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Zoran Mirkovic: "Torna a casa Mire, Chiesa sembra il clone di suo padre. Atalanta? Partita da tripla. E sul come si marcano CR7 e Zapata..."

15.12.2020 12:15 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Zoran Mirkovic: "Torna a casa Mire, Chiesa sembra il clone di suo padre. Atalanta? Partita da tripla. E sul come si marcano CR7 e Zapata..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il doppio ex di Juventus-Atalanta, Zoran Mirkovic, per parlare approfonditamente della sfida di domani sera e non solo:

Prima di introdurre il big match di giornata, che cosa pensi del sorteggio di Nyon?

"Penso che alla Juventus non potesse andare meglio, è capitato il Porto che era una delle avversarie più deboli sulla carta. Bisogna, però, avere sempre rispetto, perché nel calcio tutto può sempre accadere. Purtroppo non è andata bene anche alle altre due italiane, Lazio ed Atalanta non sono favorite per il passaggio del turno. A mio avviso il Bayern è la migliore di tutte, il Real quando è in serata di grazia fa davvero paura".

Juventus-Atalanta, che sfida sarà?

"Una sfida intensa e di alta quota, perché negli ultimi anni la 'Dea' con merito è diventata una delle big del calcio italiano. Non è più possibile fare un pronostico, per questo sarà da tripla. La Juventus non è partita benissimo, ma ha raggiunto il traguardo in Europa e in campionato non è distantissimo dal Milan. L'ho vista più convincente nelle ultime uscite, la speranza è che possa essere ancor più efficace di quella di oggi".

Pian piano la squadra si sta amalgamando, quest'anno forse era prevedibile una partenza del genere anche per via del cambio di guida tecnica e di alcuni giocatori.

"Sì, assolutamente. L'idea di Pirlo mi piace, la Juve sta comunque esprimendo un buon calcio e lì davanti c'è un giocatore ispiratissimo come Morata. Ho molto apprezzato il ringiovanimento della rosa, per me è stata una mossa effettuata al momento giusto. Se devo trovare il pelo nell'uovo, credo che un giocatore come Pjanic non sia stato sostituito. Il bosniaco era un punto di riferimento nel centrocampo bianconero, un play di alto livello in grado di far girare la palla e calciare le punizioni. Però è il passato, l'importante è che si vinca".

Quindi Arthur non si è ancora integrato completamente a Torino?

"Al momento no, lo sto vedendo un po' in difficoltà. E' ancora giovane e sicuramente avrà tutto il tempo per poter esprimere al meglio il suo potenziale. Pjanic non è felice a Barcellona, quindi perché non lo si può riportare a casa? Sarebbe una grandissima cosa per noi tifosi della Juve (sorride ndr)".

Sul fronte Atalanta, invece, il "Papu" Gomez sembra non esser più in sintonia con l'ambiente e lo conferma il messaggio scritto dallo stesso calciatore su Instagram. Potrebbero esserci dei problemi in vista della sfida con la Juve?

"Gomez è importante per il gioco dell'Atalanta, pur non essendo un ragazzino continua ad esser decisivo nelle sue prestazioni. E' importante non solo in campo ma anche nello spogliatoio, però bisogna dire che in rosa ci sono dei giocatori in grado di sostituirlo. Non sono molto informato sulla situazione, quindi preferisco non esprimermi completamente. Via Gomez o via l'allenatore? Nessuno dei due, le cose si possono sempre risolvere. La società è seria, l'allenatore è serio e anche il giocatore lo è. E' sempre meglio fare la pace piuttosto che la guerra".

Ritornando alla Juve, chi sta facendo bene è Federico Chiesa. Che cosa ne pensi di lui?

"Federico sembra davvero il clone di suo papà, ricordo molto bene Enrico visto che l'ho affrontato più volte come avversario. Per me è un calciatore di sicuro avvenire, bravo con entrambi i piedi e in grado di sacrificarsi molto in fase difensiva. Appena entrerà ancor più nei meccanismi di gioco, sono sicuro che farà ancor meglio di quanto già non stia facendo ora".

E come stai giudicando il reparto difensivo?

"Molto bene, ha ritrovato sicurezza con de Ligt anche se la Juve subisce ancora qualcosina di troppo. L'olandese si è ormai integrato in Italia, dopo un periodo di adattamento è uscito fuori con il carattere e l'autorità. Farà ancora parte del futuro di questa squadra. Chi mi ha stupito invece è Danilo, è completamente diverso da quello dello scorso anno. E' un altro calciatore, poi nella difesa a tre si sta esprimendo al massimo dei suoi livelli".

Chi farà ancora parte del futuro bianconero, come dice il presidente Agnelli, è Dybala. Il suo recupero, fisico e mentale, dopo essersi sbloccato a Genova, può essere importante per questa Juve?

"Assolutamente sì, non ho mai dubbi sul talento di Dybala anche quando vive delle giornate storte e non positive. E' un giocatore di classe assoluta, che ha bisogno di tempo per riprendersi dagli infortuni che ha avuto. La Juve, poi, è una squadra composta da grandissimi calciatori e c'è molta concorrenza, mi metto nei panni di Pirlo e mi rendo conto che non è facile decidere chi lasciare fuori".

Da difensore come si marcano Cristiano Ronaldo e Duvan Zapata?

"Con Ronaldo, così come per i grandi campioni della storia, bisogna mantenere alta la concentrazione per tutto l'incontro. E a volte non basta nemmeno quello per fermarlo. D'altronde, la storia parla per sé. Zapata è un ottimo attaccante, grande fisico e difficile da prendere. Onestamente non vorrei marcare nessuno di questi due, ce ne è uno un po' meno forte? (sorride ndr)".

Si ringrazia Zoran Mirkovic per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.