IL TERZO TEMPO - CR7 - Juve: matrimonio di ambizioni e ricavi milionari. Allegri deve far convivere una potenza di fuoco mai vista prima

Perchè il colpo del secolo porta benefici ad entrambe le parti e a tutto il movimento calcistico italiano. Allegri ha i suoi grattacapi: come far rendere tanto talento?
18.07.2018 11:00 di  Luigi Risucci   vedi letture
IL TERZO TEMPO - CR7 - Juve: matrimonio di ambizioni e ricavi milionari. Allegri deve far convivere una potenza di fuoco mai vista prima
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il tornado Cristiano Ronaldo si abbatte, fortissimo, sul calcio italiano ancor prima che il fenomeno di Funchal abbia messo piede in campo con Madama. Prima gli eccessi di rialzo in borsa, con tanto di intervento urgente della Consob, poi l'annuncio, le maglie numero 7 andate in fumo in poche ore, l'impennata sui social fino all'atterraggio di CR7 sul pianeta Juve, con la conferenza stampa presieduta da giornalisti di tutte le latitudini. Un colpo inatteso, una fiammata che ha incendiato i cuori dei sostenitori juventini accendendone le fantasia più fervide, dalla Champions al vanto di avere un pallone d'oro in rosa. Ma perchè il giocatore più forte del mondo ha accettato anzi, come sottolineato dal ds Paratici, ha voluto in prima persona sposare il progetto bianconero? AMBIZIONI: Fa parte del carattere dell'asso portoghese. Cercare sempre nuove sfide, nuovi stimoli, nuovi record da battere. A 33 anni si può sentire ancora il fuoco dentro e scegliere, anziché le mete dorate ma poco accattivanti degli USA o dei mercati orientali, una squadra che ambisce a grandi traguardi, per troppo tempo solo sfiorati. Ronaldo vuole dimostrare a se stesso e al mondo “pallonaro” di essere il migliore di sempre, capace di vincere a prescindere dal contesto, dai compagni, dal campionato. Ha vinto in Inghilterra, a Madrid, in una militanza di nove anni e adesso sfida il calcio italiano, per antonomasia il più complicato tatticamente, il più difficile, perchè fatto di difensori arcigni e tecnici abili a costruire le gabbie tanto odiate dai goleador. Ronaldo ha nello sguardo la cattiveria dei grandi cannibali e la sicurezza dei migliori. Non è superbia, ma consapevolezza, convinta, dei propri straordinari mezzi fisici e tecnici. C'è chi dice che abbia un'età biologica di dieci anni inferiore a quella anagrafica. Nell'ultimo quadriennio ha un rapporto presenze-gol migliore che nel precedente, segno tangibile di come Cristiano sia come il vino. Più invecchia e più sa di buono. MARKETING: L'operazione, a livello economico-finanziario, è pantagruelica. La Juventus ha investito circa 110 milioni tra cartellino e commissioni, più 31 netti all'anno per l'ingaggio, moltiplicati per 4 anni. Il totale degli investimenti sfiora i 400 milioni. Molti hanno criticato la scelta della società in quanto non in linea con le politiche da sempre adottate da Agnelli, quelle improntate alla scoperta di nuove leve da valorizzare per poi generare corpose plusvalenze. Sicuri che Ronaldo, mantenendo questo stato di forma psico-fisica, tra tre anni non possa ancora valere vagonate di milioni? Io non ci giurerei. La Juventus ha investito tanto ma ha pianificato scientificamente i ritorni economici del “colpo del secolo”.

Ronaldo, da solo, fattura di più dei tre quarti dell'intera Serie A (circa 92 milioni all'anno). I bianconeri parteciperanno al 50% alle future sponsorizzazioni di CR7, garantendosi un ritorno economico in grado di coprire quasi l'intero ingaggio di anno in anno. Pensate che con i rialzi borsistici dei giorni in cui per le stanze del calciomercato circolava insistente la voce del trasferimento, il titolo Juventus ha guadagnato in totale il 15%, oltre 50 milioni di euro. Praticamente metà dell'intero cartellino. Marketing e merchandising della società sabauda si prospettano in crescita vertiginosa nei prossimi quattro anni. Accostare il marchio CR7 a quello dei bianconeri può risultare la partnership più fruttuosa del mondo calcistico nel nuovo millennio. A pensarci bene non c'è un solo settore del calcio nostrano che non possa beneficiare dell'arrivo del portoghese in Italia. Diritti tv, sponsorizzazioni, presenze negli stadi, attenzione mediatica internazionale. ALLEGRI, DOVE LO METTI? Il tecnico livornese, al quinto anno in bianconero, è sicuramente tra i più invidiati tra i colleghi. Il suo parco attaccanti può vantare nell'ordine: Ronaldo, Dybala, Douglas Costa, il vicecampione del mondo Mandzukic, Bernardeschi e Cuadrado (escludendo Higuain e Pjaca, in uscita). Uno dei reparti offensivi migliori al mondo ma non per questo facile da gestire. Con Landini si studiano le soluzioni più praticabili per far rendere l'asso di Madeira al massimo. Mandzukic sembra essere il partner ideale, per la capacità di giocare per i compagni, di fare sponda ed aprire spazi. Attenzione all'ipotesi Dybala falso nueve, giocatore atipico per caratteristiche fisiche ma in grado di fare il centravanti. Resta viva anche l'idea per niente peregrina dei tre mancini (Bernerdeschi-Dybala-Douglas Costa) dietro CR7, in grado di garantire le giuste dosi di fantasia, velocità ed imprevedibilità. Dicono che Ronaldo sia molto esigente per il lavoro richiesto ai compagni di reparto, e che stravedesse per Benzema ed il suo modo di interpretare il ruolo. Sarà compito di Allegri trovare la giusta amalgama per una mole di talento offensivo che probabilmente non si è mai vista tutta assieme a Torino. “Problemi” che tutti vorrebbero avere, ma che non sono di facile soluzione. La sensazione è che Allegri ancora una volta troverà la soluzione giusta, per incastrare i tasselli del domino ed arrivare all'obiettivo di ogni anno, ribadito anche in conferenza dallo stesso Cristiano Ronaldo: vincere tutto.

© foto di Antonello Sammarco/Image Sport