L'IMBOSCATA - Vaffa al Cervellone. La 10? Forse al prossimo botto di Marotta. Colpo a centrocampo: nome in soluzione indovinello? Occhio alle omonimie. La domanda non posta a Zeman. Bonucci tra fischi e fiaschi. Milan, la strategia spericolata

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
28.07.2017 00:39 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Vaffa al Cervellone. La 10? Forse al prossimo botto di Marotta. Colpo a centrocampo: nome in soluzione indovinello? Occhio alle omonimie. La domanda non posta a Zeman. Bonucci tra fischi e fiaschi. Milan, la strategia spericolata
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

VAFFA AL CERVELLONE

 

In cauda venenum dicevano i latini: nella coda il veleno. Confezione al curaro: nell'ultimo mese della stagione, il Cervellone che ha sfornato il calendario della serie A, recapita alla Juventus in sequenza  Juventus-Napoli, Inter-Juventus (pausa all'Allianz con il Bologna )  e Roma-Juventus. Nell'ultimo mese della stagione: quello (favorevoli gli dei) della fase conclusiva del campionato, della Coppa Italia e della Champions. Sapete che al Cervellone non credo. Credo molto di più alle parole di Carlo Tavecchio: ”Il campionato italiano ha bisogno delle milanesi competitive“.  Dalla Sicilia ad Aosta, il popolo bianconero ringrazia per l'attenzione: grazie Cervellone. E grazie a chi al  Cervellone - in cabina di programmazione – ha dato gli input . 

 

MAROTTA DIXIT

 

A margine della presentazione dei calendari, Lotito e Marotta, seduti gomito a gomito hanno a lungo confabulato. I colleghi e le colleghe di Sky hanno fatto ottimamente il loro lavoro. E sono riusciti a far dire al sempre misurato Beppe Marotta, quanto segue.

Numero 1: la Juventus ha presentato una offerta alla Lazio per Keita. Spetta ora a Lotito vagliarla e nel caso accettarla o respingerla. Comunque la Juve è forte sul senegalese.

Numero due: Marotta è dispiaciuto per il guaio toccato a Schick, un giocatore “del quale apprezziamo le grandi qualità. Ma che è un giocatore della Sampdoria. Per ora“ . Le parole più interessanti sono le ultime due. Ferrero ha ribadito che Schick se lo tiene. Per ora, verrebbe da dire. Facciamo fino a gennaio?

Numero tre: la Juventus ha spiegato Marotta cerca un mediano di esperienza. Matuidi ce l'ha. Ma ce l'hanno anche N'Zonzi e Emre Can. Domanda mia al dottor Beppe. Goretzka, classe 95, ottime prestazioni e tre reti alla Confederation Cup ha bastante esperienza?

Numero quattro:  “Vedremo - ha detto Marotta - se a Bernadeschi affideremo la numero 10. E' una maglia simbolo indossata in passato da grandi campioni. Non vogliamo mettere sul giocatore un peso ulteriore. Un ottimo giocatore ma non ancora un campione. Gli offriremo ogni possibilità per diventarlo “

Nota a margine: dall'anno scorso la numero 10, dopo l'addio di Pogba, è senza un padrone, alla Juve. E da escludere che la indossi – anche se potrebbe - Dybala  Ma sarei sorpreso se per un altro anno la 10 restasse negli armadi . E' la numero 10 della Juventus: come brand la maglia che potenzialmente può vendere di più. La più ambita . Se è vero che in tutto il mondo la 10 di Del Piero ancora spopola. Tralasciando gli albori e il Quinquennio degli anni Trenta, la 10 è stata sulle spalle di John Hansen, di Sivori, di Platini, di Baggio, di Del Piero, di Tevez e di Pogba. Difficile venga affidata ad uno con minore appeal e qualità. Dobbiamo aspettarci un botto alla Marotta? Mancano poco più di trenta giorni alla fine del mercato. Tutto è ancora possibile. Perché è il mercato e perché  quelli sono i dirigenti della Juventus. Che la vulgata popolare dipinge sovente col “braccino corto“ , ma che quando decidono di caricare la pipa, non ce  n'è per nessuno. Neppure per quanti usano misture iberiche, transalpine, bavaresi  o anglosassoni.

 

LEGA E SCHIFEZZE 

 

 

Solo un incompetente ha potuto consentire la compilazione dei gironi di Coppa Italia, così come è sono stati stilati. Un incompetente o un tifoso. Da una parte la Juventus, la Roma ed il Napoli. Dall'altra il resto della compagnia. Le prime tre della classifica del torneo appena concluso tutte nello stesso girone.

In Lega, dove evidentemente si gioca con i bussolotti, hanno prodotto l'ennesima schifezza in fatto di calendari. E mi pare non ci sia altro da aggiungere .

 

 

RIECCOLO

 

Indro Montanelli aveva soprannominato Amintore Fanfani  il “Rieccolo“ della politica Italiana. Un prezzemolo buono per tutte le stagioni, per tutte le alleanze, per ogni avventura parlamentare. Un uomo dalle molte vite e con la capacità di ripresentarsi, fiero e baldanzoso anche dopo mille sconfitte .

Nel calcio il “Rieccolo” si chiama Zeman. Un uomo, un sigaro, molte confuse idee. La  infinita sopravvalutazione di sé. Una incomprensibile stima da parte dei media per il più clamoroso vincitore di “Coppe del Nonno“ della storia del calcio.

Fallimentare nei risultati, ma sempre disponibile con i giornalisti. Ideona: intervistiamo Zeman. Basta  spingere il bottone  “Juventus“ e il linguacciuto boemo parla e straparla.

Domandona di graffiante attualità: “ E' giusto che la Juventus esponga i simboli dei 35 scudetti vinti? Non dovrebbe intervenire la Federazione?“

Come far vedere un drappo rosso al toro.

Rispostona mai sentita, inedita per dialettica e contenuti.

“La Federazione dovrebbe intervenire. La Juventus non ha il diritto di rivendicare gli scudetti che  le sono stati revocati. All'Allianz non si dovrebbe giocare“.

Domanda che il bravo cronista non pone. Ma che invece avrebbe dovuto, se non altro per onorare il mestiere.

“E come mai la Federazione non interviene?“ .

Ecco, questa sarebbe stata la domanda da fare.

Ma meglio sorvolare. Meglio tirare il sasso e ritirare la mano. Il titolo c'è, la polemica anche. In un giorno d'estate, senza notizie cosa mai volere di più?.

 

 

TRA FISCHI E FIASCHI

 

E così Leonardo Bonucci è arrivato in Paradiso. Da non credere visto che indosserà la maglia del Diavolo. Ma vuoi mettere  la Storia, la Scienza, il Fascino, la Mentalità Vincente, le Coppe che Bonucci ha trovato in tre giorni al Milan e che in sette anni mai aveva percepito dai postelegrafonici  della Juventus?

Pensavo che per il prossimo Juventus-Milan bastasse accogliere Bonucci con due dita in bocca alla Trapattoni , tanto per fargli sentire l'aria che all'Allianz tirerà. Sbagliavo. Per come discetta, spiega,espone Bonucci, un giorno dopo l'altro, credo che gli farò recapitare nello spogliatoio anche un fiasco di Chianti, infiocchettato. Così: giusto per farlo tenere in esercizio .  Salute: “Capitano“.

 

SCHICK RINGRAZI LA JUVE

 

Non so se come ha fatto intendere Pavel Nedved la love story tra Patrick Schick si riaprirà. Personalmente spero di sì: il ragazzo ha un grande talento. La Juve si è tutelata, la Sampdoria non ha gradito. Altri si sono immediatamente fiondati sul ragazzo: in Italia e in Francia .

L'augurio è quello che il giovane doriano, superi i suoi problemi cardiaci e dopo un periodo di riposo possa tornare più forte di prima in campo.

Ma Schick spero, ringrazi la Juventus. Con quegli accurati esami, con quella prudenza, potrebbe averlo salvato da guai peggiori. I calciatori sono atleti sottoposti a sforzi fisici rilevanti. Anche la più piccola anomalia può diventare fatale. E' già successo, purtroppo. Sono atleti, sono calciatori, sono uomini: non merce di scambio. Schick non è “sano come un pesce“. Schick è un calciatore che abbisogna di un periodo (40-50 giorni?) di riposo. Poi dovrà rifare tutte le visite. E se saranno tutte negative, solo allora potrà tornare a giocare.

La vita si spezza in un attimo. E chi ti aiuta a prevenire guai peggiori, va ringraziato. Non come hanno scritto e dichiarato alcuni dementi: “La Juve ha cambiato idea perché ha raggiunto un accordo con il tal giocatore“ .  Senza pudore, senza decenza, senza onestà. Peggio: come sciacalli.

 

 

GRAZIE GIGI 

 

E' arrivato Federico Bernardeschi: un grande colpo. So che sono in minoranza, ma io lo reputo un grande talento. Grazie Gigi dovrebbero scrivere i tifosi. Se il Berna è a Torino lo si deve all'ottimo lavoro fatto da Gigi Buffon: lo ha consigliato, gli ha spiegato cosa sia la Juve. Da vero, futuro dirigente. Mi conforta che oggi Zola un grandissimo del calcio abbia detto di Berna, le cose che da mesi scrivo anche io: “Può diventare un grande interno“. Mi sbilancio: lo diventerà.

 

JUVE CHI?

 

Nonostante sei stagioni vissute all'insegna della tirannia, come ogni estate la litania degli scribi “amigos“ si ripete: Madama stavolta “non je a fa“ .

La difesa è ulteriormente invecchiata: Buffon, Chiellini e Barzagli sono buoni per Villa Arzilla. Gli addii di Dani Alves e di Bonucci sono il sintomo di un malessere già evidente (per i “famigli“ della penna) la scorsa stagione. Il fallimento dell'operazione Schick dimostra la confusione totale del management bianconero. A centrocampo ci sono almeno due emergenze, visto che Marchisio e Khedira sono soggetti a rischio. I nuovi arrivi sono buoni ma non consentiranno la differenza. Il polacco ex Roma è un secondo portiere. De Sciglio un panchinaro del Milan. Douglas Costa un panchinaro del Bayern. Bernardeschi un buon giocatore ma non è Baggio ed è stato pagato troppo. Quanto a Bentancur è per ora solo un prospetto su cui lavorare. E poi c'è Mandzukic che potrebbe diventare una mina vagante considerato che non digerisce la panchina. Non dimenticate Dybala: se appena il Barcellona schiocca le dita, l'argentino se ne va. A parte il centrocampista (ma col cavolo che il Liverpool mollerà  Can), serve un rinforzo in difesa, lo ha spiegato anche Chiellini. La Juventus si scordi Keita e Schick: vanno all'Inter. Sabatini è un mago e alla Juve ha sfilato da sotto il naso il baby Colidio. Ma soprattutto peserà sulla Juve la delusione per la sconfitta di Cardiff. Contro il Real, la Juve ha preso contezza di non essere all'altezza. E poi ci sono i contrasti tra Agnelli ed Elkann. C'è Paratici tentato da una nuova avventura. Lo hanno capito anche i tifosi che sul web sono scatenati contro la dirigenza che ha svenduto Bonucci e che non riesce a piazzare il “colpo“ da Juve: Mbappè o Verratti. Anzi tutti e due, perché la Juve è piena di soldi, ma al solito Marotta ha il braccino corto .

Vuoi mettere il Napoli? Sarri è un genio, quanto Allegri una pippa. E vuoi mettere l'Inter: hanno appena incominciato. Poi vedrete il Paperone Cinese cosa prenderà: Di Maria come minimo.

Ma chi è davvero fuori concorso è il Milan che vincerà in carrozza: dieci nuovi acquisti. E non è finita come ha spiegato Fassone. Il Milan in amichevole ha strapazzato Ancelotti. La Juve ha penato con il Barcellona. Gli indizi sono questi. Per la Juventus sarà una stagione di tormenti quella che sta iniziando.

 

IL “CONTROBUIO“ DEL MILAN

 

 Ogni estate la stessa solfa. E nessuno che alla fine ammetta: “Facevamo meglio a stare zitti. Facevamo meglio a non scrivere una riga“ .

Vi spiego il Milan. Lo sconosciuto (in Cina) neoproprietario del Milan ha fatto prima un “buio“ e successivamente un “controbuio“. Chi gioca a poker  conosce il meccanismo. Sfruttando una norma che – con il cambio di proprietà - ha consentito al Milan di ripartire da zero, sfuggendo alla tagliola del fair play finanziario -  il Diavolo presenterà all'Uefa il suo piano di “rientro“  ad ottobre. Tradotto:  da onorare per la prossima stagione. L'Uefa analizza i bilanci delle ultime cinque stagioni e il verdetto per il Milan potrebbe essere pesante, fino all'impossibilità di fare mercato per uno forse due anni. E allora “controbuio“: tutto e subito, azzardando. Lo sconosciuto magnate del Milan, tanto magnate non è. Il suo patrimonio è stato certificato in 750 milioni di euro (per dire, il cugino dell'Inter viaggia sui 13 miliardi di fatturato). 300 il proprietario che “viaggia molto e non si fa vedere - Fassone dixit“ li ha messi per il closing. Per operare sul mercato ne ha chiesti oltre 300  in prestito alla finanziaria statunitense Eliott: concessi al tasso dell'11,5 %. Tradotto: a maggio 2018, lo sconosciuto cinese del Milan dovrà versare ad Eliott circa 40 milioni. In pratica il suo residuo capitale si aggirerà su meno di  una cinquantina di milioni. Oggi, “tecnicamente“ il Milan è del Fondo Eliott .

La strategia è evidente: tutto in una notte. Dieci nuovi giocatori (e non è finita) per arrivare minimo al quarto posto che consegna uno strapuntino in Champions . E contemporaneamente incremento del marketing setacciando l'infinito mercato cinese. Contemporaneamente rastrellamento di introiti pubblicitari in attesa di posizionarsi in Borsa. Se la stagione andrà bene, quote del Milan potranno essere messe in vendita, aumentando il capitale. Posizionando e rafforzando il brand . Berlusconi parlava di 350 milioni di tifosi rossoneri nel mondo. Magari (come sovente capita al Cavaliere) l'ha sparata grossa.  Ma la potenzialità no, non lo è. La potenzialità è “berlusconiana“ .

La spericolata strategia del Milan ha attirato i sospetti dei cinesi (conosciuti in Cina) dell'Inter. Che a differenza dei sonnolenti controlli italici (Consob, Banca d' Italia, Guardia di Finanza, ministeri, governo, partiti politici: non dico Federazione perché mi viene da ridere) hanno auspicato  un controllo. Nanetto: Biglia e Bonucci fuori dai preliminari di Europa League. Motivo: non sono arrivate le fidejussioni di copertura assicurativa. Bonucci becca 10 pippi a stagione (20 lordi)  ma non ci sono i liquidi per le fidejussioni. Misteri (?) cinesi. Pare che la copertura per le fidejussioni arriverà ad agosto. Pare. Con un altro prestito a tassi da strozzinaggio?

 Dovesse, lo spregiudicato piano fallire (un Milan che arriva quinto poniamo) sarebbe una catastrofe a rischio fallimento. Ma per ora ha ragione il “fantasma“ di Pechino: sulla carta il Milan è da corsa. E i media lo stanno spingendo, alcuni con gioia spropositata.

Per come la penso io il “controbuio“ del Milan può avere un esito positivo. Mi spiego: gli acquisti sono stati tanti e mirati. Ma soprattutto seguendo una logica calcistica. Le squadre si costruiscono su una ossatura base: portiere, centrale di difesa, centrale di centrocampo, centravanti. E il Milan è a buon punto, sotto questo profilo: Donnarumma, Bonucci, Biglia. Il terzo soprattutto può fare le fortune di Montella. Manca una prima punta: se arriverà Belotti, Fassone e Mirabelli avranno costruito un capolavoro. Ma anche con un  Kalinic il Milan si annuncia competitivo. Ma si parla nelle ultime ore  di Diego Costa e di Falcao: ergo di pezzi da novanta.

Questa squadra deve far perdere il sonno alla Juventus? No. Ma questo Milan va maneggiato con cura.

 

COSA SERVE ALLA JUVE

 

La Juve al netto delle cessioni non si è indebolita. Gli acquisti hanno allargato le potenzialità della rosa. La fame e la mentalità non faranno difetto. E' una squadra ancora incompleta. Ma fino a 31 di agosto c'è tempo per migliorarla. E Marotta lo farà. Poi toccherà ad Allegri.

Non entro nei dettagli, ma credo avremo grosse sorprese. Cosa manca? Quello che i tifosi sognano: il “colpaccio“. Li metto in fila in ordine di gradimento della tifoseria. Mbappè, Verratti, Hummels. Personalmente mi accontenterei di Can o di Matuidi (o di Goretzka ), di Keita (o di Schick) e di un buon difensore centrale. Solo buono, non un top. L'anno prossimo la Juventus avrà a disposizione Caldara: il futuro assicurato per almeno 10 anni. Uno che - a mio parere- ha la possibilità di ripercorrere la strada del grande Gaetano Scirea.

E proprio su Goretzka, come ho scritto un paio di giorni fa ci sono novità: Marotta si è mosso. Trattativa più che difficile, complessa. Le probabilità che vada in porto non superano al momento il 20%. ma è già qualche cosa che Marotta si sia deciso a muoversi in quella direzione. Dovrà fare un capolavoro. Ma, a volte a Marotta, i capolavori riescono, E se ne avesse in canna uno di super? Istruzioni per l'uso: attenzione alle omonimie .