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Michelangelo Rampulla: "Similitudini tra la mia Cina e la Juve, contrario al ballottaggio tra Szczesny e Perin. Non invidio Allegri. Su CR7, Dybala e la Champions..."

06.02.2019 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Michelangelo Rampulla: "Similitudini tra la mia Cina e la Juve, contrario al ballottaggio tra Szczesny e Perin. Non invidio Allegri. Su CR7, Dybala e la Champions..."
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© foto di Francesco Cherchi

"Sono rientrato da pochi giorni in Italia, la Coppa d'Asia è andata davvero bene. Le nostre aspettative erano il passaggio del turno, addirittura ci siamo spinti fino ai quarti. I dirigenti sono stati molto contenti del nostro risultato perché per la prima volta la Cina è stata tra le migliori otto della competizione". E' il pensiero di Michelangelo Rampulla, allenatore dei portieri della Cina nello staff di Marcello Lippi, che in esclusiva ai nostri microfoni prosegue nel suo racconto:"Siamo stati sfortunati nell'affrontare l'Iran - prosegue nel racconto Rampulla -, abbiamo perso 3-0 contro una squadra forte come l'Iran. Forse il nostro rammarico è di esser capitati nel girone sbagliato".

Dall'altra parte c'era il Qatar che poi ha vinto il torneo.

"Sì esatto, contro il Qatar potevamo giocarcela anche se avevamo perso l'ultima amichevole di misura. E' una squadra giovane dove ci sono tanti giocatori di diverse nazionalità che sono stati naturalizzati, questo tipo di politica è stata, a mio parere, un po' strana. Il loro grande affiatamento deriva dalla coesione di un gruppo che è formato in prevalenza da squadre che giocano nei dintorni di Doha, questo è stato un piccolo vantaggio che è stato sfruttato alla perfezione. Anche contro il Giappone, non ha avuto timore e ha aspettato il momento giusto per colpire".

La Cina, invece, voleva ripetere i fasti del mondiale nippo-coreano del 2002. Se non erro, quella qualificazione è stata una delle vette più alte toccate da questo paese in ambito continentale e mondiale.

"Noi, forse, abbiamo pagato gli errori commessi. Il match decisivo lo abbiamo affrontato con il nostro miglior difensore squalificato e con Feng Xiaoting, che gioca nell'Evergrande di Cannavaro, in campo con un ginocchio gonfio. Siamo rimasti senza difensori centrali un po' come la Juve di adesso (sorride ndr), ci è venuta a mancare la difesa in un momento fondamentale come questo. Pazienza, va bene così".

Adesso quale sarà il tuo futuro? Rimarrai con mister Lippi?

"Il nostro contratto è scaduto il 31 gennaio e quindi abbiamo concluso la nostra esperienza. Marcello ha intenzione di prendersi una pausa, ma se volesse continuare io avrei il piacere di collaborare ancora con lui".

Che cosa ne pensi della Juventus? Come la stai giudicando ultimamente?

"Con il Parma, il match è stato deciso un po' dalla sorte ed è stata sfortunata. Khedira ha preso due pali e la partita sembrava ben indirizzata, gli ospiti hanno sfruttato al meglio le uniche palle gol avute. Il pareggio ci può stare, così come la sconfitta contro l'Atalanta. Quel che ha fatto più notizia è che ha subito sei reti in due partite".

Le polemiche nei confronti della Juventus hanno raggiunto vette altissime e sostanzialmente differenti. E' stato criticato Perin, i due difensori centrali - e rimpianto Benatia -, il centrocampo e mister Allegri. Tu, dal tuo canto, pensi che questa squadra possa andare in contro a qualche problema nelle prossime settimane?

"Assolutamente no, non sono convinto di questo concetto. Ho visto la partita con il Parma e ho notato delle disattenzioni difensive, Perin a mio giudizio non ha colpa su nessuno dei tre gol presi. Possono capitare questi momenti durante una stagione, specialmente quando sei consapevole di avere tanti punti di vantaggio sui rivali e non entri in campo con la concentrazione giusta. In più aggiungiamo l'assenza di Chiellini. Io non la vedo così grigia. Forse la platea si è abituata troppo bene, non si può sempre vincere".

Alla tua ultima affermazione, aggiungo che negli anni precedenti la tua Juve perdeva molte più partite in campionato. Il ricordo, in particolare, è lo scudetto del 94/95 conquistato con sette sconfitte che sono una enormità a livello numerico.

"Sì, sul '95 ricordo che fu il primo campionato giocato con i tre punti e si giocava cercando di più la vittoria. In particolare, il discorso era che preferivamo una vittoria ed una sconfitta a due pareggi di fila. Specialmente per il conteggio dei punti. Quella Juventus perse, dopo aver vinto lo scudetto, due partite con il sottoscritto in porta ed una di queste era a Roma contro i giallorossi".

Su Perin, quale è il tuo pensiero? Credi che la mancanza di continuità possa provocare una mancanza di sicurezza tra i pali?

"Non l'ho visto insicuro, però una mancanza di continuità può esser più grave per un portiere che per un calciatore di movimento. Dipende, poi, anche dal carattere e dal tipo di esperienza acquisita. Perin è un '92 ed è relativamente giovane, si è trovato in una squadra in cui gioca poco con una difesa che mancava di diversi titolari. Questo aumentava senza ombra di dubbio il coefficiente di difficoltà nella sfida col Parma".

Ti aspettavi un confronto con Szczesny così a senso unico? Ormai non si può più nemmeno parlare di ballottaggio.

"Anche Szczesny in Coppa Italia, per esser sinceri, non è stato impeccabile e ha fatto, nel complesso, più errori del collega Perin in occasione della sfida con l'Atalanta. Io sono sempre stato contrario su questo discorso del ballottaggio, perché il fatto di commettere un errore implica la pressione di avere un collega alle spalle che possa prendere il tuo posto. A mio avviso, dovrebbe esserci una gerarchia che preveda il primo e il secondo. La Juve ne possiede due dotati di ottime caratteristiche, le scelte di Allegri in tal senso sono indiscutibili".

E, invece, Ronaldo è vicino ad essere al top della forma, sembra che rifiorisca proprio in Primavera.

"Ha fatto diciannove gol in stagione, non vedo tutto questo bisogno di rifiorire nuovamente (sorride ndr). Dovessimo prendere le statistiche dei migliori giocatori della Juventus come Platini, Zidane, Nedved e vedere che non avevano segnato così tanto fa capire quanto sia grande il lavoro del portoghese in termini realizzativi. Se dovesse davvero fiorire in Primavera, arriva a marcare il tabellino per sessanta volte di fila?".

Allora cambio soggetto ma la domanda rimane la stessa: Paulo Dybala.

"Qui entriamo in un campo leggermente più minato, perché l'anno scorso ha fatto davvero bene mentre quest'anno CR7 gli sta togliendo un po' la luce della ribalta. E' un po' complicata la situazione, perché per permettere alla squadra di avere un equilibrio ha dovuto modo di giocare. Mandzukic, a mio parere, è imprescindibile e non lo puoi tener fuori. Si parla sempre e solo della difesa, ma quando giochi con tanti giocatori offensivi devi avere un centrocampo che sia capace a far filtro. Non è facile riuscirci in novanta minuti, quando poi la retroguardia non è quella titolari ne risentono tutti".

Da quanto sto comprendendo, non invidi molto Allegri.

"Esatto, perché in qualsiasi modo si muova provoca critiche e malumori. Ci sono certi equilibri nella squadra che non vanno per nulla toccati, parlo sia dell'equilibrio tattico e sia di quello fuori dal campo. Non invidio Massimiliano sotto questo aspetto (sorride ndr), ma al contrario lo invidio per i punti di vantaggio sul Napoli, per l'ottavo che giocherà in Champions con l'Atletico, per tutto ciò che ha vinto".

La tua Juve aveva molti giocatori offensivi ed eppure riusciva a giocar benissimo con due centrocampisti.

"Sì, ma la mia Juve aveva anche una difesa forte formata dai migliori giocatori come Thuram, Montero, Ferrara, Iuliano e tutti gli altri. Qui il centrocampo è formato da Pjanic che tocca tanti palloni durante una partita ed è bravo a smistarli, Khedira che deve fare un lavoro più sporco rispetto agli inserimenti abituali che è capace di fare. E deve fare molta attenzione ai problemi fisici. Per non dimenticarci di Matuidi e il resto della rosa. Forse non è un reparto di grande interdizione, fa parte di una squadra che gioca sempre all'attacco che va in difficoltà quando viene attaccata. Ricordiamoci, però, che stiamo facendo le pulci ad una squadra che sta dominando in Italia e in Europa è ancora in corsa".

L'Europa, appunto, che cosa ne pensi della sfida con l'Atletico?

"Se vuoi arrivare fino alla fine, te la devi giocare contro le più forti. Sicuramente non c'è stata fortuna nel pescare uno degli avversari più insidiosi dell'urna, ma meglio affrontare questo tipo di avversario nel doppio confronto. Sono due squadre composte da grandissimi campioni, saranno sfide dall'esito incerto fino all'ultimo anche se la Juve è favorita. Speriamo in bene, le partite vanno sempre giocate".

Si ringrazia Michelangelo Rampulla per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.