Simone Padoin: "Sarebbe giusto riprendere a giocare. Ho sentito gli ex compagni bianconeri. La Juventus arriva sempre prima degli altri. Sulla stagione, Conte, gli aneddoti ed il futuro..."
Simone Padoin in esclusiva per tuttojuve.com, ci racconta come sta vivendo questo momento di grande difficoltà generale, raccontando anche qualche aneddoto sulla Juventus, dando un giudizio sulla stagione bianconera torinese e raccontandoci anche la sua attuale esperienza all'Ascoli.
Simone, come stai vivendo questo momento difficile per tutti, una situazione particolare, so che hai parenti anche a Bergamo, una situazione, quindi non facile?
La sto vivendo in maniera abbastanza positiva, anche perchè fortunatamente io, mia moglie, i bimbi, stiamo bene ed anche le nostre famiglie, una a Bergamo ed una in provincia di Udine, questo mi rende positivo, ovvio che la situazione è difficile, soprattutto, al Nord, tante persone ci dicono che è complicata. La vivo da vicino con il cuore, ma sono ad Ascoli, la società non ci ha fatto spostare, poi è arrivato il provvedimento con cui non ci si poteva spostare più dal domicilio alla residenza, quindi sono qui con i miei figli. Qui la situazione è un pò meno complicata di quello che è su al Nord, spero che qui la situazione possa rimanere tale.
Secondo te, vista la decisione di sospendere tutto, è giusto provare a ripartire quando sarà possibile, o meglio terminare qui la stagione?
Se devo fare un discorso in termini di giustizia, credo che non sia bello sospendere i campionati ed annullarli, a siamo di fronti a qualcosa che è più grande di noi, anche sentendo le persone più anziane che dicono di non aver mai vissuto qualcosa di simile, fa capire la straordinarietà di questo evento.
Ovvio che se dovessi dire la cosa giusta, sarebbe riprendere a giocare, mancano dieci o dodici partite, molte squadre hanno in ballo posizioni importanti, credo che sia importante terminare per dare un senso alla stagione, ma è qualcosa che nessuno avrebbe mai previsto, dobbiamo seguire le valutazioni sanitarie. Sono scettico, a sensazione, dire che riprenderemo, anche perchè si sente dire che quando si tornerà al normale tran-tran, rientrare alla normalità sarà una cosa lunga, non puoi dire che il virus scompare e riapre tutto. Riapriranno certe attività, seguendo certe normative, ma noi giocando a calcio con uno sport di contatto, credo che saremo tra gli ultimi a riprendere, forse la cosa sarà lunga e non so se riusciremo a riprendere in estate. Da parte di noi giocatori, penso che ci sia la voglia di rientrare il prima possibile, penso che ci sia la voglia di rinunciare alle vacanze sapendo che si gioca a giugno, luglio, ma la priorità è quella sanitaria.
Immagino che in questi giorni ci sia tempo e spazio di fare tante cose e sentire anche qualche ex compagno, ti è capitato?
Si, ho sentito un pò di compagni, ho sentito Leo Bonucci, ho sentito Barza, Chiellini, loro per quanto riguarda la Juve e un pò di compagni del Cagliari con cui ho giocato di recente. Siamo tutti nella stessa situazione, ti confronti su varie cose, ma il comune denominatore è la voglia di rientrare in pista, ma è difficile dare una data di rientro. Ci alleniamo a casa, mantenendoci in forma con un periodo di riposo forzato.
Magari confrontandoti con gli ex compagni in bianconeri, hai parlato anche del tema di discussione sulla riduzione di ingaggi...
Quando li ho sentiti, abbiamo parlato di altro, io mi sono fatto l'idea che come fa sempre, la Juve arriva prima di altri a fare certe cose, un bel gesto che dimostra la volontà dei giocatori, adesso la Juve, ma prima o poi i calciatori in generale esprimeranno la loro volontà di rinunciare a qualcosa per non dare troppe perdite al movimento. Però a mio parere non sono solo i calciatori a dover rinunciare a qualcosa ma penso un pò tutte le componenti. Il calcio è un'industria incredibile di fatturato anche per lo Stato, anche lo Stato deve dare una mano a tutte le società che abbiamo, sappiamo che sono tantissime , professionistiche e non, ma o Stato dovrebbe dare una mano anche per lo Stato stesso. Il giro d'affari è importante, tutte le componenti dovrebbero rinunciare a qualcosa purchè lo facciamo di comune accordo.
Tu sei stato un giocatore importante, ora Ascoli, prima Cagliari, Juventus, Atalanta... un bel percorso di carriera, le pagine in bianconere sono quelle che emozionano i nostri lettori, come giudichi la stagione di quest'anno, se ci racconti qualche aneddoto?
La stagione di quest'anno, la giudico con termini positivi, il cambiamento è stato netto è cambiata la guida tecnica, anche sentendo i miei compagni, le richieste di Sarri sono molto diverse rispetto a quello di Allegri, è normale che all'inizio soprattutto, ci siano stati, non dico di problemi, ma difficoltà nell'amalgamarsi e recepire il nuovo allenatore. Questo fa parte di tutti i gruppi, quando cambi con una scelta coraggiosa, cambi metodo di lavoro, è normale ci voglia un pò di tempo. E' normale che la capacità tecnica dei campioni di cui dispone la Juventus, mostrasse meno le difficoltà. Infatti, la Juve è sempre stata prima in campionato, ha passato il turno di Champions, la stagione è positiva. Quest'anno rispetto alle altre annate, le concorrenti hanno fatto un bel percorso, penso all'Inter, penso soprattutto alla Lazio che sta facendo una stagione straordinaria e diciamo, hanno un pò dato fastidio alla Juve rendendo il campionato più bello ed avvincente.
Sul tuo passato, di aneddoti, ce ne sarebbero tanti, i tifosi ti hanno voluto bene, ti hanno riservato cori particolari, hanno sempre avuto una grande considerazione nei tuoi riguardi, c'è qualche episodio che ricordi con affetto?
Dei tifosi posso pensare a quando eravamo a Berlino, prima della finale con il Barcellona, i tifosi quando vennero sotto l'hotel mi dedicarono il solito coro che facevano per me, un episodio bellissimo e simpatico. Per quanto riguarda dal punto di vista calcistico, i ricordi sono tanti, quasi tutti stupendi.
Penso che una cosa particolare fu il discorso ripreso anche dalle telecamere, il primo anno che vincemmo lo scudetto, quando Conte esortava a dare il massimo, eravamo in vista del rush finale del campionato e potevamo fare qualcosa di straordinario. Quel primo scudetto fu qualcosa di incredibile, si stava costruendo il futuro della Juve, contro un Milan pieno zeppo di campioni, quella vittoria in quell'anno significò tantissimo, uno dei ricordi più belli che ho.
Hai citato Conte, quanto ti ha sorpreso il passaggio all'Inter, passaggio, non preso bene dai tifosi, anche se Conte, come ricordato anche ieri da Luciano Moggi da noi intervistato, rimane comunque, uno juventino vero.
Penso che Antonio Conte sia una persona che non possa rinnegare il passato e tutti gli anni passati a Torino, il mister è sicuramente una persona co una volontà ferrea, un professionista che in un momento in cui un'antagonista della Juve ha fatto sentire il suo interesse, di volerlo, ha preso questo decisione. Capisco i tifosi, ma bisogna render merito ad una persona che fa di professione l'allenatore e ci sono momenti in cui ti devi chiedere se vuoi prendere al volo l'occasione e lui sia stato chiamato dall'Inter in un momento in cui l'Inter aveva bisogno di uno come Conte, l'Inter si è dimostrata molto interessata, lui si è dimostrato lusingato dalla proposta e l'ha accettata, comunque una decisione da rispettare, lui andando all'Inter non credo che abbia fatto un torto o che non ami più la Juve di quanto l'abbia sempre amata.
Vedi alla Juventus o in altre squadre, un giocatore in cui ti rivedi, non come tecnicamente magari ma nella volontà, voglia di emergere, professionista esemplare, sempre elogiato dagli allenatori anche per la tua grande duttilità, giocando a volte in ruoli non proprio il tuo.
Mi cogli impreparato (ride ndr.), Sturaro nel periodo in cui sono stato alla Juve e gli anni dopo, Sturaro fu inserito anche come terzino, giocò come esterno sinistro, penso che uno dei giocatori con cui ho giocato e che può ricordarmi, penso che Sturaro si possa avvicinare. Anche lui dal punto di vista tecnico non è un giocatore incredibile, ma nella sua carriera anche lui ha sopperito a determinate carenze con la voglia, la determinazione, la voglia di mettere la squadra davanti alle individualità, quindi penso che comunque lui, avendolo anche conosciuto con un ottimo rapporto, penso che possa essere simile a me sotto questo punto di vista.
Ultima cosa che ti chiedo riguarda l'esperienza ad Ascoli, cosa ti stai portando dentro?
Rientravo in serie B dopo una decina di anni, l'ultimo dopo aver vinto il campionato di serie B con l'Atalanta ed è una serie B che come cosa positiva fa emergere molto i giovani, una cosa positiva. Dal punto di vista personale, mi sto divertendo e questa era un pò la cosa che volevo, giusto pensare al fatto che io abbia 36 anni e che non mancherà molto al fatidico giorno in cui smetterò, ho ancora un anno di contratto con l'Ascoli e quindi mi sto prendendo delle soddisfazioni. Il gruppo è buono, la squadra è buona anche se abbiamo avuto qualche momento un pò complicato. Ritengo che la squadra sia di buona qualità, devo dire che mi sono trovato bene anche dal punto di vista della logistica, per tutte le cose che ci fornisce l'Ascoli Calcio come società. Un bel centro sportivo, uno stadio molto spesso pieno, una piazza calda che ci segue con molto orgoglio, componenti che andavo a ricercare e che mi hanno soddisfatto durante questa annata. Adesso non so se il campionato continuerà, ma sicuramente dalla prossima stagione punto a fare un'annata ancora bella con questa squadra.
Si ringrazia Valeria Lolli dell'Uff. Stampa ASCOLI CALCIO, per la disponibilità dimostrata.