Undici metri - Juve, ora due strade per il futuro

14.05.2022 19:15 di  Brian Liotti   vedi letture
Undici metri -  Juve, ora due strade per il futuro

La sconfitta in Finale di Coppa Italia contro l’Inter brucia parecchio, soprattutto se consideriamo che sul 2 a 1 per i bianconeri e ad un quarto d’ora dalla fine, si poteva e si doveva fare meglio. I cambi decisi da Allegri e la sua volontà “conservativa” non hanno pagato. Ad inizio ripresa l’assetto super offensivo aveva invece prodotto ottimi risultati.

La gara era stata meritatamente ribaltata, poi come quasi sempre è accaduto quest’anno, dopo il vantaggio anziché spingere alla ricerca del terzo gol la Juve si è seduta, è rimasta lì in trincea, si è barricata in area. E’ chiaro che se arretri, difendi basso e consenti agli avversari di entrare sempre in area di rigore e crossare prima o poi accade il patatrac, è così è stato.

Il primo rigore per l’Inter è stato molto dubbio (per usare un eufemismo).  Lì è cambiata l’inerzia della gara. La Juve non ne aveva più, il nervosismo ha preso il sopravvento e l’Inter poi ha dilagato, peccato. Certo non ci si può appellare agli episodi.

Quest’anno sulla carta l’Inter è più forte della Juve c’è poco da discutere, anche se nelle gare in cui bianconeri e nerazzurri si sono affrontati (risultati a parte) tutta questa superiorità non si è vista. E così, dopo oltre un decennio la Juve conclude l’anno senza titoli. Prima o poi doveva accadere.
Cari lettori siamo all’anno zero. Occorre ripartire e farlo il più velocemente possibile.
E adesso? Le strade da percorrere sono due.
Ripartire da un progetto e da un allenatore “giochista”, capace di valorizzare e far crescere i giovani (e forse Allegri in questo caso non sarebbe il profilo adatto).
Oppure investire pesantemente sul mercato e dare al mister giocatori “fatti” e finiti. Servono almeno 4/5 campioni per ridare linfa, anima a questa squadra. Se metti una rosa forte in mano ad Allegri vai sul sicuro. Max è un grande mister ma soprattutto è un fantastico gestore che con i giocatori giusti i risultati te li garantisce.


Occorre capire quale strada sceglierà la Juve, e se ci sono le disponibilità per fare un grande mercato. Delle due l’una, “tertium non datur”, non esiste altra strada alternativa alle due che ho elencato. Di certo non si possono fare le rivoluzioni a metà.
Se si decide di alzare l’asticella, occorre investire pesantemente.


Allegri è forte di un contratto importante ma gli devi fare la squadra, altrimenti devi cambiare.
Di certo se non ci sono soldini per un mercato in grande stile (e mi pare evidente sia così), non sarà semplice tornare in tempi brevi in cima.
Il gioco di Allegri non sarà scintillante, ma garantisce risultati se ci sono gli interpreti giusti. E’ questo il punto. Riuscirà la società a darglieli questi giocatori? Servirebbero almeno un centrale forte (due se si dovesse entrare nell’ordine di idee di cedere De Ligt), un terzino sinistro affidabile, un regista (potrebbe essere Jorginho), un centrocampista top, si fanno i nomi di MIlinkovic Savic (ma costa un botto), nelle ultime ore dall’Inghilterra si parla di un ritorno di Pogba. Il Polpo sarebbe tanta roba, ma se ritorna a Torino la sua ultima “versione inglese”, sarebbe un giocatore diverso dal meraviglioso centrocampista che ricordiamo in bianconero. Poi c’è l’incognita attacco. Chi con Vlahovic? E Morata? E Kean? Saranno riscattati?  E chi prenderà il posto di Dybala? Il nome di Di Maria stuzzica, ma onestamente se ci fosse la possibilità di prenderlo, mi tufferei su Gabriel Jesus del City.

La rivoluzione deve riguardare anche la società, alla Juve manca come il pane un dirigente alla “Marotta”, una figura importante anche da un punto di vista istituzionale, qualcuno da affiancare a Cherubini.
Bisogna anche capire a livello dirigenziale se ci saranno cambiamenti. Resterà Nedved? E i rumors che ci sono stati su Andrea Agnelli? Pesa poi l’incognita Superlega. La Juve continuerà la sua battaglia? Si è capito che quest’anno questa cosa non ha pagato e perseverare in questa “lotta” senza avere la compagnia giusta potrebbe essere controproducente.


Insomma siamo davvero all’anno zero, un punto che in qualche modo la Juve ha cercato per due anni di rimandare. Ma da adesso non si può più negare che il grande ciclo sia finito ed è emblematico che sia finito con l’addio del gladiatore Chiellini. Giorgio è e resterà uno dei più grandi della storia bianconera, difficile se non impossibile trovare un difensore come lui. La Juve dovrà in Estate trovare un centrale di spessore capace di non farlo rimpiangere e non sarà semplice. Ah dimenticavo, c’è la partita con la Lazio che incombe. Data la situazione di classifica sarà una gara ininfluente. Magari troverà spazio qualche giovane, chissà. Settimana prossima dopo l’incontro tra Allegri e la dirigenza capiremo quale strada vorrà imboccare la Juve per cercare di riprendersi il ruolo di Regina.