Nemici storici: Felix MAGATH

Calciatori simboli dell'anti-juventinità; ovvero, come far diventare immortali personaggi spesso di secondo piano
27.10.2009 10:00 di  Stefano Bedeschi   vedi letture
Felix Magath
Felix Magath

Autentico emblema dell'anti-juventinità, Wolfgang-Felix Magath nasce, il 26 luglio 1953, in una base militare tedesca da un soldato portoricano arruolato nell'esercito statunitense e da madre tedesca.
Comincia la carriera da calciatore nel TV Aschaffenburg e passa, nell'estate del 1972, al Viktoria Aschaffenburg, entrambe squadre locali. Dal 1974 al 1976 milita nel Saarbrücken, all'epoca nella Zweite Bundesliga, prima di trasferirsi all'Amburgo, in Bundesliga.
Nella squadra amburghese debutta nel 1976 e trascorre quasi tutta la carriera giocando come centrocampista offensivo. Segna 46 goals in 306 partite in Bundesliga.
Vince la Coppa dei Campioni del 1982-83 segnando il goal decisivo nella finale contro la Juventus, oltre a tre campionati nel 1978-79, 1981-82 e 1982-83 ed una Coppa delle Coppe nel 1976-77. Chiude la carriera agonistica nel Bayer Uerdingen, dove gioca dal 1986 al 1990.
Con la Nazionale tedesca partecipa al Campionato del Mondo 1982 ed a quello del 1986, oltre al vittorioso Campionato Europeo disputato in Italia nel 1980.



Comincia la sua carriera di allenatore nell'Amburgo, per poi sedersi sulle panchine di Werder Brema, Norimberga, Eintracht Francoforte, Stoccarda, Bayern Monaco (con il quale vince i campionati 2004-05 e 2005-06) e Wolfsburg, conducendolo alla vittoria del campionato tedesco per la prima volta nella sua storia.
Il 23 maggio 2009, durante i festeggiamenti per la vittoria del titolo, il presidente del gruppo Volkswagen ed azionista di maggioranza del Wolfsburg annuncia l'arrivo di Armin Veh sulla panchina del club campione di Germania. Il primo luglio dello stesso anno, Magath si trasferisce a Gelsenkirchen, per allenare lo Schalke 04.

Magath, in Italia, sarebbe un perfetto sconosciuto se non avesse segnato quella rete contro la Juventus, nella finale di Atene. Come capiterà anche per altri giocatori (tipo "Ramon" Turone) si è guadagnato l'immortalità e la santità fra i tifosi non juventini.