IL TERZO TEMPO - Ronaldo e Dybala, una soluzione per due (presunti) problemi. Bonucci è tornato con un obiettivo in testa.

Allegri deve trovare le quadra per far convivere CR7 e Dybala. Le soluzioni sono le più disparate. Bonucci è tornato da protagonista.
10.09.2018 11:00 di  Luigi Risucci   vedi letture
IL TERZO TEMPO - Ronaldo e Dybala, una soluzione per due (presunti) problemi. Bonucci è tornato con un obiettivo in testa.
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Nella prima pausa stagionale per le nazionali, con la suggestiva Nations League in corso, si può tirare un primo, forse prematuro, mini-bilancio stagionale. Nelle prime tre giornate di campionato la Juventus è l'unica squadra a punteggio pieno (solo la Fiorentina, che ne ha giocate due, può raggiungerla) e si è confermata come la favorita per il titolo. Sette gol fatti, in media con le realizzazioni degli anni passati; tre quelli subiti, troppi. É vero, siamo ad inizio stagione, i meccanismi sono in rodaggio e sulla fascia destra difensiva si sono alternati il nuovo arrivo Cancelo e Cuadrado, due che quando attaccano e non certo in fase di contenimento mostrano al meglio le proprie doti. Gli unici che hanno giocato tutti i minuti sono: il portiere polacco, la nuova-vecchia coppia di centrali Bonucci- Chiellini, Alex Sandro e Cristiano Ronaldo. Quanto si è scritto dell'anomalo digiuno di CR7 nelle prime tre uscite stagionali. Eppure nessuno si era scandalizzato lo scorso anno quando il primo gol in Liga arrivò solo alla giornata numero otto. Sarò in controtendenza ma, a mio parere, l'astinenza del fuoriclasse portoghese è del tutto normale. Nuova squadra, nuovo campionato, nuovi metodi di allenamento e nuovi compagni. Cristiano deve conoscere il suo nuovo mondo ed i compagni devono conoscere fino in fondo il campione di Madeira. Se poi aggiungiamo che, segnature e parte, le prestazioni sono state molto buone, anche se un po' in calando a Parma, si può stare tranqulli. Un segnale in più, in questo senso, è arrivato dallo stesso protagonista che ha declinato la convocazione del suo Portogallo per restare alla Continassa ad allenarsi e farsi trovare pronto alla ripresa delle attività. Mica male anche la compagnia in allenamento, con Mandzukic (che ha detto addio alla Croazia dopo la finale mondiale), De Sciglio ed i tedeschi Emre Can e Khedira, non convocati da Loew. Se CR7 e tutt'altro che un caso, diversa è la situazione di Dybala. L'argentino è rimasto seduto in panchina nelle ultime due uscite, per un mix di ragioni tattiche (l'utilizzo dei tre centrocampisti da parte di Allegri) e fisiche, perchè si è presentato in ritiro non tirato a lucido come di consueto. I benpensanti diranno che anche lo scorso anno gli è toccata la panchina ed è vero, le rotazioni, nella filosofia di Allegri, coinvolgono tutti. Al contrario, qualche dubbio deve subentrare pensando al fatto che siamo solo ad inizio stagione e si è giocato ogni sette giorni. Paulo diventerebbe un caso se l'andazzo si confermasse quello di inizio campionato. Dalla prossima settimana la stagione entrerà nel vivo e si giocheranno partite italiane ed europee a stretto raggio, consentendo al mister delle rotazioni più “serene”. Al caso “presunto” di Ronaldo e a quello più verosimile legato a Dybala mi pare che ci sia una soluzione unica ed univoca: farli giocare assieme.

Nella prima uscita stagionale, al “Bentegodi”, nonostante le gambe imballate, nella prima mezz'ora di gioco si sono visti sprazzi di classe cristallina quando il pallone viaggiava dalle parti della coppia argentino-portoghese. I due parlano la stessa lingua calcistica ed hanno dimostrato un'intesa naturale, capace di far rendere al meglio entrambi. Personalmente non invidio Allegri e l'abbondantissima batteria offensiva di cui può disporre. Di Ronaldo e Dybala si è detto, ma quando devi provare a far convivere due giocatori di classe mondiale con un Mandzukic in forma smagliante, un Douglas Costa capace di accelerazioni inumane ed il Bernardeschi affamato ed intrapredente di inizio stagione, le scelte si fanno ardue. Mettiamoci anche Cuadrado che, nell'attesa, viene impiegato nel ruolo di terzino che, in tempi non sospetti, avevo pronosticato per il prosieguo della sua carriera. Il mister è stato chiaro nella sua lucida e pungente ironia toscana: “In campo si va in 11 e non possono essere tutti attaccanti. Ogni partita devo fare delle scelte”. Con due esterni difensivi come Cancelo ed Alex Sandro, il peso offensivo della manovra si fa schiacciante e difficile da sostenere per il resto degli interpreti in campo, costretti a dare equilibrio a cinque/sei uomini che pensano principalmente ad offendere. Una piccola menzione, la merita il ritorno di Bonucci a quella che il centrale della Juventus e della nazionale, ha definito “casa sua”. Allegri non ha esitato a fargli scalare le gerarchie della difesa, relegando Benatia ed il “trattenuto” Rugani in panchina. Molte cose buone viste in fase di impostazione, l'autogol di Bani contro il Chievo, procurato da una sua incursione, qualche applauso convinto dello Stadium a zittire gli accenni di fischi della curva. Mettiamoci anche un paio di errori di piazzamento nella partita contro il Parma (di cui una è costata il pari momentaneo di Gervinho), condite da poche parole e tanti fatti. Leonardo in estate ha fatto delle scelte forti, che non tutti avrebbero fatto e che, probabilmente, non tutti possono capire. La stessa Juventus lo ha riaccolto a braccia aperte, rinunciando al talento in erba di Caldara. Solo i posteri diranno chi avuto ragione. Nel frattempo, venerdi contro la Polinia ha tagliato il traguardo delle 81 presenze in azzurro. Raggiunti in classifica all-time tre mostri sacri come Baresi, Bergomi e Tardelli, campioni del mondo in Spagna nell'82. L'esperienza internazionale che fa il paio con i 96 gettoni di Chiellini e che formano una coppia collaudata ed affidabile. Nell'operazione condotta con il Milan, Marotta, in barba ai mugugni della piazza bianconera, cercava proprio questo: una difesa pronta a vincere subito, che con un campione davanti ed un pizzico di fortuna potrebbe togliersi non poche soddisfazioni.

© foto di Daniele Buffa/Image Sport