Gli eroi in bianconero: Luca MARRONE

Pionieri, capitani coraggiosi, protagonisti, meteore, delusioni; tutti i calciatori che hanno indossato la nostra gloriosa maglia
30.03.2023 10:20 di  Stefano Bedeschi   vedi letture
Gli eroi in bianconero: Luca MARRONE
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Strana storia quella di Luca Marrone, talentuoso centrocampista cresciuto nel vivaio juventino: sballottato dai vari allenatori dal ruolo di centrocampista a quello di difensore centrale e bersagliato dagli infortuni, il ragazzo torinese (è nato, infatti, nella capitale sabauda il 28 marzo 1990) non è mai riuscito a sfondare come le doti avute in regalo da Madre Natura gli avrebbero permesso.
Comincia giocare a calcio dall’età di cinque anni nel Lascaris per poi passare al settore giovanile della Juventus. Fa tutta la trafila, iniziando dai Pulcini fino alla Primavera. Ciro Ferrara, allenatore della compagine bianconera e da sempre attento ai giovani, non si lascia sfuggire l’occasione per farlo esordire Serie A: Marrone veste la sua prima maglia juventina il 23 agosto 2009, nella partita contro il Chievo vinta per 1-0, grazie a una perfetta incornata di Iaquinta su preciso cross del brasiliano Diego. Nemmeno un mese dopo, subentra nel match contro il Livorno, per la sua seconda e ultima presenza in quel campionato. Luca, infatti, ritorna diligentemente nella Primavera, con la quale vince il Torneo di Viareggio.
Nell’estate del 2010 passa in prestito al Siena, dove trova Antonio Conte come allenatore. Nella città del Palio riesce a segnare la prima rete fra i professionisti, nel pareggio contro il Vicenza per 2-2. Conquistata la promozione in Serie A, Marrone ritorna a Torino, insieme allo stesso Conte. Il mister leccese crede in lui e lo schiera nelle partite di Coppa Italia. Non solo, il 21 gennaio 2012 a Bergamo, subentrando a Pepe, fornisce l’assist per il gol del 2-0 di Giaccherini, che dà alla Juventus il titolo di Campione d’Inverno. «Marrone, che sta crescendo in maniera egregia, con grande umiltà, può sostituire Pirlo», dice Conte dopo la partita.
L’Atalanta gli porta fortuna, tanto è vero che il 13 maggio, con il tricolore già conquistato una settimana prima a Trieste contro il Cagliari, ha la grandissima soddisfazione di realizzare il suo primo gol in Serie A, con un tiro potente scagliato all’incrocio dei pali, grazie a un assist di tacco da parte di Marco Borriello. «È dall’età di cinque anni che sogno un momento come questo – ammette emozionato – fare gol sotto la curva è il massimo. La dedica è per tutti i nostri tifosi, la mia fidanzata e la mia famiglia. Cosa mi ha detto Conte dopo il gol? Veramente non ho capito bene, gli ho detto solo “sì, sì”. Più avanti mi spiegherà.

Non smetterò mai di ringraziare Del Piero. Oltre a uno spessore umano impressionante, ha sempre un consiglio importante per noi giovani. Mi piacerebbe giocare di più, per crescere e maturare. È bellissimo essere alla Juve, ma qui si fatica a trovare spazio. Io vice-Pirlo? No, Andrea è un altro tipo di giocatore. Il club e il mister decideranno cosa è meglio per me». Sintetizza Conte: «Il gol è il giusto premio alla sua grande crescita calcistica».
Durante la preparazione per la stagione 2012-13, Conte lo prova spesso nel ruolo di vice Bonucci come difensore centrale. In questo ruolo, causa l’assenza di Chiellini infortunatosi ai Campionati Europei, Luca riesce a collezionare qualche presenza in più dell’anno precedente, esordendo anche in Coppa dei Campioni contro il Celtic. Ancora l’Atalanta nel suo destino: 16 dicembre 2012, si gioca allo Stadium e, dopo pochi minuti, un suo errato retropassaggio a Buffon mette Denis solo davanti al portierone juventino il quale, da par suo, respinge il tiro dell’attaccante orobico, salvando così la porta bianconera e lo stesso Luca. Poi, grazie alle reti di Vučinić, Marchisio e Pirlo, la Juventus si aggiudicherà agevolmente la partita. 13 presenze per lui alla fine della stagione e secondo scudetto messo in bacheca.
Nell’estate successiva la Juventus e il Sassuolo stipulano un accordo per il trasferimento di Luca alla squadra emiliana in comproprietà (per la metà del cartellino di Domenico Berardi). Il 20 giugno 2014 le due società rinnovano la partecipazione del cartellino. Stagione 2014-15: Marrone ritorna nuovamente alla Juventus ma, a causa di vari problemi muscolari, è costretto a saltare in pratica tutta la stagione, non riuscendo mai a scendere in campo. Nell’estate del 2015 viene ceduto in prestito al Carpi, neo promosso in Serie A.