Cobolli Gigli su Chiellini: "In futuro potrebbe diventare un ottimo presidente, spero sostenga candidatura Tudor. Giusto cacciare Giuntoli. Su Comolli e Calvo...."

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex presidente della Juventus dal 2006 al 2009, Giovanni Cobolli Gigli, per parlare approfonditamente del terremoto a livello di organigramma e non solo:
Inizio con parlare di Giorgio Chiellini e del suo nuovo ruolo di Director of Football Strategy, cosa ne pensi?
"Giorgio è stato un grandissimo giocatore e sarà un ottimo manager. Non devo esserlo io a metterlo in discussione, se entra nel cuore della funzione direttiva della Juventus non potrà che far bene. Ma dovrà essergli dato il giusto potere, non è che basta soltanto una nomina. Per me potrebbe diventare un ottimo presidente in futuro. Ho sempre avuto l'impressione che potesse diventare importante fuori quanto lo era già in campo".
La nomina di Damien Comolli, con la precisazione del nuovo ruolo di Giorgio Chiellini, è solo il primo passo del nuovo organigramma che si sta per creare. No?
"C'è ancora un po' di confusione, anche se l'obiettivo è quello di rendere operativo il nuovo organigramma il prima possibile. John Elkann, che sta dimostrando nuovamente un interesse per la Juventus, ha preso delle decisioni molto forti e non può sempre occuparsi di quello che succede all'interno del mondo bianconero. Il fatto di aver creato un consiglio di amministrazione ridotto qualche anno fa formato dal presidente Ferrero, che non ha poteri gestionali ma solo di rappresentanza, dall'ad Scanavino che ha concesso troppe deleghe e da Giuntoli che ne aveva avute in eccesso fa capire che c'era la volontà di aggiornarlo nuovamente".
E' intervenuto, a tuo parere, con la giusta tempistica?
"Per me doveva intervenire due anni fa, dunque è stato un intervento tardivo. Questo, comunque, è un suo tentativo di fare un qualcosa di buono per la Juventus, provando a rimediare a quanto non fatto in passato. Una volta che l'organigramma sarà operativo, Elkann staccherà la spina e tornerà ad occuparsi di cose che sono francamente più importanti a livello dei suoi impegni di lavoro. Ora dovrà esser stato bravo ad aver costruito un gruppo di lavoro in cui non ci saranno fughe di prese di posizione come successo con Giuntoli".
Mi soffermo un attimo su John Elkann, che persona è?
L'ho conosciuto poco, è un uomo molto freddo con cui non ho avuto molte possiblità di comunicazione. La mia impressione è che i figli siano più tifiosi di lui, probabilmente John lavora considerando la Juventus come un business e dunque agisce in tal senso".
Ritorno al discorso principale e a quanto accaduto con Cristiano Giuntoli, sei d'accordo con la decisione presa nei suoi confronti?
"Sì, gli era stato lasciato in mano troppo potere. Era arrivato alla Juve come il mago che avrebbe risolto i problemi legati alla qualità dei calciatori della Juve, ha fatto un lavoro di pulizia degli stipendi e per farlo, a volte, è passato sopra a giocatori di personalità all'interno dello spogliatoio e ai grandi talenti. In più aggiungiamo la campagna acquisti che si è rivelata sul campo non soddisfacente di oltre 100mln investiti tra Koopmeiners, Nico Gonzalez e Douglas Luiz che hanno deluso. E' stato lui a scegliere Thiago Motta, su cui avevo una grande speranza, ma purtroppo ha fatto fatica ad imporre le sue regole di gioco e, gradualmente, ha perso autorevolezza".
Nei prossimi giorni verrà deciso anche il futuro di Igor Tudor.
"Lo dobbiamo solo ringraziare, si è preso l'incarico di portare la Juventus in Champions League e ci è riuscito. La ricerca del nuovo allenatore, a mio modesto avviso, dovrebbe essere inutile e sarebbe bello che la nuova dirigenza credesse in Igor Tudor. Non so poi cosa deciderà il signor Comolli, ma ci sarà vicino Chiellini e spero lo possa aiutare a prendere una decisione giusta. Mi auguro che Giorgio possa sostenere la sua candidatura, visto poi che il calcio lo conosce e ha visto da vicino come è riuscito a risollevare una squadra che a marzo era davvero in difficoltà".
A parte la quasi omonimia, che idea ti sei fatto di Damien Comolli?
"Se Comolli arriva con la prosopopea tipica dei francesi, che quando arrivano tendono a fare i maestrini, allora diventa un problema. Ho lavorato con Jean Claude Blanc, era un francese convinto di essere una persona capace e con cui si poteva parlare e discutere. Non aveva quell'atteggiamento ostile nei nostri confronti. Chiellini dovrà avere dei poteri specifici dati dal CdA in modo da poter prendere delle decisioni anche in contrasto con il DG. Sono consapevole che sto dicendo quasi una sciocchezza, ma se Comolli inizia ad applicare i suoi metodi per valutare i giocatori - che magari sono anche giusti - forse diventa un po' più difficile. Io mi auguro solo possa esserci dialogo e unione di intenti tra lui e Giorgio".
Una battuta su Calvo, da ieri nuovo dirigente dell'Aston Villa.
"E' un dirigente di ottimo livello, ma mandarlo nelle riunioni della Lega è stato un errore. Quelle occasioni vengono gestite da persone che hanno poteri come presidenti o amministratori delegati. Pur essendo Calvo una persona probabilmente preparata, il livello di attenzione che riusciva ad ottenere dai presenti abituati a fare business era fondamentalmente ridotto. Anche mandarlo in federazione era uno sbaglio, perché anche li serviva un ad come Scanavino che poteva così lavorare alla pari con le altre figure di spicco nominate poco fa. Tutto questo è stato fatto chiaramente in buona fede, da chi non conosce a pieno il mondo del calcio e le sue sfaccettature".
Si ringrazia Giovanni Cobolli Gigli per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.