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Marco Baroni: "Nessun relax, Juve farà grande partita. Bernardeschi patrimonio della Nazionale. Rugani? Tiferò sempre per lui, ma deve esser più convinto"

26.06.2020 14:00 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Marco Baroni: "Nessun relax, Juve farà grande partita. Bernardeschi patrimonio della Nazionale. Rugani? Tiferò sempre per lui, ma deve esser più convinto"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il doppio ex della sfida di questa sera tra Juventus e Lecce, Marco Baroni, per parlare di questo e non solo:

Che partita ti aspetti dalla Juventus questa sera?

"Sono convinto che farà una grandissima partita, a mio parere è riuscita a superare la sconfitta in Coppa Italia. Già con il Bologna abbiamo rivisto la Juventus a cui tutti eravamo abituati, ci sono sempre dei grandissimi campioni in grado di far la differenza".

Considerando che Lazio ed Inter hanno perso punti nell'ultimo turno, credi che la Juventus affronterà questa sfida un po' più rilassata?

"No, dalle parti di Torino non esiste questo tipo di relax. Questi giocatori sono abituati a vivere di pressione, per cui più importanza c'è e più riescono a trovare gli stimoli giusti per far bene. E' una squadra abituata a non lasciare mai nulla al caso".

Il Lecce come se la giocherà allo Stadium?

"Non è una squadra che si chiude, anche con il Milan ha fatto una buona partita fino a quando il risultato è stato in equilibrio. Sicuramente non sarà una partita facile, la Juve è chiaramente da considerarsi la favorita".

E' la partita giusta per provare a fare il turn-over? Si parla di Cristiano Ronaldo che potrebbe partire dalla panchina.

"Sarri è consapevole di come gestir bene il suo parco giocatori, soprattutto valutare il da farsi nell'ottica delle prossime partite che arriveranno in successione. La Juventus è una squadra che fraseggia molto, gli avversari vanno sottopalla e si chiudono per evitare proprio questo. Tutti vorrebbero Cristiano Ronaldo sempre in campo, però qui ci sono dei giocatori in grado di far sempre gol".

Potrebbe essere dunque la partita di Bernardeschi?

"Conosco Federico perché l'ho affrontato quando allenavo la Primavera bianconera, si vedeva già che aveva delle buone qualità ed ora è dove merita. Federico è un patrimonio per la nazionale, poi credo abbia la voglia e la fame di sfruttare a pieno queste occasioni".

Un altro ragazzo che conosci bene è Daniele Rugani, che è arrivato a Torino come il difensore del futuro. Ti aspettavi che potesse avere tutte queste difficoltà?

"Rugani giocherebbe in qualsiasi club, è un giocatore bravo in grado sempre di migliorarsi. In questo momento la difesa della Juventus è composta da grandi campioni e questo rende un po' complicato il giocar sempre, però considero Daniele in grado di dare una grossa mano al suo club e alla nazionale".

La critica lo rimprovera sempre di aver poca personalità per questo club. Sei d'accordo?

"A me Daniele aveva sempre colpito per la voglia di lavorare e di non lasciare niente al caso, di costruire giorno per giorno in ogni suo allenamento il miglioramento che sono alla base di tutto. E' un ragazzo a cui voglio molto bene, il mio tifo è sempre per lui. Però è vero: deve essere più convinto e sicuro di sé stesso, perché possiede tutte le qualità per giocare in questo club".

Ti ha stupito la cessione di Leonardo Spinazzola? Al momento poteva esser lui il titolare su quella fascia.

"Non tocca a me giudicare questa situazione, a Torino ci sono dirigenti ed allenatori davvero molto bravi. E, tra l'altro, non sta sbagliando da parecchi anni, già da quando ero lì come allenatore del settore giovanile. Spinazzola è un giocatore che ora gioca stabilmente in Serie A, è un ragazzo di grande qualità che è tesserato per un top club come la Roma".

Hai mai avuto l'opportunità di allenare la Juventus nel periodo in cui Antonio Conte era indisponibile a causa della squalifica?

"No, non c'è mai stata questa possibilità. Tra l'altro Antonio è un amico e un allenatore che stimo tantissimo, abbiamo giocato insieme e aver lavorato accanto a lui è stato molto importante. La mia Juve è riuscita a vincere il torneo di Viareggio, è stato il primo trofeo dell'era Agnelli che ha fatto da apripista a tutti i successi più importanti ottenuti in seguito".

Si ringrazia Marco Baroni per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.