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Bellinazzo: “Facciamo chiarezza sul trasferimento dei pagamenti alla prossima stagione. Per la Juve ancora più importante alleggerire monte ingaggi”

01.04.2020 18:15 di Simone Dinoi Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Bellinazzo: “Facciamo chiarezza sul trasferimento dei pagamenti alla prossima stagione. Per la Juve ancora più importante alleggerire monte ingaggi”

La riduzione dei compensi annunciata nella serata di sabato dalla Juventus in accordo con giocatori e allenatore della Prima Squadra ha portato a un effetto economico positivo di circa 90 milioni di euro sull’esercizio 2019/2020. La redazione di Tuttojuve.com ha contattato in esclusiva Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 Ore esperto di economia sportiva, per avere un quadro più preciso sulle misure adottate dal club bianconero.

Ha sostenuto che l’accordo fra Juventus e squadra sarà una pietra miliare per il calcio che verrà post crisi Covid-19, ci spiega i motivi?

“Stiamo andando verso una nuova era dell’economia generale post Covid-19 quindi anche il calcio dovrà trovare dei nuovi equilibri e delle nuove dimensioni. Mi riferivo al fatto che innanzitutto è un accordo che è stato il primo di una grande squadra di così ingente portata. È un accordo rilevante che rappresenta un momento in cui una società, giocatori e staff hanno preso coscienza di quello che è il momento. Hanno deciso di effettuare un taglio importante dei costi. A mio avviso il nuovo calcio dovrà ripartire da un ridimensionamento di quelli che sono i valori dei calciatori nell’ambito delle campagne acquisti e al punto di vita degli ingaggi perché non solo sarà più difficile giustificare certe cifre da un punto di vista economico rispetto al potenziale dei club, il calcio continuerà a crescere ma lo farà più lentamente rispetto agli ultimi dieci anni, e un po’ perché eticamente le squadre dovranno creare maggiore empatia con cittadini e tifosi. Certe cifre diventeranno più difficili da gestire anche dal punto di vista della comunicazione e del marketing: squadre più etiche saranno più appetibili dagli sponsor di quelle che spendono e spandono come lo sono state il Chelsea di Abramović o il Paris Saint-Germain e il Manchester City. Una maggiore attenzione ai costi significa anche una maggiore empatia verso i paesi, questo mi aspetto dal calcio post Covid-19 e la Juve ha dato un esempio di questo tipo di atteggiate che dovranno avere soprattutto i top club”.

Si parla di uno spostamento del pagamento al prossimo anno di alcune mensilità…

“Su questo è necessario fare chiarezza. Il comunicato della Juventus ci dice che è stato raggiunto un accordo di massima per un risparmio di circa 90 milioni di euro, sul bilancio che si chiude il 30 giugno 2020, relativo a quattro mesi che ogni giocatore dovrà accettare e accogliere singolarmente. Parlare di un trasferimento degli emolumenti alla prossima stagione e quindi al prossimo bilancio significa violare i princìpi contabili internazionali, a cui deve attenersi essendo quotata in borsa, e nazionali. Una cosa è l’aspetto finanziario in cui puoi scegliere di pagare successivamente un creditore se te lo consente, un’altra cosa è spostare automaticamente dei costi su un altro bilancio. Questo creerebbe delle irregolarità. In realtà non c’è nessun automatismo dal punto di vista economico e di bilancio: se la stagione dovesse ripartire è evidente che le mensilità corrisposte sul bilancio al 30 giugno 2020 saranno contabilizzate e il risparmio sarà inferiore ai 90 milioni. Eventualmente, nel caso in cui si giocasse a luglio o agosto, quelle somme andranno sul bilancio dell’anno prossimo. Escludo che alcune mensilità vengano semplicemente spostate da questo esercizio al prossimo perché questo violerebbe i princìpi contabili internazionali ed escludo che la Juventus, essendo quotata in borsa, abbia mai pensato di di gestire la situazione come un automatismo come invece si legge su diversi media”.

Il patron del Frosinone Stirpe ha parlato a Politicanews.it in mattinata soffermandosi sulla ridiscussione dei contratti, può essere una situazione che si palesa anche per i top club?

“La revisione dei contratti passa sempre per strategie individuali. Fondamentalmente si stanno tutti concentrando sui danni economici di questa stagione quando potrebbero essercene anche la prossima, dagli sponsor ai diritti tv. Ad esempio Canal+ in Francia ha negato il pagamento di una rata da 110 milioni alla Ligue 1 per problemi di entrate pubblicitarie. Quindi si pone la questione di una rifondazione del calcio dopo questa crisi che veda rivisti modelli contrattuali e budget di spesa con il sacrificio che mi auguro coinvolga sia i club che i calciatori e che non ricada solo sugli ultimi perché nelle serie inferiori i compensi non sono elevati. Tutto questo ci consentirebbe così di ripartire per poi riprendere la crescita tra cinque anni però in una dimensione più etica”.

Affrontando il tema calciomercato che sarà inevitabilmente investito da questa crisi, il CIES ha parlato di svalutazione di circa il 30% dei giocatori: che tipo di sessione si aspetta?

“Molto dipenderà da come verrà ridisegnato l’arco temporale del calciomercato, la FIFA e i grandi club stanno pensando anche in funzione di come si moduleranno la fine di questa stagione e l’inizio della prossima. Si andrà magari verso una finestra più ampia di mercato proprio per mettere le squadre nelle condizioni di non dover operare in situazioni complicate con finestre ridotte. Le difficoltà finanziarie di tutti i club, ovviamente in proporzione al monte ingaggi attuale, comporteranno una maggiore attenzione in tutti gli investimenti. La bolla del calciomercato post Neymar scoppierà quindi mi immagino più operazioni legate a scambi escludendo il più possibile pagamenti e soprattutto con prezzi più bassi rispetto a tutti quelli a cui siamo abituati nelle ultime sessioni”.

La Juventus lo scorso anno ha cercato di alleggerire il monte ingaggi, sarà più difficile anche questo chiaramente così come il capitolo plusvalenze…

“Sì, sarà anche più complicato fare quelle plusvalenze che permettono a molti club di tenere in equilibrio i conti. La Juventus dopo l’operazione Cristiano Ronaldo ha fatto molto uso di questo strumento, in funzione del fatto che i ricavi sono aumentati meno velocemente dei costi, per tenere i conti in equilibrio anche sfruttando operazioni di mercato sui giovani. È evidente che questo sarà più complicato perché i prezzi scenderanno. Detto questo c’è da fare una distinzione tra il prezzo di mercato e il peso dei giocatori a bilancio. Tra ingaggi e ammortamenti l’anno scorso la Juventus aveva raggiunto proprio per non essere riuscita a vendere alcuni giocatori un monte sugli ammortamenti superiori al mezzo miliardo che è molto alto. Cedendo certi giocatori tutto questo può essere abbassato a prescindere dal prezzo di vendita. Higuain ad esempio tuttora pesa circa 30 milioni all’anno tra ingaggio e ammortamento del cartellino, quindi cederlo consentirebbe di liberare quella cifra a prescindere dal cartellino. In quest’ottica mi aspetto operazioni che possano alleggerire il monte ingaggi, per la Juventus sarà ancora più importante fare questo tipo di passaggio”.

È notizia delle ultime ore questa sorta di Piano Marshall che ha in mente la FIFA per andare in soccorso al mondo del calcio facendo affidamento alle riserve di circa 2,5 miliardi di euro, qual è il suo pensiero?

“In questo momento credo sia doveroso che si faccia un’operazione globale perché la crisi colpisce tutti i paesi. È importante che anche la FIFA, grazie alla crescita esponenziale che ha avuto il prodotto calcio in questi anni, faccia in modo di attingere alle riserve e accentuare questo tipo di aiuti in quello che era già un processo di investimento in particolare modo nei paesi in via di sviluppo. Sulle infrastrutture, sulle scuole calcio che in questo momento vuol dire non solo avere un aiuto per lo sport ma anche un aiuto economico per i paesi. Ben venga questo piano, mi aspetto magari anche dalla UEFA una iniziativa simile”.