IL SANTO DELLA DOMENICA - JUVE, UNA RUOTA CHE GIRA AL CONTRARIO MA DA STASERA ZERO ALIBI PER TUTTI
Spero che nessuno si offenda e che tutti siano d’accordo su un punto: se la Juve vuole competere in campionato per le prime posizioni questa sera non esiste altro risultato se non la vittoria. E’ un momento in cui il dibattito sull’attuale consistenza della società e di conseguenza della squadra è molto ampio. Da una parte chi non si arrende ad un processo di “ mediocrità” dall’altro chi invece è più indulgente e capisce la fase di totale ricostruzione. Non esiste una verità assoluta, basta però scuse, basta appigli, basta alibi. Ci sono fasi della stagione e questo che si affaccia è il primo, in cui quando sei Juventus devi per forza provare ad alzare l’asticella. Non vincere a Roma sponda Lazio, e passo sopra le tante assenze dei capitolini, vorrebbe dire nella migliore delle ipotesi scivolare a meno cinque dalla vetta. Vorrebbe dire allungare pericolosamente la serie senza vittorie e aprire uno scenario difficilmente sopportabile. Da Madrid sono arrivati segnali confortanti, ma attenzione, sempre al cospetto di una sconfitta, resa meno amara delle attuali difficolta, ma sempre una sconfitta.
Tudor in conferenza stampa è apparso meno nervoso, più malleabile, ma non è questo il punto focale. Solo i risultati portano serenità e possibilità di lavorare con maggiore calma. E’ la dura legge del calcio, alla quale è difficile derogare. Non ci sono colpevoli e innocenti, non si deve cercare per forza un capro espiatorio. La Juve da qualche anno sembra una ruota che gira al contrario, dove l’allenatore diventa sempre il maggior responsabile, ma non si possono dimenticare gli altri ingranaggi che non funzionano, dai vertici della proprietà a quelli della società. Dal 2020 si sono susseguiti 5 tecnici Sarri, Pirlo, Allegri, Motta e Tudor direttori come Paratici, Cherubini, Giuntoli fino a Comolli, ma la storia è sempre stata più o meno la stessa con finali amari per tutti. Serve trovare stabilità, serve costruire senza distruggere ogni anno, serve avere fiducia negli uomini che si scelgono. La grande illusione del duo Motta Giuntoli ha lasciato un segno profondo per cui i tifosi fanno fatica a concedere il loro beneplacito ma per ripartite bene serve remare tutti dalla stessa parte anche nei momenti difficili come questo.
Poi è normale che buona parte della tifoseria non si arrenda a questo momento in cui la mediocrità sembra farla da padrone, ma non possiamo dimenticare che ciclicamente la Juve ha passato anni delicati e difficili. Certo, qui sembra che il bandolo della matassa non si riesca mai a trovare e persino il valzer della panchina di questa estate è parso surreale. Continuare a cambiare allenatori, sempre su quella famosa ruota che gira al contrario, non è la soluzione giusta, figuriamoci in corsa, ma se la situazione dovesse precipitare è chiaro che non si potrebbe fare diversamente. Tudor ha ancora in mano la squadra, al netto di qualche screzio, ma adesso la palla passa definitivamente a lui e alla squadra. Il ciclo tra campionato e Champions che si apre stasera e si chiuderà con il derby sarà fondamentale. Lo devono sapere tutti, nessuno escluso. E cerchiamo piano piano di raddrizzare la famosa ruota.
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