A MENTE FREDDA - Allegri ha perso il timone della Juve?

18.03.2024 13:00 di  Quintiliano Giampietro   vedi letture
A MENTE FREDDA - Allegri ha perso il timone della Juve?
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I numeri soni impietosi e il momento è delicato, come il rapporto tra Allegri e la Juve. Il pari contro il Genoa ha regalato ai bianconeri il settimo punto nelle ultime otto gare, praticamente un trend da retrocessione. Il vantaggio dal quinto posto (potrebbe valere anch'esso la Champions) è di otto lunghezze, tutto sommato non poche a nove gare dalla fine del campionato, ma se non si cambia marcia il rischio di dissolverlo è concreto. E' netta la sensazione di una spaccatura tra il tecnico e la squadra, o meglio Max pare non riesca più ad averla in mano come fosse stato sfiduciato dalla stessa. Basterebbe prendere in esame due foto di ieri: l'atteggiamento di Chiesa e l'espulsione di Vlahovic. Per non parlare del nervosismo di Allegri che risponde in modo non certo ortodosso ad una semplice domanda dell'opinionista di Sky Sport Teotino. Proprio il tecnico livornese, solitamente pagato, al massimo ironico.

Nel post gara i social sono esplosi. Questa volta ai soliti “NoMax” si sono aggiunti anche i tifosi solitamente tranquilli, ma evidentemente esausti per una crisi che non sembra trovare soluzioni. Molti chiedono a gran voce l'esonero e il ritorno di Conte. “L'unico in grado di scuotere la squadra”, dicono. Salvo la conferma di Giuntoli nelle ultime uscite, la società e la proprietà restano in silenzio. Del resto Allegri ha un altro anno di contratto, vale a dire sette milioni, più 2 di bonus. Pensare ad un cambio immediato pare impossibile, ma anche ad un'altra stagione come questa, con prestazioni imbarazzanti della squadra, peraltro lontana 17 punti dalla vetta dopo aver sognato la lotta scudetto. Restano nove giornate al termine del campionato. Queste le tappe dei bianconeri: Lazio, Fiorentina, Torino, Cagliari, Milan Roma. Salernitana, Bologna e Monza. Nel mezzo le due sfide contro la Lazio che valgono la finale di Coppa Italia. Unica possibilità di rialzare un trofeo dopo tre anni di digiuno.