La colpa non è dell'arbitro (anche se ci ha messo del suo)
In una giornata arbitrale nera, nemmeno Colombo poteva esimersi dallo sbagliare quanto possibile. Perché è vero, lo step on foot di Gila su Conceicao è talmente ovvio che è davvero complicato fare finta di non vederlo. Così come il secondo giallo di McKennie dopo la sgasata di Isaksen: lo statunitense forse aveva avuto un giallo eccessivo prima, ma il secondo sarebbe stato sacrosanto. Logica delle compensazioni che fanno sbagliare a ripetizione. Sarebbe finito nel tritacarne più con la seconda ammonizione allo statunitense (per la dietrologia sulla prima) che non compensare come ha fatto.
Ha preso un brutto voto in pagella e probabilmente verrà fermato per un periodo, più o meno lungo. Però è difficile pensare che la sconfitta sia colpa dell'arbitro, al netto della chiarezza dello step on foot. La Juventus è apparsa lenta e, soprattutto, confusionaria. Un caos non organizzato che ha portato all'uno a zero finale che, del resto, poteva essere diverso. Sia da una parte, con un due a zero, sia con un uno a uno che sarebbe stato salvifico in termini di punteggio, ma che poi salvifico non lo era.
Dopo otto partite senza vittorie, di cui tre sconfitte consecutive, è ora il tempo di guardare in faccia alla realtà. Non attaccarsi alle giacchette nere (o colorate, ultimamente) per recriminare un punticino che, di fatto, non sarebbe servito a molto dopo le ultime settimane.
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