La risposta agli anti juventini

Riportiamo integralmente la risposta che viene data, sul sito Nerosubianco, a chi ancora continua a parlare (a sproposito) su calciopoli.
04.04.2009 14:05 di  Sergio Passacantando   vedi letture
Fonte: Nerosubiancoweb.com
La risposta agli anti juventini
TuttoJuve.com
Scritto da Petronius, l'arbiter bianconero   

Piccola lezione di diritto penale a chi va in tv, magari fa pure l’avvocato e  - puntualmente – vende bufale a chi lo sta (purtroppo) ascoltando. Questo articolo è dedicato a chi – come Mario Ielpo – ha sostenuto a “Lunedì di Rigore” (su Antenna3) che l’estromissione dal processo di Napoli della Juventus è un’aggravante per la medesima anziché una decisione dai contenuti dirompenti e in grado di far rimettere in discussione almeno alcune delle decisioni affrettate prese da Calciopoli. Per esempio, la sottrazione dei 2 scudetti alla Juve.Caro Ielpo, chi ti scrive è un collega, dato che hai detto pubblicamente di essere un Avvocato, e pure io questo faccio. Poi, per hobby, scrivo di calcio.

Sono come te un appassionato, tifoso della Juventus come tu lo sei del Milan, ogni tanto mi diletto pure io ad incrociare argomenti calcistici con argomenti legali, ma faccio sempre attenzione a non  sconfessare mai la mia professionalità e soprattutto il mio dovere di probità quando parlo di diritto.

Lo stesso mi auguro faccia pure tu quando incroci argomenti giuridici ed argomenti calcistici, e questo lo dico perché da ultimo, ascoltandoti a “Lunedì di rigore” ho invece avuto la sensazione opposta, ossia che tu, accecato un po’ dalla passione calcistica e da una certa buona dose di antijuventinismo, pur di sostenere una certa tesi, e dunque mantenerti nella faziosità sportiva, abbia voluto artatamente manipolare delle vicende processuali e soprattutto sconvolgere il contenuto di norme di legge, e la cosa non depone a tuo favore, specie se hai fatto, come me, il giuramento necessario per l’iscrizione all’albo avvocati.

In sostanza, parlando della esclusione delle parti civili nel processo penale che si sta celebrando a Napoli (chiamiamolo processo “calciopoli” se ti va), e della conseguente caducazione della chiamata in giudizio della Juventus come società eventualmente responsabile civile dei danni subiti da altri soggetti,  hai testualmente detto che questo fatto processuale non solo ha rilevanza sul piano della giustizia sportiva, ma addirittura aggraverebbe la posizione della Juventus.

Ora, caro Ielpo, tutto ti posso consentire, ma non certo la disinvolta interpretazione di norme del nostro processo penale la cui chiarezza apparirebbe evidente anche a persone che mai hanno avuto a che fare con il diritto ed in particolare con il processo penale.

Dovresti sapere bene che i reati per cui si procede a Napoli sono reati associativi a delinquere finalizzati alla frode sportiva, e la frode sportiva non è altro che l’illecito sportivo dell’ordinamento calcistico: come dire se qualcuno ha commesso frode sportiva, questa è anche illecito sportivo, e dunque chi ha subito l’illecito sportivo ha diritto ad essere risarcito del danno subito.

Chiaro, o no?

Io credo di si, e dunque se Moggi e altri vengono processati per avere commesso, a dire dell’accusa, fatti costituenti frode sportiva, ossia illeciti sportivi nel calcio, è chiaro che qualcuno avrà subito dei danni dalla condotta di Moggi e compagni: non a caso il tanto mitizzato Gazzoni Frascara era uno di quelli che voleva risarciti i danni dalla Juventus, ritenendosi danneggiato dai fatti per cui si celebra il processo.

Al contrario, l’esclusione della Juventus come società calcistica dal processo di Napoli ha un significato direi dirompente per quanto riguarda la giustizia sportiva: in sostanza essendo un procedimento soltanto penale, il dibattimento riguarderà esclusivamente le responsabilità individuali dei singoli soggetti coinvolti e non quella oggettiva attribuibile al club bianconero.

Sai cosa significa questo, caro Ielpo?

Semplice, non esiste danno risarcibile da parte della Juventus come società di calcio, e dunque, per una elementare regola, i fatti contestati nel processo di Napoli non sono fatti che hanno prodotto beneficio indiretto alla società bianconera e danno ad altre società.

Questo significa estromettere il responsabile civile da un processo penale, ossia che non ci sono danni da risarcire, e al contrario, non esistono soggetti danneggiati dal reato, e mi sfugge la ragione per cui, ad un giurista quale tu sei, caro Ielpo, questa verità elementare sia sfuggita.

O il tuo antijuventinismo ti acceca a tal punto?

In sostanza non ci potrà essere nei riguardi della società bianconera alcuna delle richieste risarcitorie avanzate da club, associazioni di consumatori o privati cittadini, e addirittura coloro che avevano fatto richiesta di essere ammesse come parti civili nel processo, adducendo a fondamento l’esistenza di un danno subito, non faranno parte del processo.

Ti dirò di più, caro Ielpo: l’avvocato Paco D’Onofrio, ha commentato questo fatto, pubblicamente,  e conoscendosi la sua competenza e la sua autorevolezza, non penso si esponga in modo da compromettere la sua immagine di professionista e docente universitario. Scrive D’Onofrio:

«Non può non sottolinearsi che al momento, sulla base di quanto deciso dal collegio partenopeo, non è dato rinvenire alcun profilo di responsabilità del club bianconero, che, quindi, esce dall’agone processuale. Gli scudetti revocati alla Juventus andrebbero riassegnati, quale effetto reversibile (ormai la retrocessione in serie B è stata effettivamente espiata) di una pronuncia della giustizia sportiva che si è fondata su un erroneo presupposto di fatto. Si ricorderà, infatti, che l’accanimento sanzionatorio della Figc nei confronti della società bianco­nera si spinse oltre la semplice attribuzione di punti di squalifica (come per le altre tre squadre coinvolte), ma si decise di retrocedere la squadra appena di­venuta Campione d’Italia, revocandole anche lo scudetto conquistato nel corso di un campionato non sottoposto ad procedimento di­sciplinare! Per il solo primo esito processuale napoletano, la Juventus sarebbe legittimata a chiedere la revisione del processo sportivo, chiedendo la rassegnazione degli scudetti illegittimamente revocati (effetto ancora reversibile), quale atto moralmente doveroso nei confronti dei tifosi che ancora si interrogano sulla rinuncia al ricorso al Tar e giuridicamente doveroso nei confronti dei piccoli azionisti che hanno sofferto l’andamento al ribasso del titolo, per le note vicende».

Bene, caro Ielpo, se hai argomenti validi, smentisci il parere autorevole di uno che in materia di diritto sportivo è tra i massimi esponenti in campo nazionale.

E la prossima volta, prima di parlare con disinvoltura di argomenti che non hai bene approfondito, documentati, lo dico da collega a collega.

Con dovuto rispetto. 

“Vobis salutem dicit Titus Petronius Niger, Arbiter Elegantiae”