Amauri: "Juve favorita nel derby, in difesa vedrei bene Buongiorno. Post Allegri? Fan del suo lavoro, ma prenderei Conte che metterebbe tutti in riga"

"Il derby è sempre una partita importante e mai banale, indipendentemente dalla zona di classifica che occupi. Ho giocato questa sfida da entrambe le parti, quindi ne conosco bene il valore. La Juventus dovrà cercare di fare quello che ha sempre fatto, ovvero vincere". Pensieri e parole di Amauri Carvalho de Oliveira, doppio ex di Juventus e Torino, che ai microfoni di TuttoJuve.com esprime la sua opinione sul "Derby della Mole" che si disputerà nel pomeriggio di sabato e non solo:

Ci hai sempre detto che per il Torino è sempre la partita dell'anno, non è che implicitamente anche la Juventus possa pensare questo? Ormai il campionato a parte la qualificazione in Champions non ha più nulla da dire e da provare a vincere resta solo la Coppa Italia.

"Per il momento che sta attraversando la Juventus, questa partita può rappresentare una responsabilità in più. E credo che i motivi siano molto facili da leggere: se vince le acque si calmerebbero per un po', se perde le cose si complicherebbero e non di poco. Poi, in generale, credo che resti sempre più una sfida sentita dal Torino e dai suoi tifosi".

Derby da 50 e 50, o è favorita la Juve?

"La Juventus, sinceramente, è favorita, ma per la situazione che sta vivendo è da 50 e 50".

Come ti spieghi la crisi in cui è incappata la Juventus da inizio febbraio a oggi?

"Sulla carta è una grandissima rosa, ci sono tanti giovani interessanti e l'esperienza non manca. E' un momento un po' strano, si parla molto di cambiare allenatore e le continue speculazioni potrebbero aver distratto l'ambiente. Anche lo scorso anno ci fu un momento di difficoltà, ma poi è stato bravo il gruppo a superarle. Io per primo dicevo che senza Allegri sarebbe crollato tutto, ma quest'anno c'è e il momento vissuto è comunque negativo. Possono capitare delle stagioni così, l'importante è che la squadra riesca ad andare in Champions".

Che poi questo crollo verticale assomiglia un po' a quello avuto dalla tua Juve nel 2008/09, con la sola differenza che lì eravate comunque un po' distanti dall'Inter di Mourinho.

"Pareggiammo sei partite su sette, accadde tutto dopo l'eliminazione con il Chelsea in Champions. Più o meno ci successe la stessa cosa, ma come dicevo sono delle annate che possono capitare. Sono fan di Allegri e credo molto nel suo lavoro, non c'è persona migliore per superare questo momento. Con la Fiorentina è arrivata una brutta prestazione specialmente nella ripresa, ma la squadra ha ottenuto i tre punti e me li tengo. Ci servono per la Champions".

Mi rivolgo all'Amauri che ha giocato a calcio: se il tuo allenatore ti avesse detto di difendere l'1-0, quale sarebbe stata la tua reazione da attaccante? Te lo chiedo in modo, così, da capir meglio anche il pensiero di Vlahovic costretto a fare il difensore aggiunto per lunghi tratti di gara nella ripresa.

"Avrei pensato che la Juve non può giocare in difesa, questo sì, ma è giusto stringere i denti per come sta andando la stagione. Bisogna pensare solo portare a casa solo i tre punti, anche per 1-0 e giocando male. In quel momento è giusto che l'attaccante debba solo difendere, ben venga se questo serve a farci guadagnare la Champions. E' un momento, così, che poi passerà. Il mio augurio è di rivedere la Juve ai fasti di un tempo".

Non solo la Champions, ma spesso ci dimentichiamo che la Juve è ancora in lotta per vincere la Coppa Italia.

"La Coppa Italia non è mai un trofeo da buttare. E poi il gruppo è unito, c'è molto attaccamenteo e anche da questo che si vede".

Tornando al derby, tra i nomi accostati in difesa c'è anche quello di Alessandro Buongiorno. Che ne pensi? Sarebbe da Juve?

"Ho avuto l'occasione di andare a vedere la nazionale a Miami e l'ho osservato dal vivo, è un giocatore dotato di grande fisicità e tempismo. La mia speranza è che rimanga Bremer, ma sicuramente Buongiorno potrebbe essere una buona opzione. Tutto sommato lo vedrei bene, per me può essere l'uomo giusto per dare sicurezza al reparto. Se poi la Juve dovesse acquistarlo, è perché avrà visto qualcosa in lui di molto importante".

Ora mi rivolgo al ds Amauri: come ti comporteresti con Adrien Rabiot, Federico Chiesa e Dusan Vlahovic che sono in scadenza e i cui rinnovi sono molto chiacchierati?

"Non cosa c'è dietro, perché non sono dentro l'ambiente, ma io li terrei tutti e tre: Rabiot mi piace a centrocampo, Fede è inutile ribadire quanto è forte e Vlahovic è il bomber di questa squadra. Loro possono essere sempre devastanti".

E recentemente, sbaglio, o hai espresso il tuo apprezzamento per Joshua Zirkzee?

"Ho detto che mi assomiglia per stile di gioco, è molto tecnico e veloce, ma nel colpo di testa ero più forte io. E' un giocatore interessantissimo e potrà avere una bellissima carriera. Alla Juventus potrebbe crescere senz'altro di più".

Invece chi consiglieresti alla Juventus per rinforzare il proprio organico?

"Ho paura di fare un nome, perché magari poi potrebbe non giocare (sorride ndr). A me piacerebbe, al di là dell'età, vedere Jorginho a centrocampo, ho letto che in scadenza di contratto e chissà cosa potrebbe succedere".

A proposito di consigli, già che ci sei potresti mettere una buona parola anche per tuo figlio Hugo. O no?

"Magari, sarei felicissimo. Potrei parlarne quando andrò a Torino (sorride ndr). Ma scherzi a parte, c'è già qualche squadra italiana che lo sta osservando e sinceramente mi piacerebbe che giocasse in Italia. Hugo può giocare come seconda punta o esterno d'attacco, è alto e veloce. Si muove dappertutto, gli piace svariare. Ricorda molto me agli inizi di carriera, quando giocavo a Messina e al Chievo".

Hai letto anche che, eventualmente per sostituire Massimiliano Allegri, si fanno i nomi di Thiago Motta e Antonio Conte?

"Sì, per una scossa prenderei Conte che così metterebbe tutti in riga. Ma Thiago sta dimostrando di essere un bravo allenatore e gli auguro di aver presto la sua opportunità".

Si ringrazia Amauri Carvalho de Oliveira per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.