ricorderò sempre benissimo quella partita perché era anche il giorno del mio compleanno, quindi non potevo chiedere un regalo migliore. L'emozione era forte, ma penso bastasse guardarci negli occhi per capire come sarebbe finita. 4-0 è stato un risultato pesante, soprattutto se lo subisci in casa, ma il Brescia ha dimostrato di aver toppato solo quella partita e si sono rialzate e hanno fatto una bellissima figura in campionato. Bisogna fare i complimenti anche al Brescia. Alla Dacia Arena? Ci emozionò, non è un'abitudine giocare in questi stadi. Per noi fa tanto e lo usiamo sempre come motivazione in più. Vincere in uno stadio  così con anche tanto pubblico perché mi ricordo parecchie persone a vedere questa partita, era stato emozionante. Partita non facile, perché il Tavagnacco dice sempre la sua ogni anno. Abbiamo anche rischiato all'ultimo minuto ricordo, ma mi ricordo anche che fu davvero bello". 

GUARINO: "Nel calcio si vince anche con un po' di fortuna e in qualche caso ne abbiamo avuta tanta".

14 aprile, prima sconfitta, si aprono nuovi scenari. C'è stato un momento in cui avete pensato di non farcela?

SALVAI: "Partita particolare, sapevamo di non essere al 100% anche per gli impegni ravvicinati della Nazionale. Ricordo che non l'abbiamo vissuta come la partita di andata, c'era tanta tensione e poca serenità a mio avviso e questo penso si sia visto poi in campo. Un risultato alla fine che però nonostante tutto poteva andarci un po' stretto, guardando le occasioni". 

GUARINO: "Dopo i due ko arrivava il Ravenna, che aveva bisogno di punti per la salvezza ed era venuto qui per fare la sua partita e strappare almeno un punto che sarebbe stato importante. Siamo state brave perché le sconfitte precedenti ci avevano un po' tagliato le gambe, ma si arrivava da un periodo di pressione dopo gli scontri diretti, con grandi aspettative da parte di tutti e non siamo state bravissime a gestire quella pressione, andando in campo solo pensando al risultato e non a quello che dovevamo fare. Con questa partita abbiamo riconquistato il nostro cammino ed è stato importante perché nel frattempo cercavamo anche di recuperare le infortunate e anche questo ha inciso parecchio dal punto di vista della sicurezza con cui la squadra scendeva in campo. Vittoria che ci ha ridato morale per guardare avanti con fiducia e capire che avevamo ancora chance di vincere questo campionato".

Paradossalmente, nelle sconfitte con Brescia e Fiorentina si è potuto capire questa voglia di riprendere il campionato?

GUARINO: "No, perché questo riscatto psicologico non l'abbiamo avuto subito. Sono state due sconfitte diverse. Col Brescia abbiamo avuto tante difficoltà, con la Fiorentina abbiamo avuto un approccio diverso, un gran primo tempo davanti a una grande Fiorentina, però è stata un'altra gara. Lì per sfortuna non siamo riusciti a prendere anche quel solo punto che sarebbe stato prezioso, ma nella stessa giornata è incappato nello stesso errore anche il Brescia. Da quella partita abbiamo capito che dovevamo risollevarci e avevamo imparato una lezione, perché perdere è importante se ti lascia qualcosa e lì abbiamo capito che potevamo arrivare fino alla fine contro l'avversaria".

Cosa hai pensato alla traversa di Bonansea nello spareggio?

GUARINO: "Sono sincera, le sensazioni sono sempre state positive. Nonostante non sia stata una bella gara, perché in una finale non è facile esprimere un gran calcio, am era l'atteggiamento della mia squadra che mi dava sensazioni positive. Sapevo che ne avevamo e non mi spaventavano i supplementari, Ho pensato il gol sarebbe arrivato in un'altra occasione, pensavo nei supplementari, invece alla fine siamo arrivati ai rigori". 

Durante i calci di rigore ti ho visto abbracciare tutta la squadra. Dimmi le tue sensazioni in quel momento.

GUARINO: "Sono emozioni belle e che capitano raramente. Se le puoi condividere con le persone che quotidianamente lavorano con te diventano ancora più belle. Al di là di come possa andare, è giusto viverle fino in fondo perché la condivisione le esalta ancora di più".

SALVAI: "Sicuramente è stato molto emozionante. A me sono scese le lacrime dal primo all'ultimo rigore, perché iniziava a esserci un po' di calo di tensione. Ci siamo abbracciate forte, avevo Tuija di fianco e le dicevo che l'avremmo vinta. Ce lo sentivamo veramente tanto".