Ronaldo pesa ancora: il colpo che la Juve non doveva fare. Dall’azzardo al reato c’è di mezzo il mare. Mercato congelato, per ora. La nuova veste sta bene alla Signora

07.12.2021 00:00 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
Ronaldo pesa ancora: il colpo che la Juve non doveva fare. Dall’azzardo al reato c’è di mezzo il mare. Mercato congelato, per ora. La nuova veste sta bene alla Signora
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Era il colpo del secolo, si è rivelato l’affare che la Juventus non poteva permettersi. Cristiano Ronaldo pesa ancora, sulla storia recente bianconera. Il bilancio dell’operazione è difficile, meno lineare di quanto sembri. La Juve è cresciuta nel brand e ha avuto un calciatore da 30 gol a stagione. Non è cresciuta in Champions - anzi - e ha dovuto fare i conti con la pandemia, la mazzata che proprio non serviva. Sembrava il momento migliore, si è rivelato quello peggiore anche se nessuno poteva davvero saperlo. È una specie di patto col diavolo, a conti fatti, che a Torino hanno stretto: non ha reso quanto ci si augurava sotto diversi profili, oggi è di nuovo al centro dell’inchiesta. La “carta che teoricamente non dovrebbe esistere” è infatti la pistola fumante che i pm piemontesi cercano, forse l’unico elemento che potrebbe far svoltare un’indagine altrimenti destinata a sbattere contro il muro di gomma delle plusvalenze. Ma la ricerca inizia ad assumere i tratti della caccia al tesoro, e non è così che dovrebbe funzionare.

Tra azzardo e reato, infatti, c’è di mezzo il mare. La Juventus, con Ronaldo e probabilmente anche con operazioni fatte in eccessiva leggerezza, ha fatto il passo più lungo della gamba. Su questo, sotto il profilo finanziario, non dovrebbero esservi dubbi e anzi dovrebbe essere questo il punto di (ri)partenza per correggere tre anni in cui quasi nulla ha davvero funzionato. A livello penale, però, il discorso cambia. Il reato va accertato, e non è affatto scontato che accada. Della carta s’è già detto, le plusvalenze sono un tema delicato, trasversale, che coinvolge la Juventus ma anche mezza Serie A. Non è così fan tutte, attenzione: è una bolla perversa e pericolosa. Molto difficile affermare che sia illecita, perché se io voglio vendere una maglietta a due milioni e qualcuno me la compra, chi ce lo vieta? Sembra un ragionamento semplicistico, è la logica del mercato che si cerca di smontare. Semmai, a costo di essere ripetitivi, può essere l’occasione per l’intero sistema di rivedere alcune sue storture. Altrimenti presto o tardi si va a sbattere.

L’inchiesta, comunque, c’è e per molti aspetti è totalizzante. Chi prende la Juventus a gennaio? Quando arriva il rinnovo di Paulo Dybala? E sugli svincolati come ci si sta muovendo. Calma, direbbe un livornese di nostra conoscenza. Con l’arrivo del grande freddo, gelano anche tutti quesi discorsi. Per quanto mossa obbligata, e per quanto l’aumento di capitale non paia davvero in dubbio, la società bianconera ha messo nero su bianco che in questi giorni è in gioco la continuità aziendale. Come si può pensare che si possa muovere con agilità sul mercato? A costo di dover raffreddare gli animi dei lettori e dei tifosi, l’unica cosa seria da dire è che ha da passare la nottata. In campo, almeno, la Juve vede un minimo di luce. Della gara con il Genoa non conviene tenersi molto, si parla di una squadra che da quattro partite praticamente non tira in porta. Però il 4-2-3-1 può essere una strada. Almeno mette al loro posto Locatelli e Bentancur, chissà che non si possa adattare lì anche McKennie: sistemare il centrocampo, del resto, è la priorità. Quanto agli avanti, a un certo punto servirà il coraggio di dare fiducia a Kean - visto il Morata attuale - e un po’ di spazio a Kaio Jorge. Il futuro, in fin dei conti, è dei ragazzi.