A MENTE FREDDA – Non solo Szczesny. Giocatori disconnessi. Serve lo psicologo. Allegri batti un colpo!

12.09.2021 11:35 di  Quintiliano Giampietro   vedi letture
A MENTE FREDDA – Non solo Szczesny. Giocatori disconnessi. Serve lo psicologo. Allegri batti un colpo!
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Un misero punto in tre gare, già a-8 dalla vetta. Nemmeno il più pessimista dei tifosi avrebbe immaginato una partenza così scioccante. Inutile tornare alla stagione 2015/2016, quando la squadra partì allo stesso modo, trovandosi addirittura a 11 lunghezze dalla capolista dopo dieci giornate. Il tecnico era lo stesso di oggi, ma c'erano giocatori di livello superiore sotto ogni aspetto, tanto da conquistare lo scudetto dopo una rimonta strepitosa. Questa squadra ha problemi evidenti di diversa natura. Il primo si chiama Szczesny. Inutile giraci intorno: tra Udine e Napoli, il portiere ha regalato tre gol agli avversari con errori clamorosi, purtroppo decisivi per il risultato. Lo stato mentale di Tek non è ottimale e malgrado la conferma di Allegri, sarebbe cosa buona e giusta fermarlo per dare spazio a Perin. Per il bene della Juve e dello stesso polacco. Se poi al club dei Babbo Natale s'iscrive anche Kean, la frittata è completa. E' vero, al “Diego Armando Maradona” Madama si presentava con assenze pesantissime, leggi i sudamericani e Chiesa, ma si ripetono alcuni difetti. Strutturali e di personalità. 

Vantaggio a parte, nel primo tempo la Juve resiste. Poi, come avvenuto a Udine, nella ripresa la luce bianconera si spegne, a testimonianza di una fragilita' sconosciuta in passato. Szczesny e Kean i protagonisti delle scene horror, ma in occasione del pari fanno la loro parte anche Bernardeschi (perdendo palla) e Rabiot, spettatore non pagante mentre Politano ribatte a rete. McKennie pare ancora stordito dalla cacciata in Nazionale. Kulusevski corre, si divora un gol, ma spesso è sulla terra di nessuno: il rischio di diventare un ibrido tattico è concreto. E cosa dire di De Ligt, palesemente in affanno? Insomma, al netto dei clamorosi e decisivi errori, diversi elementi sembrano disconnessi dal contesto della squadra, un po' come dei personaggi in cerca d'autore. Inevitabile tirare in ballo Allegri che forse si aspettava di trovare una situazione meno complicata.Tocca a lui mettere al posto giusto i pezzi del puzzle. Qui siamo nell'ambito tecnico-tattico. Prima, però, l'allenatore deve indossare i panni dello psicologo ed entrare nella testa dei giocatori, ai quali ricordare il peso della maglia che indossano. La Juve deve ritrovare l'anima, smarrita nell'ultimo biennio.

Dal mercato ci si aspettava di più, questa è cosa nota. Inutile però piangere sul latte versato e rammaricarsi per l'addio di Ronaldo. Anzi, basta parlare di chi ha mollato Madama a quattro giorni dalla chiusura delle trattative. Il portoghese ormai è un avversario e rappresenta il passato. Il presente è una Juve in evidente difficoltà: i bianconeri arrancano mentre gli altri scappano. Domenica allo Stadium arriverà il Milan. Serve una sterzata radicale, la crisi va stroncata sul nascere. Perdere altro terreno significherebbe alimentare tensioni e soprattutto rimodulare le ambizioni in chiave scudetto. Nel frattempo, martedì trasferta a Malmo. La vittoria è un obbligo, per iniziare bene la Champions League e allontanare i fantasmi. “Poche chiacchiere e lavorare”. Messaggio forte e chiaro di capitan Chiellini.