esclusiva tj

Michelangelo Rampulla: "L'allenatore è un complemento, la Juve non ha preso nessuno. Suarez? Ho dei dubbi. Vi svelo chi avevo segnalato a Secco nel 2010.."

04.09.2020 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Michelangelo Rampulla: "L'allenatore è un complemento, la Juve non ha preso nessuno. Suarez? Ho dei dubbi. Vi svelo chi avevo segnalato a Secco nel 2010.."
TuttoJuve.com
© foto di Castellani/FDL71

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex estremo difensore dei bianconeri dal 1992 al 2002, Michelangelo Rampulla, per parlare degli ultimi avvicendamenti in casa Juventus e non solo:

Hai sempre affermato che il bel gioco non esiste. Credi sarà l'anno per rivedere le giocate individuali nella Juventus?

"Sì, credo che i giocatori avranno più libertà ad esprimersi come vorranno. Quando hai un allenatore che ti imbriglia tatticamente, diventa molto difficile la giocata individuale. Pirlo darà spazio alla fantasia, una squadra che è composta da grandi campioni ha bisogno di esaltarsi".

In che cosa, secondo te, non ha convinto Sarri?

"Ha comunque vinto uno scudetto alla guida della Juventus, si può dire che sia il minimo sindacale ma è riuscito ad ottenerlo. Forse le persone avevano delle aspettative troppo alte, ma ci vuole un po' di tempo a cambiare la mentalità e il gioco. E questo a Sarri non è stato concesso. Però, al di là di questo discorso, c'è una grande verità: alla Juve servono i giocatori, l'allenatore è un complemento".

In che senso?

"In bianconero ci vuole un gestore di uomini, non un qualcuno che pensi solo alla tattica. Alla fine, devi essere bravo ad esaltare i grandi campioni che possiedi. Il tuo obiettivo è farli rendere al massimo per vincere. L'allenatore, oltre che scegliere dei calciatori adatti al suo gioco, deve essere un grande motivatore, oltre ad avere delle idee che devono essere poi messe in pratica dal suo gruppo".

Tornando su un tuo concetto, Sarri ha pagato una colpa non sua: è arrivato alla Juve quando ormai la campagna acquisti era già fatta. A differenza di Pirlo che comunque può esprimere la sua opinione ai dirigenti.

"Qui però c'è da dire una cosa: quando vengono presi dei calciatori a parametro zero, lo si fa per risparmiare soldi. E l'allenatore deve essere bravo a sistemarli nel miglior modo in campo. L'equazione non è sempre così semplice, devi capire anche chi stai acquistando. A mio parere bisogna sempre scegliere prima gli uomini e poi i campioni  perché i primi - anche se più scarsi tecnicamente - avranno gli attributi per poter far bene in qualsiasi situazione. Ci vuole la giusta cazzimma per giocare nella Juventus".

In questa sessione per il momento sono arrivati Arthur, McKennie e Kulusevski. Quale è il tuo pensiero a riguardo?

"L'unico che conosco bene è Kulusevski, a Parma ha dimostrato di essere un grande giocatore ma dobbiamo vederlo alla Juventus. Quella bianconera è sempre una maglietta che pesa, la pressione è diversa rispetto ad altre piazze. McKennie, onestamente, non lo conosco, ma è un giovane tutto da scoprire. Però ho un dubbio a riguardo: se era così forte, perché lo Schalke lo ha dato via? Non credo, poi, che sarà un titolare fisso. E quando giochi poco in un campionato che non conosci, diventa difficile esprimere tutte le tue qualità. In questo momento la Juventus non ha preso nessuno".

Però è arrivato Arthur che è molto interessante, senza dimenticarci che giocava a Barcellona.

"Sì, ma sono molto perplesso a riguardo. La Juventus è la Juventus, non deve prendere i giocatori che le altre squadre non vogliono più. Spero chiaramente di essere smentito sul campo, ma dobbiamo vincere la Champions".

Ma qui nasce un'altra bella domanda: perché allora la Juventus ha lasciato andare così a cuor leggero Pjanic?

"Per una questione di bilancio e di opportunità economica. Pjanic è un giocatore che quest'anno ha compiuto trent'anni, sembrava ormai avesse concluso il suo ciclo in bianconero e per questo è andato via dalla Juve. Se proprio vogliamo dirla tutta, il bosniaco è un giocatore che mi è sempre piaciuto. Lo avevo segnalato ad Alessio Secco nel 2010 insieme ad altri calciatori".

Quali altri calciatori avevi segnalato?

"Avevo segnalato Lloris, che era già un giocatore affermato, ma anche Pjanic e Gonalons che erano due prospetti di talento. Purtroppo non fui mai ascoltato. Proprio di recente ho ritrovato le relazioni legate a quei tempi, un altro ragazzo che consigliai era David De Gea dell'Atletico Madrid. Ero andato per vedere Asenjo ma in quella partita non aveva giocato per via di una convocazione in U21, ma ricordo che rimasi molto folgorato dalle qualità del portiere del Manchester United. Altri due nomi che feci furono quelli di Fazio, della Roma, e di Salvio. Mi dicevano di andare a vedere Schweinstiger, ma era inutile andarlo a guardare. Non si potevano comprare nomi di quel calibro".

Che cosa pensi di Luis Suarez?

"Penso che è un attaccante di oltre trent'anni, non capisco il perché la Juventus lo voglia così insistentemente. Ho visto che si è infortunato spesso negli ultimi tempi, è difficile poi che recuperi così in fretta. Non vorrei fosse solo una questione legata al marketing, allora a quel punto vai a comprare Messi e così la squadra diventa un prodotto. Guarda l'Atalanta, loro correvano quando gli altri camminavano. E' un punto di vista molto critico, ma per me devono arrivare giocatori giovani che corrono e molto forti".

Si ringrazia Michelangelo Rampulla per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.