Avete presente Antonio Conte, all'inizio della scorsa stagione? "Ricordiamoci da dove siamo venuti!". Era un invito a rendersi conto di quanto era necessario essere umili, per ritrovare la gloria: come a Firenze

Ieri sera, alla quarantaquattresima partita consecutiva, senza sconfitte, ho pensato alla frase di Antonio Conte dell’inizio della scorsa stagione: “Ricordiamoci da dove siamo venuti!”. Era un invito, anzi, un incitamento, a rendersi conto di quanto era necessario essere umili, per ritrovare la gloria.
Ebbene: contro la Fiorentina, la Juve ha sofferto, come raramente era accaduto per 90 minuti, ma non ha perso. E siccome si è trovata dinanzi un avversario, in quel momento, superiore, ha stretto i denti come una provinciale, perché si è campioni non solo con la classe, ma anche con la capacità di soffrire.
Da uno scampato pericolo, dopo la bellezza di 4 vittorie in campionato, scaturiscono alcune indicazioni. Innanzitutto una conferma: rassegniamoci a non vedere più sempre il furore agonistico-atletico del 2011-2012. La rosa è ampia, consente il turn over, ma allenarsi bene, con un solo obbiettivo, è un’altra cosa.
E rassegniamoci a non vede più sempre il Pirlo-automa di prima, un sublime artista incapace di sciupare una palla. Andrea dovrà essere pronto al momento giusto, soprattutto in Champions League, per cui è sacrosanto entrare nell’ordine di idee di accettare, talvolta, un assetto diverso, più quantitativo e meno qualitativo.
Oltretutto, fino a quando la splendida difesa, da appena 20 incassati in un intero torneo, non sarà al massimo della condizione, ha senso avere un Pogba davanti alla retroguardia. Bonucci cresce a vista d’occhio, ma, con Barzagli, Chiellini, se sta bene, è una forza della natura: ora no.
Lichtsteiner e Asamoah sono destinati a non incrociare tanti altri Pasqual e Cuadrado (ieri scatenati), per cui, con Marchisio e Vidal oltre il “6”, la Juve recupererà buona parte del suo potenziale. Peccato che, in attacco, sia destinata a rimanere una casella vuota: il “killer”, che la butta dentro nei momenti bui.
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Chi ha avuto modo di seguirmi, durante la carriera in Rai, sa che ho partecipato a 6 Mondiali e 6 Europei come telecronista (oltre a 3 titoli europei con la Under 21), e che sono stato, per 12 anni, un radiocronista di "Tutto il calcio minuto per minuto". Recentemente, ho avuto la grande soddisfazione di raccogliere i consensi dei tifosi della Juve, quando, su Youtube, ho inserito la sintesi della cronaca dell'addio di Del Piero. In questa stagione, sono appuntamenti fissi le trasmissioni in cui, dagli studi Mediapason di Milano, racconto in diretta, come cronista o come opinionista, le partite bianconere, sia in campionato, che in Champions League (quelle non "in chiaro"). Mi trovate su Top Calcio 24, che si riceve, sul Web, in "streaming", e, sui canali televisivi del digitale terrestre 114 in Lombardia, 94 in Piemonte, 110 in Veneto, 111 in Emilia Romagna, e 273-274 in Basilicata, Molise e Puglia. Mi raccomando: telefonatemi e scrivetemi! Vi aspetto per Juve-Roma!
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